sabato 12 maggio 2012

Lasciare spazio

Oggi si è sempre più inseguiti dal tempo e dalla fretta. Essi, oltre a generare stress e agitazione inutili quanto malsane, possono portare a vivere qualsiasi tipo di relazione, sia familiare, di amicizia o di lavoro che sia, in maniera disfunzionale. Venendo a mancare nella maggior parte delle persone una corretta capacità di gestire il tempo, si viene inevitabilmente dominati da esso.

Da qui nascono concetti quali: il tempo è tiranno, tempus fuggit, e via dicendo. Ciò di cui vorrei parlare è, in particolare, la cattiva gestione che si ha del tempo soprattutto in riferimento al dialogo con le persone con le quali s'interagisce quotidianamente.E' sempre più diffusa, infatti, la cattiva abitudine  d'interrompere l'altro nel bel mezzo di una conversazione o, viceversa, si viene interrotti.

(Immagine presa dal web)


Se ciò accade è perchè non c'è una corretta gestione del tempo nonchè un rispetto degli spazi a disposizione per intercalare frasi o concetti. E' importante, quindi, imparare a lasciare degli spazi all'interno della conversazione, ciò allo scopo di poter dialogare senza frasi monche e riflettere, al contempo, durante gli intervalli di silenzio che si saranno abilmente creati.

Tutto questo sarà utile a dare delle risposte più studiate e meno superficiali rispetto a quando si aveva tendenza a rubare spazio durante la conversazione. Da oggi, prendiamoci ma, anche, diamo agli altri spazio al fine di poter comunicare in maniera libera e rilassata gestendo al meglio il tempo.


(Immagine presa dal web)

Sicuramente, al fine di poter lasciare spazio anche agli altri all'interno di una conversazione, sarà utile sviluppare il potere dell'ascolto. Imparando ad ascoltare si riesce anche a sviluppare la capacità di accettazione dell'altro e lo si integra nel contesto della conversazione senza più cercare di togliere la parola di bocca.

Spesso i tipi loquaci hanno paura di aver tolta la parola o non sono interessati a ciò che hanno da dire gli altri. Conosco persone che parlano sempre e solo di se stesse e quando si prova ad intervenire in quello che finisce col diventare una sorta di monologo, sono subito pronti a parlarti dietro, accavallando parole, concetti e discorsi spesso contrastanti e dissonanti rispetto a quello che era l'argomento principale.

Insomma, spesso i discorsi finiscono col diventare dei monologhi gestiti da una delle parti partecipanti al discorso. Quando incontriamo persone simili, approfittiamone per praticare una sorta di meditazione basata sul SILENZIO, L'ASCOLTO EMPATICO, L'ACCETTAZIONE DELL'ALTRO E LA COMPASSIONE.

Sicuramente, così facendo, ne usciremo meno stressati e più lucidi. Se poi, nonostante tutto, la conversazione comincia a diventare monotematica, monopolizzata dall'altro a suo vantaggio o, addirittura, noiosa, siamo sempre liberi di salutare e andare per la nostra strada.

Vincenzo Bilotta