"E' tempo che tu smetta di cercare fuori di te, tutto quello che a tuo avviso potrebbe renderti felice. Guarda in te, torna a casa". (Osho)
Solo dai silenzi più profondi potrà emergere ciò che realmente siamo. Tutto quello che serve è dimenticare ciò che gli altri ci hanno insegnato ad essere. Solo così potremo, attraverso la sperimentazione introspettiva, capire chi realmente noi siamo.
(Immagine presa dal web) |
Gran parte delle persone vivono all'interno di schemi ereditati dai genitori che li rendono infelici e sopprimono le loro reali e infinite potenzialità in embrione. A volte si frequentano delle scuole, delle amicizie, dei luoghi o, addirittura, s'intraprendono delle carriere solo per fare contenti gli altri. Ciò scaturisce dalla paura di essere se stessi la quale deriva, a sua volta, dalla paura di essere giudicati. A volte la paura del giudizio fa compiere azioni non volute solo per essere accettati dagli altri.
La paura del giudizio deriva dalla paura di essere se stessi e di non essere accettati in un determinato contesto sociale con idee diverse da quelle che potrebbero essere le nostre. Impariamo ad essere anticonformisti, ciò a costo di rimanere da soli. Impariamo ad avere il coraggio di brillare di luce nostra, solo così eviteremo di sprecare i nostri talenti.
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Dopotutto, chi cerca se stesso lo fa da solo, non stando all'interno di un gruppo. Per scoprire chi siamo veramente ci occorrerà esplorare la nostra interiorità, imparando ad ascoltare i silenzi senza più temerli, seguendo il proprio cuore assieme all'istinto anziché la propria mente con la sua ragione la quale, lungi dal farci essere noi stessi ed andare spediti nel percorso, ci potrebbe zavorrare in mille paure impedendoci di proseguire la strada verso l'autoconoscenza e libertà personali.
Dal momento in cui diventeremo amici di noi stessi, proprio allora potremo esplorare e guardare dentro di noi senza più paura di perderci ma, lungi da ciò, ritrovando la saggezza e la creatività che sembravano essere per sempre perdute attraverso il processo di addomesticamento scolastico e di adattamento al gregge dei non-pensanti.
Vincenzo Bilotta