domenica 18 agosto 2019

Non sei la tua storia

Mentre stai leggendo questo articolo tu, come tutti noi del resto, stai vivendo la tua Vita. A seconda dei casi potrà essere una Vita appagante, complicata, poco importa... Ciò fa parte del gioco, il gioco della Vita! Molti lo prendono troppo sul serio, questo gioco... Alcuni ne muoiono dopo aver raggiunto elevati livelli di stress.

Pochissimi si accorgeranno di essersi trovati all'interno di una storia, quella che si raccontano ogni giorno, più che altro si ripetono ciò che gli hanno insegnato a credere durante la loro crescita. Se la storia è quella giusta, la Vita sarà costellata da successi, benessere, gioia e amore incondizionati. Ma se, come accade spesso, la storia che viviamo è quella sbagliata, beh, allora cominceranno gli squilibri, i fallimenti, le storie d'amore fallimentari.
(Immagine presa dal web)

Quasi nessuno si è mai chiesto se la Vita che vive gli appartiene... Mi spiego meglio: nessuno ha mai pensato che, magari, sta vivendo solo una storia come tante altre e che, se non gli piace, se non la sente sua, può CAMBIARLA per cominciare a riscriverne un'altra, quella che gli appartiene davvero, la sola che può portarlo in direzione del raggiungimento della felicità e del suo VERO SCOPO in questa esistenza terrena.

Se stai vivendo una situazione che non ti piace, una relazione conflittuale con il mondo esterno (partner, amici, lavoro o situazioni specifiche, poco importa), sappi che questa è la storia che ti hanno raccontato e che, se vuoi, puoi cambiarla, perfino riscriverla di sana pianta. Tutto dipende da te, dal fatto di accorgerti di essere dentro una semplice storia che non fa per te.
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Quando qualcosa non ci piace, sia esso un lavoro troppo stressante e poco stimolante o una relazione sentimentale morta da tempo, questo è uno dei segnali che, se seguiti, ci può portare ad accorgerci che è tempo di smetterla di vivere quel tipo di storia, di trarne l'identità, e cambiare...

Come si fa a cambiare la propria storia di Vita all'atto pratico? Innanzitutto bisogna accorgersi del fatto di essersi identificati con una serie di accadimenti, al secolo storia, fino ad aver bloccato il naturale flusso degli eventi, della Vita. E' importante, in questo contesto, ribadire il fatto che molti di noi resistono a CIO' CHE E' interrompendo il naturale fluire degli eventi.
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La resistenza viene a crearsi a causa dell'identificazione con la propria storia personale, credendola vera, definitiva e immutabile. Tutti concetti mentali che ci tengono prigionieri del tempo e dello spazio, impedendoci di avere libero accesso, proprio QUI, proprio ORA, alle nostre infinite potenzialità di trasformazione insite nel momento presente.

Noi siamo esseri eterni, creati da Dio a Sua immagine e somiglianza e quindi capaci di modificare ogni evento a nostro esclusivo vantaggio. Il mondo comincia da noi. Noi non siamo la nostra storia, siamo molto di più, siamo l'infinito fluire della Vita coi suoi contenuti interni. La Vita va avanti, con o senza di noi, a prescindere dal fatto che opponiamo resistenza o meno.
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Meglio non resistere, non darsi una storia, cominciare ad osservarsi e lasciare che accada quel che deve accadere, senza opporre resistenza, lasciando che sia... Questa è libertà oltre ogni concetto o situazione, questo è il nostro vero percorso, libero dagli ostacoli che noi stessi avevamo posto lungo la carreggiata attraverso le convinzioni limitanti e le nostre identificazioni con le nostre storie di Vita.

Basta andare oltre, lasciandosi spingere dalla corrente e ricordando che NIENTE E' PER SEMPRE, TUTTO E' TRANSITORIO E IN CONTINUO DIVENIRE. NOI SIAMO I SEMPLICI OSSERVATORI DELLA VITA E DEL SUO CONTINUO MUTARE. SICURAMENTE NON SIAMO LA STORIA CHE CI HANNO RACCONTATO SU DI NOI, NON SIAMO IL NOSTRO LAVORO, LE NOSTRE RELAZIONI, LA NOSTRA CASA, I NOSTRI BENI. 
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Riconoscere questa fondamentale, quanto elementare, verità è libertà dalla forma, dalla definizione e da ogni giudizio di sorta. Dopo, il percorso non sarà più una corsa ad ostacoli, ma una meditazione passeggiata.

Vincenzo Bilotta

lunedì 5 agosto 2019

Tutto è perfetto

Tutto è perfetto, così com'è. Non potrebbe essere altrimenti, la natura non sbaglia mai. Siamo noi che, spesso, non riusciamo a vedere la perfezione delle cose. La società nella quale viviamo ci ha insegnato ad avere aspettative, ad essere felici a condizione che si verifichino determinati eventi che ci consentano di esserlo...

Se le nostre aspettative vengono deluse nasce la lamentela, il conflitto, la resistenza a ciò che è. In questo modo lasciamo che la perfezione della Vita con le sue dinamiche ci passi sotto il naso, ma noi non ce ne accorgiamo perché siamo troppo impegnati a lamentarci, a cercare di cambiare le cose, in pratica stiamo lottando contro la perfezione di CIO' CHE E'.
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Lottiamo quando veniamo licenziati, se il partner va via di casa coi nostri figli, se ci ammaliamo, se un nostro familiare si ammala, se i paesi sono in guerra, se c'è la fame nel mondo... Qualsiasi scusa è buona purché ci si possa lamentare, resistere, lottare contro CIO' CHE E'.

Il risultato di questo atteggiamento difensivo, lamentoso e di resistenza nei confronti della Vita con le sue dinamiche, ci impedirà di vedere la perfezione delle cose. Quando perdiamo l'occasione di vedere la perfezione negli eventi, ci perdiamo la bellezza di CIO' CHE E' e smettiamo di fluire con la Vita. Così facendo generiamo un attrito che si ripercuoterà sul nostro sistema psicofisico, è inevitabile che accada, dopo aver sprecato tutte queste energie allo scopo di resistere.
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Ogni cosa, se si verifica, è perfetta COSI' COM'E'. La nostra anima sa, per lei non è nulla di nuovo, non si preoccupa, lei lascia accadere, è sempre nel flusso, qualsiasi cosa accada. E' la mente che causa disagi a livello psicofisico, col suo continuo resistere alle novità, al cambiamento repentino, ai fatti di cronaca nera.

La mente proprio non vuol saperne di fluire con la Vita, per lei tutto va bene finché le cose procedono secondo copione. Ma la Vita, si sa, è una grande improvvisatrice e lei di copioni non ne ha, semplicemente perché ama sorprenderci per farci crescere. Se tutto potesse essere programmato nel dettaglio, l'essere umano finirebbe di crescere e vivrebbe nella stagnazione totale.
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Se le cose andassero sempre come previsto, si crescerebbe come dei bambini viziati, di quelli che hanno tutto e subito non appena pestano i piedi per terra. Ma non è questo il modo di crescere e di vivere. La crescita, infatti, avviene dal momento in cui, a causa di eventi inattesi, si è costretti ad uscire dalla zona di comfort per affrontare il cambiamento.

E' fuori dalla zona comfort che si comincia a maturare, a crescere e ad evolvere, non stando dentro una bolla d'illusoria sicurezza. A volte gli eventi da superare sono abbastanza impegnativi, quello sì, specie se si perde un posto di lavoro che consideravamo a Vita o quando muore una persona cara, ma è proprio lì che la Vita ci da la possibilità di cogliere la perfezione e la bellezza della nostra essenza.
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Noi siamo programmati per affrontare diversi tipi di situazioni, anche i più estremi, siamo esseri nati per cooperare fra loro, non per competere o farsi la guerra. Purtroppo, a volte capita che per conoscere la perfezione si debbano sperimentare il lutto, la malattia, il licenziamento, la morte di una persona cara o il nascere in una zona di guerra da qualche parte del mondo.

Ma, anche nascendo in una zona di guerra, tutto è perfetto, COSI' COM'E'. Non occorre resistere, lamentarsi, imprecare, non cambia nulla, bisogna solo ACCETTARE. Dal momento in cui si accetta la realtà per come la Vita ce la offre, solo allora possiamo coglierne la perfezione nel dettaglio, perché in quello stesso momento abbiamo smesso di resistere a CIO' CHE E'.
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Le cose non accadono per caso, tutto ha uno scopo, basta vederlo con gli occhi puri, senza i filtri della mente. E' solo con gli occhi dell'anima, infatti, che si può cogliere la perfezione della Vita, anche quando sembra andarci tutto contro, anche quando siamo stanchi e vorremmo farla finita... Bisogna aprire il cuore al perdono verso se stessi, per essersi lasciati sfuggire la perfezione ed aver remato contro per quasi tutta la Vita, a che pro?

Apriamo il nostro cuore alla Vita, guardiamola con gli occhi dell'anima, gli unici che sanno cogliere il bello dell'istante, senza mai chiedersi del prima o stare in ansia per il poi. Lasciamoci guidare dal senso del bello che si prova guardando un tramonto, un bambino appena nato o l'odore di terra bagnata quando piove... Quella è la perfezione, quella è la fine della resistenza a CIO' CHE E', quella è la via per la salvezza dalle brutture che la nostra mente ci aveva mostrato, prima di allora, attraverso gli specchi deformanti dell'educazione-programmatica.
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Impariamo a cercarla e vederla noi la perfezione, nessuno può insegnarcela perché ce l'abbiamo già dentro. Quando la mente tace è perfezione, una lezione imparata dalla morte di una persona cara è perfezione, il futuro incerto è perfezione, oppure può essere il contrario della perfezione, dipende dall'osservatore, dal soggetto che sta vivendo quella realtà e dalla sua volontà di liberarsi da ogni aspettativa, resistenza e conflitto interiori per poter tornare a vedere il bello, COSI' COM'ERA PRIMA CHE LA SUA ANIMA S'INCARNASSE NEL SUO CORPO FISICO.

Vincenzo Bilotta