domenica 30 settembre 2012

Svuota la tazza

Un professore universitario andò a far visita al maestro Nan-in per interrogarlo a proposito dello Zen. Ma invece di ascoltare il maestro, lo studioso continuava a esporre le sue idee personali. Dopo averlo ascoltato per un pò di tempo, Nan-in servì il tè. Dopo aver riempito la tazza del visitatore, continuò a versare. Il tè traboccò dalla tazza, riempì il piattino e colò sui pantaloni dell'uomo finendo sul pavimento. "Non vedi che la tazza è colma?" Esplose il professore. "Non ce ne sta più!".

"Proprio così", replicò tranquillamente Nan-in. "E come questa tazza, tu sei colmo delle tue idee e opinioni personali. Come posso mostrarti lo Zen se prima non svuoti la tua tazza?". Ho voluto cominciare l'articolo di oggi con una storiella Zen. Questa storia illustra in maniera chiara la presunzione umana. Molte persone credono di sapere ma non sanno proprio nulla. Nelle loro menti regna il caos dell'inconsapevolezza e di maya (maya significa illusione). Nonostante ciò, proprio chi non sa presume di sapere e si atteggia a conoscitore della verità.

Queste sono le tipiche persone che, quando le incontri e parli con loro di argomenti filosofici o di eventi accaduti nella Vita di tutti i giorni, dicono di sapere tutto e di essere sempre aggiornate. Conosco tanti esempi di persone che studiano tanto, leggono libri, hanno una preparazione teorica eccellente ma quando si tratta di applicare alla loro Vita, non hanno capito nulla e vivono nella confusione più totale.

Quale esempio più lampante di tazza piena? Proprio queste persone non solo non amano un dialogo che comporti un libero scambio di opinioni, ma confutano le idee altrui a prescindere dalla loro veridicità credendosi i depositari della verità ultima. Quanta gente studia da anni diverse discipline allo scopo di evolvere ed è rimasta ferma al mero nozionismo.... Quanta ancora, pur non avendo mai applicato ciò che ha imparato, si sente in dovere di dare consigli "gratuiti"....
(Immagine presa dal web)

Secondo me, la vera conoscenza risiede nell'applicazione di ciò che si è imparato allo scopo di trasformare la propria vita. Sono convinto, inoltre, che non ci si debba mai aggrappare a ciò che si conosce perché nulla è per sempre e tutto è transitorio in questa meravigliosa parte dell'universo nella quale viviamo.

Ogni cosa, infatti, tende ad evolvere e a trasformarsi. Senza la trasformazione e il cambiamento sarebbe la fine, la morte fisica oltre che intellettuale. Proprio in questo consiste lo svuotare la tazza. Anche quando si è preparati e si decide di partecipare ad un seminario tenuto da qualcuno che organizza l'evento allo scopo di condividere le proprie conoscenze, bisogna prima svuotare la propria tazza da tutto ciò che si è appreso e andare con la mente libera da preconcetti e nozionismi.

Solo così facendo si potrà ascoltare chi avrà qualcosa da dire senza interromperlo con domande fatte spesso al solo scopo di far conoscere la propria preparazione. Quando la tazza è troppo piena, svuotatela! Quando pensate di sapere tutto, credetevi degli ignoranti!

Solo così potrete mantenere viva la vostra curiosità per gli argomenti nuovi e tenere in esercizio il vostro cervello senza cadere nella stagnazione che un presunto sapere comporta. La Vita è trasformazione, crescita. Impariamo a "disimparare": solo così, ogni giorno potremo riscrivere la nostra Vita daccapo e con maggiore entusiasmo!

Vincenzo Bilotta

domenica 23 settembre 2012

La Vita è bella

La Vita è un miracolo. Se ci pensate ogni cosa ha del magico, basta osservarla nel modo giusto e con occhi puri. Quando parlo di osservare con occhi puri, intendo il tipo di osservazione libera da schemi mentali, la sola che ci può consentire di vedere le cose COSI' COME SONO senza giudizio né confronto con esperienze vissute nel passato. Ognuno di noi vive il miracolo ogni giorno ma, poiché non ha occhi per vedere, si lascia sfuggire l'istante perdendosi nei tortuosi labirinti mentali.

La società di oggi impone ritmi meccanici ripetuti all'infinito. Ciò ha portato alla creazione di automi che eseguono il programma Vita senza viverla realmente! La Vita è bella, ma la maggior parte della gente non sa nemmeno di vivere, persa com'è in una dimensione irreale di sogno dal quale non sembra potersi più risvegliare. A volte le persone capiscono cos'è davvero importante nella Vita dopo avere vissuto dei drammi in uno o più ambiti della loro esistenza quotidiana.
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Spesso solo un dolore derivante da una perdita degli affetti può aiutare a sviluppare il non attaccamento e a capire chi siamo veramente. Alcune volte nemmeno i lutti o i fallimenti possono aiutarci. Tutto dipende dallo stato di consapevolezza in nostro possesso quando viviamo un determinato evento.

Solo la consapevolezza può darci la corretta chiave di lettura di qualsiasi situazione che viviamo e portarci al giusto grado di evoluzione senza, per questo, farci perdere nel vittimismo tipico di chi vive ancora nel mentale.
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La Vita è magia. Ogni cosa non è un atto dovuto da parte dell'Universo nei nostri confronti. Tutto è uno spettacolo che viene posto in essere per farci vedere quanto Dio è grande e quanto noi siamo potenti e artefici del nostro destino.

Non diamo nulla per scontato. Un raggio di sole che entra da una finestra è un miracolo, i colori del tramonto sono un miracolo, le foglie che ingialliscono con il sopraggiungere dell' autunno sono un miracolo, un miracolo chiamato Vita. Siete abbastanza presenti per accorgervene o lascerete scivolare via gli anni senza riuscire a darvi una direzione né un significato come fa gran parte della gente oggi? A voi la risposta...

Vincenzo Bilotta

martedì 18 settembre 2012

L'Evoluzione umana

Quando ha cominciato ad evolvere la razza umana? Fino ad un certo punto della nostra epoca, si era pensato che la civiltà più antica risalesse agli antichi Egizi o, al massimo, ai Sumeri. In seguito agli scavi effettuati nel sito archeologico di Gobekli Tepe in Turchia, si è potuto dimostrare come i popoli fossero già evoluti e costruissero dei templi nelle proprie città già 11500 anni prima della nascita di Cristo!

Ciò porterà all'aggiornamento di tutti i libri di storia che noi prima e i nostri figli dopo abbiamo studiato a scuola. Esattamente la macchina del tempo dev'essere spostata di circa 6500 anni indietro rispetto ai 5000 anni prima della nascita di Cristo, che è stato fino ad un certo momento il periodo in cui si pensava fosse vissuta la civiltà più antica ossia i Sumeri.

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Da ciò si deduce che l'uomo ha raggiunto un grado di evoluzione, invidiabile perfino ai giorni nostri, più di 11500 anni fa. In un'epoca in cui regnano incontrastati smartphone e aggeggi elettronici vari, nessuno è stato in grado di imitare le meraviglie architettoniche risalenti al passato ed in particolare, una fra tutte, la Sfinge. I materiali utilizzati allora sono di una resistenza e precisione costruttiva che nemmeno il computer più moderno è stato capace di ricostruire.

Ciò fa presumere anche un alto grado di evoluzione intellettivo e filosofico. Si può tuttavia osservare come il livello di evoluzione raggiunto dalle civiltà più antiche sembra essere stato dimenticato e mai eguagliato da quella moderna. Per contro, la nostra civiltà si è sviluppata ed ha evoluto un sistema di tecnologie mai scoperto prima d'oggi. Occorre notare come le civiltà antiche e quella moderna trovino un punto d'incontro attraverso la fisica quantistica.

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In particolare l'Animismo (forma di credenza risalente alla preistoria secondo la quale i suoi aderenti vedevano Dio in ogni aspetto del creato e si sentivano ad Esso connessi) trova molti punti d'incontro con la fisica quantistica. Anche quest'ultima, infatti, afferma che tutto è connesso spiegando ciò attraverso il cosiddetto Entanglement. In base al concetto di entanglement, tutto è connesso o Entangled, niente è separato come se le cose fossero unite da invisibili fili di ragnatela che permettono la trasmissione istantanea delle informazioni anche da un capo all'altro del mondo.

Come possiamo notare, la fisica quantistica non ha fatto altro che rispolverare ciò che gli antichi "sapevano già" traducendolo con termini più moderni e difficili! Cosa consegue da tutto ciò? Secondo me, l'evoluzione umana è già avvenuta migliaia di anni fa. Ciò è dimostrato da civiltà quali gli Aztechi e i Maya. Questi ultimi, infatti, hanno creato il famoso calendario Maya che ha avuto una precisione millimetrica dalla sua creazione fino ad oggi!

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Più che di evoluzione e scoperta io parlerei di una ri-scoperta delle antiche tradizioni sia a livello astrologico che medico. Anche l'efficacia della medicina tradizionale cinese, che data circa 5000 anni prima della nascita di Cristo, è stata confermata dalla medicina ufficiale. Quest'ultima, pur considerandosi "moderna e all'avanguardia", ha ammesso gli effetti curativi dell'agopuntura e del massaggio in caso di dolori muscolari o problemi di altra natura, riconoscendoli alla stessa stregua delle pratiche mediche.

Io credo che ciò che c'era da scoprire è stato già scoperto. In un'epoca d'avanguardia come la nostra, quello che resta da fare agli uomini è aprire il proprio cuore alla cooperazione collettiva allo scopo di conseguire il benessere comune. Nessuna guerra può risolvere  problemi quali povertà, disoccupazione, mancanza di stabilità economica o inconsapevolezza collettiva per il semplice fatto che ne è essa stessa la causa. Ciò che determinerà l'evoluzione della razza umana in senso positivo sarà la collaborazione e non più la lotta fra i popoli sia vicini che lontani.

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Solo accantonando gli interessi di parte e perseguendo, al contempo, il bene della comunità globale si potrà finalmente assistere al risveglio della civiltà umana e ad un rinnovamento delle sue risorse. Dopotutto, secondo gli esperti, il 21 dicembre 2012 non sarà la data che segnerà la fine del mondo ma solamente la fine di un'era e l'inizio di un'altra. Spetterà a noi tutti, ognuno con la sua piccola azione quotidiana, dare una svolta alla situazione attuale per creare finalmente un nuovo mondo basato sulla pace e la collaborazione globali.

Mi piace pensare al 21 dicembre 2012 come la data di svolta della civiltà umana in cui sarà effettuato il "giro di boa" necessario affinché possa iniziare un periodo basato sulla prosperità e la sconfitta delle malattie attraverso la semplice apertura del cuore gli uni agli altri e, tutti insieme, all'Universo e a Dio. Ogni malattia deriva, infatti, dalla mancanza di amore che ognuno di noi ha nei confronti di Se stesso ancor prima che nei confronti degli altri.

Solo la presa di coscienza dell'Unità potrà portare all'Amore Universale e all'evoluzione umana. Questo è l'ultimo passo affinché l'uomo diventi e resti per sempre connesso a Dio riconoscendosi a lui uguale e non inferiore e degno di punizione perché peccatore!

Vincenzo Bilotta

domenica 9 settembre 2012

Non fuggire il momento

Non fuggire il momento è forse uno dei desideri più grandi di chi è nel cammino di Consapevolezza. Rimanere Presenti implica la responsabilità di vivere tutto così com'è, anche la situazione meno gradevole, senza per questo fuggire più via in un altro tempo che non sia l'Adesso. Essere Presenti comporta riuscire a percepire l'energia di un raggio di sole che entra nella nostra stanza, il canto di un uccellino su di un albero, la poesia stessa racchiusa in questo mistero chiamato Vita.

La Vita, dopotutto, se ci pensate bene, è solo un ripetersi di attimi appartenenti all'Eterno Presente. Il vero peccato non consiste nel non confessarsi quando si va a messa ma nel non Essere Presenti proprio Qui e proprio Ora! Quando non si è Presenti, infatti, ci si lascia sfuggire, per ciò stesso, la Vita come l'acqua scorre via mentre cerchiamo di afferrarla con le nostre mani nude.
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Molti vorrebbero avere una macchina del tempo per poter fuggire in un'altra epoca allo scopo di riparare agli errori commessi o, più semplicemente, perché non sono soddisfatti del momento che stanno vivendo. Di solito chi prova questo desiderio in realtà sta già fuggendo il Presente. Presente significa dono, regalo; è per questo solo motivo che andrebbe vissuto ed accettato senza più fuggirlo... Vi sognereste mai di buttare via un regalo donatovi da una persona cara solo perché non è di vostro gradimento? Credo proprio di no.

Il Presente è il dono che ci fa la Vita ad ogni istante ma la maggior parte di noi lo fugge per ritrovarsi in un tempo che non gli appartiene. Da ciò nasce, inevitabile, il conflitto che ci separa dall'Adesso e non ci consente di Essere in armonia col Tutto. Basterebbe accettare il momento, quale dono più grande che la Vita possa farci, per riuscire a sanare i traumi derivanti da conflitti irrisolti legati al passato e rimanere vigili e Presenti nell'Adesso.
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In questo modo si avrà anche la possibilità di costruirsi un futuro felice e gioioso così come lo abbiamo sempre desiderato. La Vita è fatta di tante piccole cose da vivere momento per momento. Impariamo a rispettare ed onorare il momento Presente. Viviamo di attimi. Facciamo di ogni istante concessoci da Dio motivo di celebrazione.

Trasformiamo qualsiasi esperienza stiamo vivendo in un'occasione per evolvere. Smettiamola di vivere di aspettative per il semplice fatto che esse ci spostano nel futuro. Piuttosto viviamo il momento senza pretendere nulla, ricordando sempre che una sola ora in più su questa terra costituisce un dono e racchiude l'opportunità per compiere il disegno della nostra Anima.

Vincenzo Bilotta

lunedì 3 settembre 2012

Amore e accettazione

Come avrete avuto modo di notare, in queste settimane mi sono occupato di quelle che ritengo essere le emozioni fondamentali in grado di influenzare in maniera rilevante la vita di ognuno di noi. Non ho voluto trattare di proposito tutte le altre in quanto, a mio parere, sono queste le più difficili da gestire nella vita di una persona.

Non tratterò nemmeno le eventuali emozioni positive che si trovano all'opposto di esse. Oggi, a conclusione della trattazione, mi occuperò di ciò che, secondo me, è necessario fare affinchè si possano evitare coinvolgimenti emotivi che porterebbero, se vissuti, ad uno spreco di energie e ad una scarsa attenzione sull'Adesso. Nasce spontanea una domanda: da cosa nascono queste emozioni?
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Esse nascono innanzitutto da stati d'animo negativi che vengono reiterati nel tempo ma, soprattutto, dalla mancanza di Amore e accettazione nella persona che si trova a vivere queste emozioni. Amore e accettazione sono legati l'un l'altra da un vincolo indissolubile. Infatti, solo se si accetta una situazione o una persona si potrà amare.

Non esiste Amore senza accettazione, altrimenti rischia di diventare pretesa. Chi ama senza accettare l'altro, pretenderà, prima o poi, il cambiamento di quest'ultimo. Dall'Amore senza accettazione nascono le emozioni di rabbia, paura, senso di colpa e tristezza. Amando senza accettare si rischia di vivere in un clima in cui prevale l'aspettativa nei confronti dell'altro a che si comporti in un determinato modo per compiacere i nostri bisogni egoici. Solo accettando l'altro potremo amare.

Solo accogliendo l'altro così com'è potrà nascere l'Amore vero e Incondizionato. Se, invece, non si accetta l'altro e si pretende un cambiamento da parte sua, si rischia di vivere le emozioni negative che sorgono perchè si vivrà uno stato di disagio dovuto all'ansia derivante dall'aspettativa a che l'altro cambi per diventare come piace a noi. Ecco perchè ci arrabbiamo quando ci tagliano la strada o se qualcuno ha un'opinione diversa dalla nostra.

Invece di vedere persone imperfette continuando a crederci solo noi infallibili, dovremmo imparare ad Amare ed accogliere l'altro, capendo che ci fa solo da specchio. Amare ed accogliere l'altro significa non avere pretese verso nessuno. Ognuno, infatti, fa ciò che può per vivere la sua esistenza al meglio e non spetta a noi giudicare o pretendere nulla da nessuno. Se, viceversa, cominciamo a pretendere e ad imporre, il risultato non sarà di certo l'Amore o l'accettazione.
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Ciò che la vita ci darà in cambio sarà: rabbia, paura, frustrazione, senso di colpa, tristezza, odio e via dicendo. Impariamo a vivere amando ed accettando senza condizioni. Impariamo ad amare ed accettare prima di tutto noi col nostro vissuto e il nostro modo di Essere. In un secondo tempo iniziamo ad amare ed accettare gli altri. Non giudichiamo mai dalle apparenze.

Cerchiamo di capire sempre il motivo per cui una determinata persona si comporta in un certo modo. Anche quando l'altro ci tratta male o è aggressivo ricordiamo sempre, prima di provare emozioni negative, che esiste ed è di fronte a noi in quel momento proprio per portare alla luce il nostro comportamento aggressivo represso.

Viviamo in connessione col Tutto, Amando e accettando persone ed accadimenti così come sono. In breve tempo, se riusciremo ad applicare questi semplici concetti, che sono poi Leggi Universali, vedremo cambiare la nostra vita in meglio e, laddove prima c'erano le tenebre, sorgerà la Luce della Presenza. (FINE)

Vincenzo Bilotta