domenica 29 maggio 2016

DNA alchemico

Questa sera ho il piacere e l'onore di condividere con voi un altro capitolo del mio ultimo libro METAMORFOSI SPIRITUALE, YOUCANPRINT EDIZIONI.  Vi ricordo che è già disponibile, così come L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA, YOUCANPRINT EDIZIONI, (mio primo libro), presso le vostre librerie di fiducia oppure online, fra gli altri canali, su: YOUCANPRINT, MACROLIBRARSI, IL GIARDINO DEI LIBRI, FELTRINELLI, MONDADORI, HOEPLI, AMAZON, IBS. Buona lettura e grazie!

Con il termine alchimia si fa riferimento all’insieme dei sistemi esoterici volti all’evoluzione dell’uomo attraverso una conoscenza superiore tramandata segretamente ai soli iniziati. Esso riguarda sia gli esperimenti di laboratorio propriamente detti, volti a ricavare oro dai metalli vili quali il piombo, sia l’insieme degli studi fatti dall’iniziato su di sé e volti alla propria evoluzione attraverso una conoscenza superiore tramandata.
(Immagine presa dal web)

Poiché l’alchimia ha origini molto antiche si evince come l’uomo, sia nei tempi antichi che nell’era moderna, abbia da sempre cercato gli strumenti per evolvere sia sul piano fisico che su quello spirituale. L’alchimia è nata molto prima della chimica ed ha avuto come oggetto lo studio sia degli elementi chimici presenti in natura che quello dei metalli.

In realtà non è stato mai scoperto dall’alchimia, come dalla scienza, alcun elisir di lunga Vita né, tantomeno, alcuna pietra filosofale. Ciò che, in ogni caso, gli alchimisti hanno avuto il merito di scoprire è sicuramente legato all’evoluzione umana. In alchimia, infatti, sono presenti diversi significati analogici che si possono applicare direttamente all’uomo per la sua evoluzione.
(Immagine presa dal web)

Quando l’alchimista parla della trasmutazione del piombo, o altro metallo vile, in oro, esso fa riferimento, oltre al significato propriamente detto, anche alla trasmutazione della consapevolezza umana in senso evolutivo superiore. Se prendiamo in considerazione il clima d’inconsapevolezza diffusa che si osserva in giro, si può capire come questo stato di coscienza di livello inferiore possa essere analogicamente paragonato al piombo.

Quando, invece, un soggetto decide di seguire un percorso evolutivo, volto alla conoscenza di sé e delle leggi che governano l’universo, ecco che, in tal caso, una volta raggiunta la consapevolezza che lo libera dall’ego disfunzionale, questo nuovo stato dell’essere da lui raggiunto potrà essere paragonato analogicamente all’oro.
(Immagine presa dal web)

Ma le analogie, secondo me, non finiscono qui. Essendo l’uomo formato da elementi chimici, come si può evincere da qualsiasi testo di fisiologia, ecco che l’opera di trasformazione potrà e dovrà avvenire anche a livello fisiologico. Ciò come diretta conseguenza del processo che porterà al raggiungimento di un grado di consapevolezza superiore.

Qui, cari amici, entra in gioco il nostro DNA, non potrebbe essere altrimenti! Ma vediamo come. Secondo la nuova branca della biologia che va sotto il nome di epigenetica, il nostro DNA non muta perché, un bel giorno, le nostre cellule decidono casualmente di mutare l’ordine naturale esistente al nostro interno.
(Immagine presa dal web)

Se avviene una mutazione di carattere genetico, ciò è dovuto al fatto che il nostro cervello, durante una delle nostre interazioni con il mondo esterno, ha interpretato in maniera errata un qualsivoglia stimolo proveniente dall’ambiente, percependolo, in ragione di ciò, come minaccioso per la nostra incolumità.

Possiamo dire, quindi, che l’epigenetica si basa su concetti simili a quelli dell’alchimia, ma si sviluppa attraverso conoscenze ricavate dallo studio diretto della biologia e non mediante studi di tipo esoterico, come invece fa l’alchimia. Va ricordato che l’epigenetica ha scoperto il legame intercorrente tra le alterazioni del DNA e l’ambiente. Il nostro cervello, infatti, è la centralina che smista poi le informazioni tramite il sistema nervoso, che funge da messaggero, alle cellule del nostro corpo.
(Immagine presa dal web)

Di conseguenza, se il nostro livello di consapevolezza sarà basso, avremo molte più possibilità di codificare in maniera errata gli stimoli provenienti dall’ambiente esterno che porteranno, come conseguenza diretta, ad un cattivo funzionamento della nostra fisiologia e ad un potenziale danneggiamento strutturale a carico del nostro DNA. In questa prima ipotesi, alchemicamente parlando, il DNA sarà trasformato da noi in piombo.

Qualora, invece, a seguito di un cammino evolutivo, avremo conseguito un grado di consapevolezza superiore che ci consenta di interpretare correttamente gli accadimenti del mondo esterno, in questo caso il nostro cervello trasmetterà, attraverso gli impulsi nervosi, buone notizie alle nostre cellule. In questa seconda ipotesi, sempre alchemicamente parlando, il nostro DNA sarà trasformato da noi in oro.
(Immagine presa dal web)

Ecco che l’epigenetica, secondo me, può essere paragonata all’alchimia in quanto, al pari di essa, va alla ricerca di quell’elisir di lunga Vita, del quale fino ad oggi non si è mai scoperto nulla, forse perché ci si è troppo spesso concentrati nel ricercarlo attraverso le nuove formule chimiche che consentono di scoprire   farmaci sempre più elaborati ma che accorciano la Vita invece di donare l’immortalità, una caratteristica tipica della medicina convenzionale.

Come insegna l’epigenetica ormai da diverso tempo, se vogliamo davvero migliorare la nostra Vita e diventare padroni del nostro destino, dobbiamo solo cambiare il nostro sistema di credenze eliminando, al contempo, le convinzioni limitanti. Una volta cambiato il nostro modo di pensare potremo finalmente cambiare il nostro corpo e le nostre cellule attraverso le corrette informazioni derivanti dall’interscambio cervello-ambiente.
(La copertina del mio libro)

Da quel momento in poi, quando avremo il pieno controllo su noi stessi attraverso la conoscenza superiore, potremo trovare finalmente l’immortalità al nostro interno: essa risiede, infatti, nell’anima.

Vincenzo Bilotta

domenica 22 maggio 2016

Non è mai troppo tardi

Quante cose ci piacerebbe fare, dire, sperimentare, ma le rinviamo puntualmente ad un tempo da stabilire in un futuro prossimo? Si è sempre impegnati a far altro quando si tratta di soddisfare i bisogni dell'anima. "Prima il dovere, poi il piacere", così recita un detto popolare. Il dovere è considerato una priorità, il piacere si può trarre solo se resta del tempo, ma sempre e solo dopo il dovere.

Così succede che le proprie passioni vengano anteposte ad un lavoro che si odia e si esegue non solo in maniera meccanica e senza nessun interesse ma, anche e soprattutto, come bestie da soma, ci si sforza, a volte ci si ammala e se ne muore, altro che pensione.....
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Il problema è che nella nostra società, dominata dall'avere, dal tempo e dal fare, si dà la priorità a ciò che si ritiene "necessario" per il bene della collettività arrivando, per questo, a sacrificare e soffocare quelle che sono le passioni e la creatività del singolo.
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Ma, rifacendomi al titolo di questo articolo di oggi, non è mai troppo tardi per: cambiare Vita, troncare una relazione morta da anni, smettere di credere a ciò che ci raccontano i mass media, sviluppare la propria creatività e il proprio spirito critico, inventarsi un lavoro che possa gratificare, dire ad una persona TI AMO, dire a se stessi TI AMO, mandare al diavolo chi abbiamo sopportato per "educazione" fino ad oggi, rompere i ponti col sistema e crearsi una via alternativa per il raggiungimento del proprio equilibrio psicofisico.
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Quante cose avete deciso di fare da diverso tempo ed avete rinviato fino ad oggi? Cosa aspettate a metterle in atto? La morte vostra o di un vostro caro? "Chi ha tempo non aspetti tempo", recita un altro adagio! Certo, probabilmente per realizzare ciò che avete rinviato fino ad oggi dovete prima risolvere determinati conflitti o superare alcune paure più o meno grandi ma ciò, credetemi, ne varrà la pena.

Perchè non provarci, allora? Perchè non aprire le ali per spiccare il volo liberi? Liberi dalle convenzioni, dall'educazione programmatica e condizionante subita, liberi dalla routine noiosa, soffocante e, a volte, mortale. Non è mai troppo tardi per cambiare Vita, quindi? Che aspettate? La morte?

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Lasciate che quando essa arriverà possa trovarvi col sorriso sulle labbra perché avete realizzato, finalmente, il connubio fra la mente e l'anima che vi ha consentito di poter toccare il cielo con un dito e poter affermare con gioia di aver giocato da titolari quella partita chiamata VITA e non, come fa la maggior parte delle persone-zombie, in panchina da semplici osservatori passivi.

Vincenzo Bilotta

domenica 8 maggio 2016

Basta poco

Viviamo in una società dove più si ha meglio è, almeno così sembra, all'apparenza. Allora tutti giù a capofitto nei centri commerciali per acquistare l'ultimo smartphone, l'abito più alla moda e, in generale, tutto ciò si pensa possa donare la felicità. Fatto sta che, dopo aver dato sfogo all'euforia da shopping, torna tutto come prima, forse anche peggio.

Sì, perchè, nella maggior parte dei casi non basta acquistare un paio di scarpe nuove per essere felici nel lungo periodo, questo è solo oppio per la mente. La mente tace quei pochi minuti o ore durante i quali ci si getta a capofitto a fare le spese pazze, dopo torna tutto come prima o, a volte, anche peggio.
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La delusione maggiore è riservata a coloro i quali aprono gli occhi e hanno un barlume di VITA REALE dietro le azioni da robot da essi compiuti quotidianamente in totale assenza di coscienza. Le persone che cominciano a capire che la felicità non risiede nelle cose esteriori, infatti, vivono una condizione di disagio psicofisico maggiore rispetto a coloro i quali, invece, sono talmente abbrutiti dai loro stessi automatismi e stanno talmente dentro MATRIX da non percepire nemmeno l'esistenza di un'eventuale REALTA' che esula dal mero centro commerciale o dallo smartphone di turno.

In realtà basterebbe davvero poco per potersi accorgere di essere veramente in possesso di tutto ciò che ci serve per vivere felici e pienamente realizzati. Purtroppo la società nella quale viviamo tende, invece, a creare in noi dei bisogni diversamente inesistenti facendoci sentire, per ciò stesso, inadeguati rispetto agli altri se non cominciamo da subito ad inseguire queste inutili chimere.
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Basta poco per accorgersi di essere vivi. Basta svegliarsi presto al mattino per vedere sorgere il sole. Basterebbe ringraziare Dio per il solo fatto di averci messo al mondo in un paese non in guerra e privo di epidemie e povertà. Ma forse la maggior parte di noi è troppo inquadrata nel sistema per poter percepire solo lontanamente quali potrebbero essere le cose che davvero ci renderebbero felici se solo ci accorgessimo della loro esistenza.
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Molti aspettano l'evento catastrofico o luttuoso per aprire gli occhi. Altri ancora, nonostante la sperimentazione di determinate esperienze drammatiche all'interno delle loro Vite continueranno, ciononostante a perseverare nel loro stato di zombie asserviti al sistema. Alcuni di loro potranno addirittura diventare più cinici e indifferenti ai propri come agli altrui disagi.

Tutto questo è voluto, progettato e realizzato dal sistema stesso formato da chi, dall'alto della sua mancanza di coscienza, dirige ed educa un'umanità che non sembra più possedere nè un'anima propria nè lo spirito critico necessario ad affrancarsi da un sistema fatto apposta per creare dei lobotomizzati tecnologici schiavi e non più padroni di quelli che avrebbero dovuto essere i mezzi per migliorare loro la Vita e che sono stati, invece, trasformati da loro in divinità sull'altare delle quali sacrificare la propria consapevolezza e la propria autonoma volontà.
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Per tornare in contatto con la nostra VERA ESSENZA, basterebbe mettersi in contatto con la propria interiorità, lasciando perdere l'esteriorità, abbracciando, per ciò stesso, L'ESSENZA al posto di continuare a rivestirsi di UN'APPARENZA vuota quanto superflua.

Bisogna capire che NOI SIAMO GIA' ciò che cerchiamo senza mai trovare all'esterno, NOI ABBIAMO GIA' la completezza dentro di noi. Basta poco, basta smettere di guardare fuori, di seguire le mode, di sentirsi inadeguati tornando, al contempo, a sentire quel sussurro che ogni giorno, a causa del chiasso mentale, non riusciamo più a percepire perchè le nostre orecchie non sono più abituate: esso è il sussurro dell'anima, il solo che, se ascoltato, ci condurrà nelle braccia di Dio.

Vincenzo Bilotta