lunedì 30 marzo 2015

Unici nella diversità

Ognuno di noi è unico e irripetibile, un miracolo dell'evoluzione. La nostra società, però, cerca di farci uniformare ai suoi modelli allo scopo di controllarci meglio, un pò come le pecore, tutte uguali e allineate. Di conseguenza, chi è diverso per tendenze o attitudini è destinato ad essere isolato, messo in disparte per paura della sua "pericolosità" sociale.

Ecco nascere, da ciò, il razzismo. Per razzismo qui non intendo quello che viene posto in essere contro chi ha la pelle di un colore diverso dalla nostra ma, piuttosto, il razzismo di tipo sociale. Basta dare un'occhiata un pò dovunque nel mondo per poter notare come chi ci governa e, in generale, sta più in alto di noi, ci tratta come degli idioti, infarcendo le nostre menti di cavolate attraverso i mass media, in pratica ci raccontano le favole per farci andare a nanna come i bambini.

Ciò è possibile perchè ci hanno inquadrati tutti all'interno di un sistema che vuole tutti uguali e taccia come abominevoli le persone che hanno idee diverse dalla "massa". In ciò gioca un ruolo fondamentale l'ignoranza che porta i popoli a combattere le guerre in nome delle diversità religiose, sociali, economiche che sfociano in rabbia e non accettazione.
(Immagine presa dal web)

Quando si ha a che fare con persone che la pensano diversamente dalla maggior parte del genere umano, si tende a giudicarle, ciò per paura del nuovo: è del tutto naturale. Gente che la pensa diversamente ce n'è sempre stata, ora come in passato. Come uno degli esempi più grandi possiamo prendere Giordano Bruno, un grande filosofo della sua epoca che morì sul rogo per le sue idee "diverse" nate e sviluppatesi in un contesto a lui di certo non favorevole.

Oggi si assiste ad un graduale risveglio delle coscienze. Molte persone, stanche di belare all'interno del gregge, escono fuori per dire la loro e lo fanno attraverso seminari, conferenze, scrivendo libri e gestendo pagine su internet o giornali a tema. In realtà queste persone sono sempre esistite ma, mentre in passato avrebbero rischiato la Vita, oggi possono esprimere liberamente la loro opinione senza il pericolo di finire arrosto.

Oggi non sussiste più la necessità di nascondere gli insegnamenti sulla consapevolezza attraverso testi esoterici. Ciò avveniva in passato per un semplice motivo: se il testo finiva nelle mani delle persone sbagliate (vedi inquisitori), gli autori non correvano rischi in quanto gli scritti non erano comprensibili ai non iniziati.

Anche adesso può succedere che chi lavora con energie tipo reiki o pratichi l'agopuntura sia considerato uno stregone, ma ciò avviene sempre meno, essendo queste due metodiche efficacissime allo scopo di migliorare la salute umana e venendo inserite all'interno degli ospedali in maniera sempre più frequente. Insomma, molti medici sono diventati anch'essi degli "stregoni", per ciò stesso dei diversi.
(Immagine presa dal web)

Bisogna imparare a vedere la diversità, smettendo di credersi tutti uguali, un ritornello ripetutoci fin da bambini allo scopo d'inquadrarci nella massa. Solo nella diversità ognuno potrà trovare, finalmente la propria unicità ed avere la possibilità di poter sviluppare le proprie attitudini in base ai progetti della propria Anima. Conosco tanti medici allopatici che adesso curano con agopuntura, reiki, omeopatia e sono, per ciò stesso, considerati dei diversi, degli eretici, roba da rogo insomma.

Ma è proprio grazie al coraggio di queste persone che il mondo potrà cambiare. Questa gente usa il cuore (coraggio deriva dalle parole Cor Agere ossia agire col cuore), per portare avanti i propri progetti, fregandosene di ciò che pensano gli altri e dei loro giudizi. Chi giudica, dopotutto, lo fa solo per per paura o invidia nei confronti di chi SA E FA COL CUORE. 

Chi vive nel giudizio fa del male a se stesso in quanto vive nel conflitto e nella repressione delle proprie potenzialità. Meno si giudica, più si è diversi dagli altri. Chi non giudica è considerato anch'esso un diverso. Provate ad astenervi dal giudicare in presenza di una persona che giudica: dopo un pò andrà via credendovi delle persone "anormali". Si vive nel giudizio della diversità non sapendo che, facendo ciò, si reprimono le proprie potenzialità alimentando, per ciò stesso, il sistema.

Il sistema ci vuole tutti uguali, dei robottini prodotti in serie con reazioni (non azioni, badate bene) controllate e prevedibili, altrimenti sono guai per la sua stabilità! Imparate ad accettare le vostre come le altrui diversità senza giudicarle, vedrete che in breve tempo riuscirete a migliorare la vostra Vita, le Vite di chi si relazionerà con voi e di conseguenza, proprio per ciò, anche il mondo subirà dei cambiamenti per quello che Edward Lorentz chiamava "Effetto Farfalla".

Vincenzo Bilotta




domenica 15 marzo 2015

La forza della fede

In un passo del Vangelo secondo Marco si narra di una donna che, saputo dell'arrivo di Gesù in città e poichè era malata da tempo, decise di raggiungerlo per farsi curare. Ma, saputo del suo arrivo in città, tanta gente come lei si accalcava per le strade per ottenere da lui miracoli. Nonostante tutto, la donna riuscì comunque ad avvicinarsi e a toccargli un lembo delle vesti. 

In quel momento Gesù, che stava camminando fra la folla, sentì sprigionare un'energia potente dal suo corpo. Perciò chiese: "Chi ha toccato il mio mantello?". La donna all'inizio ebbe paura ma poi, fattosi coraggio, gli si avvicinò e gli disse che era stata lei. A quel punto Gesù, udite le sue parole le rispose: "Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va in pace e sii guarita dal tuo male". (Mc 5,25-34)

L'argomento di cui parlerò oggi è la fede. Ho voluto cominciare con un passo del Vangelo. In realtà il Vangelo è ricco di spunti di riflessione per chi ha deciso di lavorare su di sé e smettere di vivere di ciò che gli hanno impartito dall'alto attraverso il processo educativo robotizzante.

Il passo da me scelto parla di fede allo stato puro e senza ombra di dubbio. Il dubbio, infatti, è l'esatto opposto della fede, stanno agli antipodi, l'uno annulla l'altra e viceversa. La donna della parabola è sicura di guarire, per questo è disposta ad entrare nella mischia pur di toccare un lembo delle vesti di Gesù. E' con questa determinazione che cammina fra la folla e, una volta visto dove si trovava, gli riesce a toccare un lembo delle vesti.

Gesù sente una potente energia sprigionarsi dalle sue vesti. Qui dobbiamo tener presente il fatto che questa volta Gesù non era stato interpellato direttamente dalla donna, solo le sue vesti erano state sfiorate. Ciononostante la donna guarisce per mezzo dell'energia che sprigiona da Gesù il quale, malgrado la folla, riesce ad accorgersi del movimento energetico guaritore.

Alla fine Gesù le dice: "Figlia, la tua fede ti ha salvata". E' la fede, infatti, che salva la donna. Gesù è solo un tramite fra Dio e la donna, un intermediario messo in contatto dalla forza della fede albergante nella donna. Un passo molto bello ed istruttivo. Chi ha occhi e orecchie buone faccia tesoro di ciò!

Quanti di voi hanno fede? Quanti riescono a visualizzare e veder realizzato ciò che desiderano? Non molti, pur avendo tutti le stesse potenzialità, nessuno escluso! Perché molte persone riescono a far accadere miracoli nelle proprie Vite mentre altre vivono un inferno in terra? Cosa favorisce i primi e ostacola, invece, i secondi? La mancanza di fede, il dubbio mascherato da fede. 
(Immagine presa dal web)

Non basta pregare per ottenere miracoli o curarsi con rimedi ritenuti da ALTRI efficaci affinché si possa guarire. Non funziona così! Il punto di partenza è la fede in ciò che si fa e in ciò che si dice (cura o preghiera). A tutto il resto ci pensa Dio. Dio esterno o interno non ha importanza, dopotutto Dio è OVUNQUE, ONNIPRESENTE E ONNIPOTENTE.

Quando si ha fede si è capaci di gesti che, in condizioni normali non ci si sognerebbe nemmeno di compiere. Prima di avere fede in qualcosa di esterno, ciò che potrà fare la differenza sarà lo sviluppare una fede interiore, cominciando a credere in se stessi e a non avere più dubbi sulle proprie capacità di attrarre a sé il meglio dall'universo.

Come ho detto prima, il dubbio costituisce l'ostacolo principale alla riuscita di ogni impresa, sia essa una guarigione che la realizzazione dell'attività dei propri sogni. Di conseguenza, se si vorrà davvero sviluppare una fede profonda nelle proprie capacità, si dovrà prima lavorare per eliminare ogni eventuale dubbio alla radice.

La radice sta sempre lì, deriva dal processo educativo durante il quale "c'insegnano" ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, infarcendoci di nozionismi volti a limitare la nostra NATURALE POTENZA. Siamo tutti figli di Dio, Egli ci creò a Sua immagine e somiglianza.... Qualcuno se lo ricorda ancora? O dobbiamo continuare a credere di essere al pari di vermi striscianti?

Quando apriremo gli occhi e cominceremo ad avere fede nella preghiera e nella visualizzazione? Smontiamo il sistema educativo culturale dei suoi inutili nozionismi, frasi fatte e conoscenze scientifiche se davvero vogliamo cominciare a vivere nella Vita Reale interagendo con essa per mezzo della fede e non più del dubbio.

Guardiamo meno tv e più nuvole in cielo, ascoltiamo meno radio e più ruscelli che scorrono e cinguettii degli uccelli nel bosco. Torniamo alle nostre VERE origini, ricongiungiamoci col Tutto, che è in noi, fuori di noi e nell'universo intero. Nessuno può soffrire se si sente unito col Tutto. In quel momento di comunione totale cessa il senso di smarrimento, la solitudine, la paura degli altri e si comincia a capire che l'altro è uno specchio di noi venuto per aiutarci ad evolvere insieme a lui.

Imparate ad ascoltarvi di più e a pensare di meno. La fede è nell'Anima e parla il linguaggio del cuore. Il dubbio nasce dalla mente e ci tormenta coi suoi pensieri ossessivi e stagnanti. Usciamo dalla mente e impariamo a stare in silenzio. E' attraverso le parole sussurrate, infatti, che il cuore ci comunica i desideri e i progetti della nostra Anima.

Vincenzo Bilotta

domenica 1 marzo 2015

Il percorso iniziatico

Oggi voglio parlarvi di un percorso che amo definire "iniziatico". Esso, come tutti i percorsi che si rispettino, è costituito da diverse tappe che sono quasi concatenate l'una con l'altra. Come in tutti i percorsi, ci sarà chi arriverà al traguardo prestabilito e chi, invece, si fermerà in un punto intermedio.

Chi inizia a lavorare su di Se, si sa, lo fa perchè non è più soddisfatto della propria situazione di Vita e vuole apportarvi, al suo interno, dei cambiamenti. Molte persone partono dal gradino più basso del percorso iniziatico, rivestendo il ruolo di vittima. Chi diventa vittima, lo fa soprattutto per attirare a se l'attenzione degli altri.

La vittima è una persona inconsapevole che cerca aiuto attraverso la lamentela, la sottomissione e vari malesseri psicofisici. Attraverso il suo atteggiamento da vittima e seppur in maniera inconsapevole, attirerà a se un carnefice. Quello del carnefice è un ruolo conseguente e complementare allo status di vittima. Infatti il carnefice esiste in funzione della vittima in maniera imprescindibile e nasce quasi sempre dopo che è nata la figura della vittima (salvo i casi delle vittime dei conflitti bellici e di chi non può difendersi in maniera efficace come, ad esempio, i bambini; in questi contesti eccezionali il carnefice è il primo ad apparire).

Il ruolo del carnefice è fin troppo chiaro: esso è una persona violenta, ricattatrice, dispotica e dominante. Egli esercita queste sue caratteristiche sulla vittima. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti, basta accendere la Tv: violenze domestiche, sette religiose, truffatori e così via all'infinito.

A volte succede che la vittima prenda coscienza della sua condizione di svantaggio e decida, finalmente, di cambiare. Dallo status di vittima, però, a volte potrebbe diventare essa stessa carnefice. Ne sono esempi le mogli che uccidono i mariti violenti dopo aver subito abusi per anni.

Come abbiamo visto, nei primi due gradini del cammino evolutivo troviamo lo status di vittima e quello di carnefice. Se andiamo avanti nel cammino, incontriamo lo status di salvatore. Salvatore è colui il quale ha abbracciato come "missione" di Vita l'aiutare gli altri. Queste persone, però, spesso non si accorgono di voler dare aiuto anche a chi non ne ha bisogno o non è pronto a riceverlo. Rientrano in questa categoria quelle persone che credono di sapere cosa sia giusto per noi e fra questi: i guru, i parenti, i leader religiosi e, in generale, tutte quelle persone che pensano di dovere salvare a tutti i costi l'umanità.
(Immagine presa del web)

Subito dopo lo status di salvatore troviamo quello di viandante. Viandante è colui il quale, liberatosi dal desiderio di voler rivestire ruoli che non gli competono (in particolare quello di vittima, carnefice e salvatore), si mette in cammino allo scopo di trovare la via giusta per lui. 

Tuttavia, il viandante si troverà a percorrere mille vie differenti, essendo ancora disorientato, ciò allo scopo di cercare quella giusta per lui. Rientrano in questa categoria tutte quelle persone che hanno cominciato un serio lavoro su di Se ma che ancora non si sono decise a seguire un'unica via e continuano, per ciò stesso, un cammino altalenante fra yoga, esoterismo, psicologia energetica e quant'altro possa dare loro una parvenza di equilibrio. 

Dopo la fase di sperimentazione tipica del viandante, troviamo, al gradino successivo, la figura del pellegrino. Questa è la figura che completa il lungo percorso iniziatico, alla quale pochi riescono ad arrivare. Pellegrino è colui il quale, dopo aver lavorato su di Se passando attraverso i diversi status precedenti ed accumulando le esperienze necessarie per continuare il cammino, riesce finalmente a trovare la via giusta per lui.

Rientrano nella figura del pellegrino tutti coloro i quali hanno trovato un equilibrio stabile nelle loro Vite attraverso la pratica costante di una o più discipline che gli consentono di vivere in armonia ed integrazione con il mondo che li circonda perchè hanno raggiunto la pace con se stessi e risolto la maggior parte dei conflitti interiori.

Il pellegrino va e trova la via grazie alla forza della fede. La fede è proprio la caratteristica che contraddistingue la figura del pellegrino rispetto alle altre che lo precedono lungo i gradini del percorso evolutivo. LA FEDE FA LA DIFFERENZA PERCHE', SOLO DAL MOMENTO IN CUI SI COMINCERA' A CREDERE IN SE STESSI, PROPRIO ALLORA INIZIERANNO AD ACCADERE I MIRACOLI ALL'INTERNO DELLE NOSTRE VITE.

Vincenzo Bilotta