domenica 24 luglio 2016

Sintonizzarsi con la realtà

Cos'è la realtà? Molti di voi potranno rispondere: ciò che i nostri sensi percepiscono. Alla luce di ciò, quindi, si potrebbe dire, a primo acchito, che la realtà consiste in ciò che i nostri occhi possono vedere e descrivere, le nostre orecchie udire, le nostre mani toccare, il nostro naso odorare. E con questa definizione ci sarebbe da perdervisi dentro in quanto, poiché ognuno ha la propria visione della realtà, ciò in base ai propri vissuti esperienziali, ciascuno di noi potrebbe tranquillamente dare la PROPRIA VISIONE, o versione che dir si voglia, DELLA REALTA'.

Da qui si capisce come la realtà sia soggettiva, pur partendo da un semplice oggetto neutro, se questo venisse visto con gli occhi di chi ha saputo far tacere la mente e far pace con la propria anima. Oggi, tuttavia, non sono qui per parlarvi di realtà soggettiva piuttosto che di realtà oggettiva ma del sintonizzarsi sulla realtà. Ma cos'è la realtà? Con questa domanda, dopotutto, ho deciso di cominciare l'articolo di oggi senza avere dato ancora una risposta in merito.
(Immagine presa dal web)

Si sa dalla fisica quantistica, così come dagli insegnamenti esoterici, che la realtà esula dai nostri cinque organi di senso, non constando, infatti, di oggetti solidi ma, semmai, di vibrazioni. TUTTO E' VIBRAZIONE. Sempre secondo la fisica dei quanti, infatti, gli oggetti materiali stessi sarebbero anch'essi irreali ed immateriali essendo la loro solidità solo apparente e causata dall'oscillazione ad altissima velocità delle particelle che l'andrebbero a comporre.

Il paradosso è che, alla fine, reale sarebbe ciò che gli occhi non vedono, le orecchie non odono, le mani non possono afferrare e il naso e la lingua non possono fiutare né assaporare. Ma come fare a percepire la VERA realtà? Qui si entrerebbe in un vero e proprio labirinto di parole, ci sarebbe da scrivere per giorni interi ma, tuttavia, proverò ad arrivare al punto cercando, al contempo, di essere il più breve possibile.
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Prima di tentare di spiegare il modo in cui si può riuscire a percepire la realtà al di là delle illusioni, occorre che chiarisca cosa c'impedisce, normalmente, di poterci sintonizzare con la realtà. Viviamo in un'epoca di cambiamenti, in un mondo che ci hanno fatto credere fino ad oggi, Newton in testa a tutti, composto da cose materiali facenti parti di un universo il cui funzionamento sembra essere identico al meccanismo di un gigantesco orologio. In questo mondo di stampo Newtoniano-materialista tutto accade per caso e l'uomo è vittima degli eventi che si succedono senza che nessuno possa averne il controllo.

La fisica quantomeccanica, invece, ha assunto, sin dalla sua nascita, una posizione nettamente diversa in merito. Secondo quest'ultima, infatti, il mondo materiale è solo una facciata di quello che in realtà si nasconde dietro le apparenze di materia solida. Al di sotto di questo mondo esiste una realtà costituita da particelle di grandezza infinitesimale in grado di interagire fra di loro istantaneamente anche a distanze notevoli.
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Si ricollega a ciò il cosiddetto "effetto farfalla" in base al quale tutto è connesso con tutto e, di conseguenza, sempre in base a questa connessione, il semplice battito d'ali di una farfalla in Messico può causare un tornado in Australia. L'invisibile influenza il visibile, anzi, è in grado anche di modificarlo sul nascere. IL PENSIERO CREA LA MATERIA.

Alla luce di quanto detto, ecco che, per potersi sintonizzare con la realtà, bisogna cominciare a credere in una realtà invisibile che governa il mondo visibile, un varco dimensionale nel quale i miracoli sono all'ordine del giorno e dove tutto è possibile ed accade in maniera istantanea. Nella Kabbalah si parla di una realtà visibile, all'interno della quale vive l'uomo ordinario-meccanico addormentato, e una realtà in grado di essere percepita solo da coloro i quali hanno già compiuto il "salto".
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Sempre secondo gli insegnamenti della Kabbalah, il mondo ordinario e visibile costituirebbe solo l'1% della realtà, mentre il restante 99% sarebbe invisibile ai più e costituirebbe quel varco dimensionale parallelo a quello materiale in cui tutto è possibile. Per poter accedere a questo 99% occorre essere sintonizzati, avere i canali energetici puliti, la mente libera e fluida, una mentalità possibilista ed aperta ai miracoli.

Se notate, in ciò si può rilevare un parallelismo con i concetti di conscio e subconscio. Come tutti sappiamo, la maggior parte delle persone usa una percentuale di potenzialità cerebrali che varia fra il 5 e il 10% del totale disponibile. Questo 5-10% ci da l'impressione di poter avere il controllo della realtà, ma così non è. Infatti, sotto sotto c'è il restante 90-95% a comandare in base agli schemi acquisiti nel corso della propria Vita attraverso il processo educativo-programmatico e ripetuti negli anni fino a diventare dei processi automatici.
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Questo meccanismo che ci domina e sovrasta ma del quale, tuttavia, non abbiamo il controllo, è costituito dal subconscio. Ecco un evidente parallelismo con le due realtà, l'una materiale, sulla quale sembriamo avere il controllo, e l'altra invisibile, della quale molti di noi dubitano o non sono completamente a conoscenza della sua esistenza.

Per sintonizzarsi con la realtà occorre, innanzitutto, cominciare a ripulire la propria mente dalle convinzioni limitanti apprese durante il processo educativo, ciò allo scopo di potersi finalmente riappropriare delle infinite potenzialità della mente subconscia. Quando ci si sarà liberati dai condizionamenti derivanti da un'educazione programmatica, solo allora si potrà cominciare a lavorare per poter utilizzare il restante potenziale insito nel cervello di ciascuno di noi.

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Solo attraverso lo sviluppo di questo potenziale epurato da tutte le convinzioni limitanti insite in un subconscio condizionato potremo, finalmente, sintonizzarci col restante 99% della realtà invisibile che, pur non essendo percepita dai più governa e condiziona le Vite della maggior parte delle persone che non hanno ancora raggiunto uno stato che permetta loro di essere coscienti di sé.

Vincenzo Bilotta

domenica 10 luglio 2016

Imitare la natura

Poche persone riescono a godere appieno della propria Vita. La gente, infatti, è troppo impegnata a fare, dire, criticare, correre a destra e a manca, controllare l'ultimo messaggio sull'immancabile smartphone... Dov'è finita la connessione col Tutto? Non c'è tempo per queste cose, troppi impegni, beh, se la pensate anche voi così, non perdete tempo a leggere questo articolo, andate a controllare gli ultimi messaggi sul vostro smartphone piuttosto! Diversamente, provate a seguirmi....

La causa dello stress che sembra affliggere immancabilmente, a livelli più o meno gravi, la maggior parte dell'umanità di oggi, è dovuta, a mio avviso, al fatto che si vive in una società in cui viene dato eccessivo spazio alla tecnologia e poca importanza al mantenere un radicamento con le proprie origini.
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Noi, infatti, lungi dall'essere degli organismi cibernetici, siamo figli della natura. Molti di voi potranno notare come, quando decidono di fare una passeggiata nei boschi, escano poi ritemprati, quasi rinati proprio grazie a questo contatto con la natura, a questo ritorno alle proprie VERE ORIGINI.

La società in cui la maggior parte di noi vive, invece, è una società altamente tecnologica dominata dal "tutto e subito" e dalla costante mancanza di tempo, sia per compiere determinate azioni sia, soprattutto, per dedicare parte della giornata a se stessi. La conseguenza? Prima la sensazione di disagio, di stress a livelli più o meno alti, poi, se la pressione viene mantenuta costante senza "valvole di sfogo", lo squilibrio energetico, o, per dirla in termini allopatici, malattia.
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Quando si giunge allo squilibrio energetico e, prima ancora, allo stato di disagio? Secondo me, ciò è dovuto al fatto che, gran parte delle persone seguono ritmi che non sono più in sintonia con la natura e, di conseguenza, ciò causerà stress nell'individuo.

Il sentirsi inseguiti costantemente dal tempo, il voler fare troppo e troppo in fretta, il mantenersi in un costante stato di pressione emotiva, il cosiddetto comportamento di attacco o fuga che mantiene costantemente alti i livelli di cortisolo (ormone dello stress) nel sangue, determinano a lungo andare uno squilibrio nella persona che vive in questo stato di stress costante.
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Ciò è determinato dal fatto che l'essere umano non è fatto per stressarsi continuamente, seguendo i ritmi di una società che sembra mirare soltanto all'ottenimento di gratificazioni immediate e continui progressi tecnologici. L'uomo è parte integrante della natura e soltanto reintegrandosi con essa potrà ritrovare il suo equilibrio.

Avete mai visto un sole che ha fretta di sorgere o di tramontare? Oppure una rondine che vive in una situazione di ansia in vista dell'avvicinarsi della primavera perchè dovrà trovare un partner col quale costruire il nido? Conoscete gatti che hanno paura del domani? Avete mai sentito parlare di orsi che soffrono d'insonnia durante il letargo invernale? 
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Vi ho posto questi esempi, alcuni molto divertenti, proprio per farvi capire che gli animali non soffrono lo stress in quanto IMITANO LA NATURA, seguono i suoi ritmi, senza mai staccarsene. Certo, è diverso il caso degli animali domestici, i quali spesso sono portati a contrarre malattie simili a quelle dei loro proprietari, ciò a causa della loro immersione nella società tecnologica e la contemporanea disconnessione dai ritmi armoniosi ed equilibrati propri della natura.

Come fare, allora, per mantenersi in salute e poter riacquistare l'equilibrio che sembra essere perduto, specie per chi vive ormai costantemente nelle grandi città? Occorrerebbe imitare la natura coi suoi ritmi, smettendo, al contempo, di seguire la società tecnologica in quanto non siamo robot, ma esseri umani! Siamo parte integrante della natura, non degli smartphone o dei social network che hanno, tra l'altro, reso schiavi la maggior parte delle persone.
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Quando possiamo passiamo una giornata passeggiando nei boschi, o andiamo al mare, stiamo a contatto il più possibile con la natura e in questo modo ristabiliamo L'UNITA' COL TUTTO. Impariamo dalla natura, IMITIAMONE I RITMI NATURALI E CADENZATI, MAI STRESSANTI. Prendiamoci il tempo necessario per fare le nostre scelte, per completare i nostri lavori, per conoscere meglio chi ci sta accanto senza mostrare ansie né pretese inutili quanto stressanti per noi e per chi ci sta vicino.

Impariamo ad essere efficienti senza stressarci, dinamici senza squilibrarci, veloci senza perdere la presenza necessaria a rendere ogni nostro gesto una celebrazione. Solo così potremo imitare la natura e riconnetterci con essa, consolidando, per ciò stesso, un legame che data dalle origini dell'universo e che è imprescindibile se si vuole mantenere un completo benessere psicofisico, restando sempre connessi con la propria anima e il proprio cuore.

Vincenzo Bilotta