domenica 23 novembre 2014

Arrendersi all'Adesso

Il nostro mondo, quello occidentale in particolare, è sempre di corsa. Tutti alla ricerca di un traguardo e poi di un altro e così via. Bisogna non contentarsi mai è la frase che ossessiona tutti ormai. Occorre mirare sempre più in alto senza fermarsi.

Il mondo di oggi è proprio come un'auto in corsa che va spedita al traguardo senza fermarsi nemmeno per una sosta o per ammirare il panorama, ciò farebbe perdere tempo prezioso. Pochi vivono l'ADESSO e ancora meno riescono ad onorarlo, a trasformarlo in una celebrazione, in una festa della Vita. Tutti vivono in un limbo spazio-temporale imprecisato, una sorta d'inferno mentale costituito da ansie, sensi di colpa, paure, odio, invidia, attaccamento e gelosia.
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Il disagio che vivono molte persone è dovuto al fatto che non riescono ad arrendersi all'Adesso. Solo arrendendosi all'Adesso si può fare pace con se stessi, col mondo esterno come con quello interno, coi propri problemi e, alla luce di ciò, si potrà dare un significato diverso a determinate situazioni che si vivono.

Il dolore nasce dalla resistenza all'Adesso, si vuole sempre fuggire in un momento diverso dal QUI E ORA. Si vorrebbe tornare indietro per rimediare a situazioni che ci fanno sentire ancora in colpa nonostante sia passato tanto tempo dall'accadimento. Alcuni vivono nell'angoscia di un futuro imprecisato, pieno di mostri creati da una mente iperattiva e disastri da film apocalittici che solo un regista come Steven Spielberg saprebbe proporre al grande schermo.
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Sapete qual'è la verità? E' tutta una grande stronzata, i problemi come la sofferenza! Nessuno, tranne noi con i nostri pensieri "pesanti" ed ossessivi, può vivere l'inferno in terra. L'inferno è il passato coi suoi sensi di colpa e il futuro con le sue incertezze. Dov'è il paradiso? QUI E ORA. Tutto il resto è un'allucinazione collettiva, un'imitazione di massa, un gioco al massacro psicofisico globale.

Ciò che stiamo vivendo possiamo cambiarlo. Se questo non sarà possibile, si può sempre ACCETTARE. Difficile? No! Basta smetterla di fare le vittime, di ripetere gli schemi appresi, quelli che ci hanno insegnato durante il processo "educativo" e cioè: bisogna lottare per sopravvivere, vince il più forte, si tira avanti etc. BASTA! USCITE DAI LUOGHI COMUNI!
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Sono i luoghi comuni, l'educazione, la società, i mass media che ci stanno fottendo la Vita, ci stanno illudendo che non abbiamo via di scampo, siamo destinati alla perdizione, all'inferno con le sue fiamme eterne. Il vero inferno è dentro di noi quando continuiamo a torturarci con i nostri giudizi su ciò che avremmo dovuto fare o non fare, dire o non dire.

Se non volete aspettare il paradiso dopo la morte, la soluzione c'è: arrendersi all'Adesso. E' come quando si entra in acqua al mare, bisogna buttarsi senza pensare allo sbalzo termico creato fra l'esposizione ai raggi solari e la temperatura dell'acqua.
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Buttatevi nella Vita, smettete di vivere da zombie! Chi non vive nell'Adesso o, meglio, chi non si arrende all'Adesso è MORTO PRIMA DI MORIRE. Chi vive nel passato o nel futuro non è presente nel QUI E ORA se non fisicamente. La mente è altrove, oscilla come il pendolo di un orologio, senza sosta, senza meta.

Qualsiasi situazione stiate vivendo, ACCETTATELA E, SE NON POTETE CAMBIARLA, ARRENDETEVI ALL'ADESSO SENZA OPPORRE RESISTENZA. Solo onorando il QUI E ORA tornerete liberi e vivi, sconfiggerete la morte e andrete oltre la dimensione spazio-temporale dominata dalla mente per ritrovare, finalmente, il luogo di pace dove è possibile il miracolo, il miracolo della presenza fisica, mentale ed animica. Solo allora potrete dire: SONO VIVO!

Vincenzo Bilotta


domenica 9 novembre 2014

Cosa vuoi dalla tua Vita?

Questo articolo di oggi comincia con una domanda fondamentale: COSA VUOI DALLA TUA VITA? Molti si trascinano in un'esistenza da sonnambuli in cui cercano solo di rendere felici gli altri, di soddisfare le loro aspettative dietro la paura di essere giudicati qualora si comportassero in maniera non consona agli altrui bisogni ed aspettative.

Nessuno si pone mai questa domanda fondamentale perchè, in fondo in fondo, la maggior parte delle persone si contenta di soffrire vivendo una Vita che non è in linea con i progetti della propria Anima, piuttosto che cambiare direzione realizzando, così, i sogni che ha avuto sin da bambino.
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Le domande hanno il potere di fornirci, in maniera diretta o indiretta, anche le risposte. E' proprio per questo motivo che molti non si azzardano nemmeno a formularle. Ci vuole coraggio, si naviga nell'ignoto, si rischia di rimanere da soli. Sì, perchè se ci si chiedesse cosa si vuole realmente dalla propria Vita, probabilmente molti matrimoni si dividerebbero, tante società si scioglierebbero ma, al contempo, tante persone con un nuovo lavoro inizierebbero a vivere la Vita dei loro sogni e tante malattie verrebbero scongiurate.

Conosco tante persone con dei sogni nel cassetto ormai ammuffiti. Troppe. Queste persone, anche se si fossero poste la domanda cruciale, non avrebbero avuto il coraggio di realizzare i propri sogni. E così, via in una Vita che ci sta stretta, fatta di sacrifici... Per chi? Per gli altri. Per non deludere il partner, i genitori, i datori di lavoro, gli amici, i soci in affari... E la nostra Vita? La buttiamo nel cesso?
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Certo, ognuno di noi dispone di libero arbitrio ma, per diventarne coscienti, occorrerebbe capire che LA SCELTA E' NOSTRA, NON DEGLI ALTRI. Quello che vogliamo o non vogliamo fare, i nostri sogni, i nostri desideri più intimi si possono realizzare andando oltre le nostre paure di deludere le aspettative degli altri.

La realtà di oggi è costellata da troppi impiegati infelici che lavorano in attesa che qualcosa cambi.... Non cambierà mai nulla! Nessuno può darci ciò che GIA' noi possediamo. Questo qualcosa che possediamo si chiama libero arbitrio e il suo corretto e CONSAPEVOLE utilizzo ci potrebbe regalare la LIBERTA'.
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Ovviamente noi siamo nati liberi. Siamo schiavi solo psicologicamente. Schiavi degli altri, delle nostre paure, della nostra educazione strutturata in modo da soddisfare i bisogni di chi può trarre vantaggio dal nostro sfruttamento. Nonostante ciò, dopo aver dipinto il più apocalittico degli scenari, posso dirvi che una soluzione c'è ed è data sempre dalla stessa domanda: cosa voglio IO dalla MIA Vita?

Ovviamente, occorre rispondere con sincerità e smettendo di anteporre ai propri gli altrui bisogni perché, fintanto che non si riuscirà a soddisfare le proprie necessità invece di contentare sempre gli altri, si rischierà di diventare dei "salvatori" in cerca di vittime da salvare. Bisogna smettere di voler salvare il mondo perché il mondo siamo noi.
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Se non riusciamo a salvare noi stessi, riuscendo a vivere la Vita che abbiamo sempre sognato e smettendo di soddisfare le altrui aspettative, non salveremo proprio nessuno, altro che mondo! Il mondo siamo noi, tutto parte da noi e dalla nostra visione che abbiamo di esso. 

Noi siamo in grado di trasformarci, a volte basta una semplice domanda per poter fare ciò. Capita spesso, infatti, che dietro una domanda fondamentale, esista già racchiusa una risposta in grado di cambiare il destino di un uomo. IL DESTINO, IN FONDO, CE LO CREIAMO NOI SE SAPPIAMO PORCI LE GIUSTE DOMANDE. 
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Nessuno può volere il nostro bene. Con ciò non voglio dire che il mondo intero ci odia e vuole solo spremerci come un limone allo scopo di soddisfare i propri interessi. Voglio solo farvi capire come CIO' CHE VOLETE VOI PER ESSERE FELICI E' DIVERSO DA QUELLO CHE VOGLIONO GLI ALTRI. Nessuno può decidere della nostra Vita tranne noi. Nessun destino è già scritto, nessuna persona morirà se non faremo ciò che lei desidera, insomma, il mondo non finisce se smettiamo di essere schiavi degli altri e cominciamo, invece, a chiederci cosa vogliamo realmente dalla nostra Vita per essere felici.

Spesso, dopo esserci posta questa domanda, troveremo giusto cambiare lavoro, partner, allontanare gli amici che non possono darci più nulla, perfino cambiare nazione. Allora ci vorrà coraggio per cambiare pelle e rinascere da se stessi, bisognerà lavorare su di sè senza risparmiarsi ma il sacrificio che tutto ciò potrà richiedere varrà il premio: VIVERE LA VITA DEI PROPRI SOGNI SENZA TEMERE CHE GLI ALTRI SOFFRANO PER QUESTO.

Vincenzo Bilotta