domenica 29 luglio 2018

Imitare i gatti

Oggi voglio parlarvi di una specie animale che è, a mio avviso, simile ai maestri zen: il gatto. Il gatto è un animale veramente speciale, silenzioso, con movimenti aggraziati sempre PRESENTE A SE STESSO E ALLA VITA. Insomma, il gatto ha tutto ciò che serve per poter insegnare alle persone come fare per accedere al QUI E ORA senza alcuno sforzo.

Ma ci sono tante altre caratteristiche che meritano di essere prese in considerazione e che contraddistinguono il gatto rispetto alla specie umana. Il gatto SEGUE LA PROPRIA NATURA,  che è quella di FLUIRE CON LA VITA SENZA OPPORRE RESISTENZA. Avete mai visto un gatto in ansia o che va di fretta?
(Immagine presa dal web)

Basta vederlo in movimento per accorgersi subito della sua grazia, del suo fluire, PROPRIO QUI, PROPRIO ORA, con la propria natura felina e in totale armonia con la Vita. Il gatto vive un solo momento, sia con il corpo che con la mente: IL QUI E ORA. Esso è totalmente radicato nel momento presente, in quella che sembra essere per lui una costante meditazione.

Il gatto quando dorme DORME, quando mangia MANGIA, quando, durante la stagione degli amori, fa l'amore FA L'AMORE. E' totalmente immerso in ciò che fa e ciò fa sì che ogni suo atto assuma la veste di sacralità, quella sacralità che noi umani sembriamo aver dimenticato.
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Il gatto, a differenza dell'essere umano, non vive conflitti interiori, non dichiara e combatte delle stupide guerre. Certo, anche lui lotta contro qualche altro esemplare quando vede invaso il suo territorio o se si tratta di difendere il proprio diritto ad accoppiarsi con i suoi simili durante la stagione degli amori.

Quello che non vedremo mai fare ad un gatto sarà, ad esempio, litigare per beni materiali, egli non litiga nemmeno per avere il cibo tutto per sé. Certo, mentre mangiano, i gatti danno la priorità all'esemplare femmina più grande e carismatico ma, anche lei, una volta finito il pasto, si allontanerà per i fatti suoi senza mettere sotto chiave il cibo!
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Quando due gatti litigano (territorio, cibo, partner), non covano rancore nè progettano vendette trasversali. Una volta sfogata la rabbia, LASCIANO ANDARE, FLUISCONO CON CIO' CHE E' SENZA, TUTTAVIA, PIU' PENSARE A CIO' CHE E' STATO. In altre parole, i gatti sono capaci, per istinto naturale, DI PERDONARE E LASCIARE ANDARE SENZA PIU' PENSARCI, SENZA PIU' OCCUPARE LA MENTE CON QUESTE STUPIDAGGINI.

Altra caratteristica del gatto è l'indipendenza. Il gatto è totalmente indipendente e centrato su di sé. Basta vederlo quando mangia: nonostante il cibo sia di suo gradimento, capita spesso, alcune ore dopo, di vederlo rovistare nei cassonetti dei rifiuti o nella ciotola del gatto del vicino. 
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Il gatto è, inoltre, TOTALMENTE PRESENTE AD OGNI SUO ATTO. Basta vederlo mentre si pulisce dopo un buon pasto: IN QUEL MOMENTO C'E' AL 100%, NIENT'ALTRO ESISTE AL DI FUORI DEL LAVORO DI PULIZIA DEL SUO CORPO. Quando si pulisce, quando mangia, quando fa l'amore, il gatto ci mette il 100%, SEMPRE.

Da oggi, se avete dei gatti in casa, provate ad imitarli, provate ad ESSERCI anche voi in ciò che fate. In questo modo riuscirete a trasformare quelli che sembrano essere dei semplici atti meccanici compiuti in uno stato di automatismo quasi incosciente, in ATTI SACRI, INNI ALLA VITA ATTRAVERSO LA CELEBRAZIONE DEL DIVINO CHE E' GIA' IN VOI.

Vincenzo Bilotta


domenica 15 luglio 2018

Il regno del nulla

Ogni giorno, non appena svegli o, almeno, non appena la maggior parte delle persone passa dal sonno orizzontale a quello verticale, per dirla usando la terminologia di E. J. Gold, prima ancora di avere il tempo di fare colazione o lavarsi i denti, eccola che arriva, come un'onda di tsunami, sempre lei.... La mente!

Di colpo, mentre si è ancora intorpiditi dal sonno e si cerca di connettersi col proprio cervello, ecco che arrivano i pensieri, a migliaia, come invasori barbari, senza sosta, in maniera compulsiva, disordinata, provano e, nella maggior parte delle volte, riescono a creare il caos. In quei momenti si è nel regno della mente, coi suoi mille pensieri servitori-tiranni.
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Questa situazione si protrae, per la maggior parte delle persone comuni, dal momento in cui nascono fino all'ultimo giorno di Vita all'interno della loro macchina biologica. Pensate, pensate, pensate, più di 60000 tipi di pensiero diverso, invadono la nostra intimità, ci rivoltano come calzini da lavare, sballottandoci a destra e a manca, senza sosta, senza possibilità di fuga apparente.

Sì, perché dai pensieri non si può fuggire, a meno che non si disattivi la mente, cosa pressoché impossibile e, a mio parere, innaturale. Allora? Cosa resta da fare? Soccombere? Impazzire? Fuggire? L'unica risposta a tutte queste domande è: OSSERVAZIONE E PRATICA. Solo osservando i propri pensieri e continuando, al contempo, a praticarla, si potranno ottenere risultati concreti, reali, definitivi.
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Quando un pensiero lo si osserva, accade che si comincia ad essere COSCIENTI DI SE', è un pò come se lo si smontasse. In questo modo, il pensiero perde il senso dell'importanza ai nostri occhi, quelli che vedono e giudicano per paragoni e previsioni, per farla breve, noi tendiamo, per cultura, educazione, automatismi cristallizzati in noi attraverso la ripetizione automatica, a vedere le cose con gli occhi della mente in base ai vissuti passati, coi quali tendiamo a fare confronti con le esperienze similari che andremo a vivere nel futuro.

Quando si comincia ad OSSERVARE i pensieri, in seguito ad un lavoro su di Sé, ecco che si smette di guardare all'apparenza delle cose fino ad arrivare ad OSSERVARE LA PURA ESSENZA del nulla. Sì, amici miei, perché dal nulla arrivano i pensieri, di nulla sono fatti e, per concludere il loro corso, nel nulla si dissolvono.
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Eppure sono così angoscianti a volte.... Riescono a coinvolgerci talmente tanto che, molto spesso, non possiamo fare altro che crederci ed identificarci con essi. Ecco che allora nascono diversi tipi di disagi psicofisici come naturale conseguenza di questo bombardamento virtuale di pensieri, creduto reale da chi OCCHI PER VEDERE, ancora, PROPRIO NON NE HA.

In realtà vi è un regno, fra un pensiero e l'altro, dove vive l'eterno, il Divino, il Silente stato di veglia Cosciente di Sè, lì non alberga alcun pensiero in quanto forte è la Luce della Consapevolezza che vi dimora. Quel regno mi piace chiamarlo il regno del nulla, basta arrivarci, basta accorgersi di essere pensati, per poter smettere di essere posseduti dalla mente con i suoi pensieri compulsivi.
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E' nel regno del nulla che risiede la possibilità, da parte di ogni essere umano, di ESSERE E TRASFORMARSI IN PURA LUCE COSCIENTE DI SE'. Basta ACCORGERSI della sua esistenza, ciò attraverso un serio lavoro di autosservazione, per liberarsi da millenni di schiavitù psicologica e potersi riappropriare, finalmente, del nostro scopo originario, quello per il quale ci siamo incarnati in un corpo fisico: ESSERE FELICI INCONDIZIONATAMENTE perché tutto ciò di cui abbiamo bisogno, è tornare in contatto con noi stessi e percepire il soffio vitale CHE E' GIA' in noi.

Vincenzo Bilotta

domenica 1 luglio 2018

Passo dopo passo

Sin da piccoli ci hanno insegnato ad andare di fretta, ciò accade in tutte le famiglie "normali". Ti alzi per andare a scuola e non devi fare tardi, poi gli appuntamenti, infine i progetti, insomma, a conti fatti sembra che per il QUI E ORA, per vivere l'adesso, spazio proprio non ce ne sia, almeno così sembra, così ci hanno insegnato.
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Come diceva Herman Hesse nel SIDDHARTA: "D'ogni verità anche il contrario è vero". In altre parole, quel che ci hanno insegnato costituisce solo una possibile maniera di vivere la Vita e percepire ciò che è vero. Ma, se davvero vogliamo esplorare quale sia la nostra verità, dobbiamo cominciare ad allontanarci dalla nostra programmazione per cominciare a costruire nuovi binari attraverso i quali raggiungere luoghi e modi di vivere sconosciuti.

Se ci hanno insegnato ad andare sempre di fretta e ciò non ci va bene, in generale non va bene a nessuno perchè sottopone il nostro sistema psicofisico ad uno stress inutile e dannoso, possiamo imparare, da soli o tramite corsi, libri, filmati o meditazione, a vivere PASSO DOPO PASSO.
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La felicità va raggiunta, qualcuno ha detto, attraverso il compimento di determinate azioni, in un futuro prossimo. E' la stessa idea che accomuna molte religioni, secondo le quali il paradiso lo si può raggiungere dopo la cessazione della Vita all'interno della nostra macchina biologica, al secolo corpo fisico.

Ogni cosa, insomma, per ottenerla si deve sempre aspettare un futuro prossimo. Nel frattempo si corre per tutto il tempo che, secondo noi, ci separa dal traguardo/felicità, allo scopo di ottenerli. Una specie di somaro che insegue una carota appesa ad un bastone sopra la sua testa!
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LA VERA FELICITA' E' NELL'ISTANTE, NEL GODERSI CIO' CHE SI STA FACENDO SAPENDO DI FARLO E PRENDENDO, AL CONTEMPO, COSCIENZA CHE TUTTO CIO' CHE ESISTE E' PROPRIO QUI, PROPRIO ORA! Il resto sono solo seghe mentali trasmesseci dai nostri educatori, insegnanti, genitori, amici, attraverso il processo educativo-programmatico.

Se smettiamo di adeguarci alle convenzioni, ai ritrovati tecnologici, alle piattaforme dei social, alle mode, scopriremo la Vita che scorre nella sua quieta armonia, non è difficile, basta ascoltare il proprio respiro, riprendere i ritmi con la natura, fare pace col proprio mondo interiore.
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La pace è in ogni nostro passo, in ogni nostro respiro, non domani, non quando moriremo, allora sarà troppo tardi. Se vogliamo vivere il nostro paradiso personale, facciamolo QUI E ORA, perché, come disse Lorenzo De' Medici nei suoi "Canti carnascialeschi": "Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza!".

Vincenzo Bilotta