Ogni giorno, non appena svegli o, almeno, non appena la maggior parte delle persone passa dal sonno orizzontale a quello verticale, per dirla usando la terminologia di E. J. Gold, prima ancora di avere il tempo di fare colazione o lavarsi i denti, eccola che arriva, come un'onda di tsunami, sempre lei.... La mente!
Di colpo, mentre si è ancora intorpiditi dal sonno e si cerca di connettersi col proprio cervello, ecco che arrivano i pensieri, a migliaia, come invasori barbari, senza sosta, in maniera compulsiva, disordinata, provano e, nella maggior parte delle volte, riescono a creare il caos. In quei momenti si è nel regno della mente, coi suoi mille pensieri servitori-tiranni.
Questa situazione si protrae, per la maggior parte delle persone comuni, dal momento in cui nascono fino all'ultimo giorno di Vita all'interno della loro macchina biologica. Pensate, pensate, pensate, più di 60000 tipi di pensiero diverso, invadono la nostra intimità, ci rivoltano come calzini da lavare, sballottandoci a destra e a manca, senza sosta, senza possibilità di fuga apparente.
Sì, perché dai pensieri non si può fuggire, a meno che non si disattivi la mente, cosa pressoché impossibile e, a mio parere, innaturale. Allora? Cosa resta da fare? Soccombere? Impazzire? Fuggire? L'unica risposta a tutte queste domande è: OSSERVAZIONE E PRATICA. Solo osservando i propri pensieri e continuando, al contempo, a praticarla, si potranno ottenere risultati concreti, reali, definitivi.
Quando un pensiero lo si osserva, accade che si comincia ad essere COSCIENTI DI SE', è un pò come se lo si smontasse. In questo modo, il pensiero perde il senso dell'importanza ai nostri occhi, quelli che vedono e giudicano per paragoni e previsioni, per farla breve, noi tendiamo, per cultura, educazione, automatismi cristallizzati in noi attraverso la ripetizione automatica, a vedere le cose con gli occhi della mente in base ai vissuti passati, coi quali tendiamo a fare confronti con le esperienze similari che andremo a vivere nel futuro.
Quando si comincia ad OSSERVARE i pensieri, in seguito ad un lavoro su di Sé, ecco che si smette di guardare all'apparenza delle cose fino ad arrivare ad OSSERVARE LA PURA ESSENZA del nulla. Sì, amici miei, perché dal nulla arrivano i pensieri, di nulla sono fatti e, per concludere il loro corso, nel nulla si dissolvono.
Eppure sono così angoscianti a volte.... Riescono a coinvolgerci talmente tanto che, molto spesso, non possiamo fare altro che crederci ed identificarci con essi. Ecco che allora nascono diversi tipi di disagi psicofisici come naturale conseguenza di questo bombardamento virtuale di pensieri, creduto reale da chi OCCHI PER VEDERE, ancora, PROPRIO NON NE HA.
In realtà vi è un regno, fra un pensiero e l'altro, dove vive l'eterno, il Divino, il Silente stato di veglia Cosciente di Sè, lì non alberga alcun pensiero in quanto forte è la Luce della Consapevolezza che vi dimora. Quel regno mi piace chiamarlo il regno del nulla, basta arrivarci, basta accorgersi di essere pensati, per poter smettere di essere posseduti dalla mente con i suoi pensieri compulsivi.
E' nel regno del nulla che risiede la possibilità, da parte di ogni essere umano, di ESSERE E TRASFORMARSI IN PURA LUCE COSCIENTE DI SE'. Basta ACCORGERSI della sua esistenza, ciò attraverso un serio lavoro di autosservazione, per liberarsi da millenni di schiavitù psicologica e potersi riappropriare, finalmente, del nostro scopo originario, quello per il quale ci siamo incarnati in un corpo fisico: ESSERE FELICI INCONDIZIONATAMENTE perché tutto ciò di cui abbiamo bisogno, è tornare in contatto con noi stessi e percepire il soffio vitale CHE E' GIA' in noi.
Vincenzo Bilotta