mercoledì 23 agosto 2023

Non provare a cambiare il karma degli altri!

Secondo il buddhismo ogni persona è destinata a vivere diverse Vite, definito samsara o ciclo delle rinascite, fino a quando non avrà purificato il proprio karma. Sarà solo dopo aver purificato il proprio karma, dopo che avrà, detto in termini spicci, espiato le cattive azioni compiute durante le Vite precedenti, che la persona sarà libera dal Samsara, non prima di allora.

Da ciò si deduce che ognuno di noi ha il proprio karma, questo è certo. Nessuno, oltre a noi, può cambiare il nostro karma e, di conseguenza, nemmeno noi possiamo intrometterci negli affari... karmici degli altri! Quando notiamo delle persone che hanno qualche difficoltà nella loro Vita quotidiana, ciò significa che stanno vivendo ed espiando il karma accumulato nelle Vite precedenti.

(Immagine presa dal web)


Ovviamente, ciò non significa che non dobbiamo fare nulla se un amico, un conoscente o, in generale, una persona in difficoltà ci chiede aiuto. Tuttavia, non dovremmo, MAI E PER NESSUNA RAGIONE, cercare di far cambiare il comportamento della persona che sta vivendo il proprio karma né, tanto meno, sostituirci ad essa se ha serie difficoltà a superare determinate barriere psichiche, in quanto esse sono poste sulla sua via allo scopo di accelerarne il processo di liberazione.

Aiutiamo, quindi, le persone in difficoltà, SOLO se ce lo chiedono senza preoccuparci troppo di come gli potranno andare le cose. Piuttosto occupiamoci del nostro, di karma, pensiamo a liberarci noi dal Samsara, da tutte le azioni non meritevoli, delle quali magari non abbiamo nemmeno memoria, che abbiamo compiuto nelle Vite passate.

(Immagine presa dal web)


Ognuno di noi ha un solo compito, che è quello di liberarsi definitivamente dalle reincarnazioni, seppur su piani di coscienza via via superiori man mano che ci si libera del karma passato. Usciamo dal Samsara, solo noi possiamo farlo e, come non possiamo cambiare il karma degli altri, tanto meno, non dobbiamo pretendere che gli altri cambino il nostro.

Certo, possiamo seguire una religione, meditare, praticare yoga fisico o mentale, riequilibrare le nostre energie in uno dei tanti efficaci modi che tante anime risvegliate hanno messo a nostra disposizione, ma la differenza la faremo sempre noi, non le tecniche esterne. Il cambio di coscienza che ci consentirà, alla fine, di liberarci dal Samsara e vivere, finalmente, liberi, deve partire dall'interno, la scintilla è già in noi, fuori può fare da combustibile, ma saremo noi ad accendere il fuoco della consapevolezza destinato a bruciare tutto il nostro karma passato.

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Ogni anima segue il Samsara fino alla liberazione definitiva. Il processo è sicuramente accelerato dall'amore che riusciremo a provare nei nostri confronti, così come nei confronti di ogni creatura della terra, in quanto esso favorisce l'apertura del cuore, che farà cessare ogni paura e ci guiderà verso la realizzazione degli scopi della nostra anima.

Anche la pratica del perdono, verso noi stessi e gli altri, assieme alla pratica della gentilezza, accelerano il processo di liberazione dal karma passato, in termini buddhisti si parla di bruciare il karma cattivo e favorire un buon karma. 

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Alla luce di quanto detto, aiutate gli altri SOLO se ve lo chiedono espressamente e nei limiti consentiti, in quanto il karma è LORO, non vostro. Occupatevi solo del vostro percorso di liberazione, attraverso la trasformazione interiore, la pulizia dalle emozioni negative e perturbanti, USCITENE, NE SIETE CAPACI, basta lavorarci sopra, essere costanti e VOLERLO. 

Rispettate sempre gli altri, il loro karma, non giudicate, mai e per nessuna ragione, le scelte delle persone, specie se queste non fanno acquisire loro un buon karma, occupatevi solo di voi, perché siete nati per migliorare questo mondo attraverso il lavoro su di voi e nessuno vi ha mai chiesto di immolarvi per gli altri. Buon lavoro e... buon karma!

Vincenzo Bilotta

martedì 8 agosto 2023

Le infinite possibilità quantiche

Viviamo in un mondo dalle infinite possibilità. Per essere più precisi, viviamo in una parte dell'universo chiamata "terra". In realtà, anche il concetto di universo è stato soppiantato dalla fisica quantistica, la quale lo ha sostituito col concetto di multiverso.

Come dicevo, viviamo in un mondo dalle infinite possibilità, ma pochi di noi se ne accorgono e ancor meno persone riescono a sfruttarle a proprio vantaggio. Secondo la fisica quantistica, infatti, ad ogni azione compiuta in questo preciso istante, ne corrispondono infinite varianti, che si compiono nello stesso istante dell'azione principale, ma in mondi paralleli.

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In pratica, secondo la fisica quantistica, ogni nostra azione possiede in embrione infinite varianti, varianti che si realizzano simultaneamente al compimento dell'azione principale da parte nostra ma in mondi paralleli dove ci sono infiniti "noi" che compiono infinite varianti dell'azione principale.

Per fare un esempio, secondo la fisica quantistica, quando noi giochiamo a calcio e stiamo per tirare in rete e segnare, in simultanea e in infiniti altri mondi, tanti noi, uno per ogni mondo, compiranno lo stesso gesto ma con infinite varianti. Alcuni potranno segnare in maniera diversa, altri sbagliare il tiro, altri ancora potrebbero essere fermati dai difensori o dal portiere in uscita dalla porta.

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Già in un mio precedente articolo parlai del collasso della funzione d'onda (puoi cercarlo digitando nel motore di ricerca IL COLLASSO DELLA FUNZIONE D'ONDA) e spiegai come la realtà fosse soggettiva e, di conseguenza, un esperimento ripetuto nel tempo in presenza degli stessi soggetti potesse dare, tuttavia, risultati diversi a seconda di come i suoi osservatori si ponessero a livello emotivo nei confronti dell'esperimento stesso, facendo collassare la funzione d'onda specifica direttamente collegata con le aspettative dei soggetti partecipanti all'esperimento stesso.

Qui mi riferisco, invece, al fatto che una stessa azione ha diversi finali SIMULTANEI che accadono in mondi paralleli e non, come invece avviene nel caso del collasso della funzione d'onda, un solo finale determinato dal collasso della funzione in relazione allo stato d'animo della persona che compie una determinata azione. 

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Io parlo di infinite possibilità quantiche, ma già in passato, in particolare sul finire degli anni '50, parlò di questo fenomeno lo scienziato Hugh Everett III e la sua teoria prese il nome di TEORIA DEI MOLTI MONDI DI EVERETT.

Con questa teoria non ci si contenta di far collassare la funzione d'onda verso un finale rispetto ai molti possibili, no, si va oltre, permettendo la realizzazione SIMULTANEA IN DIVERSI MONDI PARALLELI di ogni possibile variante all'azione compiuta.

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Questa è, sicuramente, una teoria affascinante che ha delle implicazioni dal punto di vista pratico in quanto ognuno di noi ha in sé molti mondi e sa bene che ogni scelta che andrà a compiere muoverà energie in mondi paralleli che faranno compiere una variante pressoché infinita di scelte da copie speculari di noi stessi.

Tutto ciò è magia e permette nella Vita di tutti i giorni di rimanere liberi nelle scelte che si compiono, seguendo il proprio cuore, il proprio istinto e lasciandosi guidare dalla propria purezza d'animo, capendo che, in ogni caso, tutte le scelte alle quali non aderiremo in questo mondo saranno, tuttavia, adottate nelle loro infinite sfumature, in altrettanti mondi a completamento di ogni possibile finale, un po' come un film con diversi finali per contentare le diverse esigenze del pubblico che vi assiste.

Vincenzo Bilotta