domenica 30 dicembre 2018

Divide et impera

Tutto nasce dall'Uno per poi ritornare ad esso, ciò dopo aver vissuto l'esperienza che gli consentirà di riconoscere la natura unitaria di ogni cosa: la dualità. Il nostro mondo è duale. Esso, infatti, è formato da buoni e cattivi, giusto e sbagliato, luce e buio, Amore e paura, male e bene e potremmo continuare all'infinito!

Tutte queste descrizioni fanno parte della mente, sono sue creazioni. E' la mente, infatti, che vuole giudicare, separare, accusare, combattere, schiacciare, non l'Anima né, tantomeno, il cuore. Del resto, chi ci governa sa bene come usare questa dualità per poter separare, manipolare, comandare, imporre e sottrarre. Il metodo che viene utilizzato dal sistema, del quale siamo parte, nostro malgrado, si basa sul divide et impera, in italiano "dividi e comanda".
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Se ci fate caso, le religioni, lo sport, gli spettacoli d'intrattenimento televisivo utilizzano questa forma di manipolazione e separazione fra le masse di individui. Perché avviene tutto ciò? Secondo voi, chi governa è un idiota? No, per nulla, anzi... Chi sta al di sopra di noi sa benissimo come ottenere ciò che vuole dalla popolazione in generale. 

Ma perché la popolazione è così facilmente manipolabile? Per il semplice fatto che, pur essendo in netto vantaggio numerico rispetto a chi la governa essa è, tuttavia, profondamente frammentata al suo interno. Perché avviene tutto ciò? Il popolo non ha forza né, tantomeno, potere, per il fatto che è troppo impegnato a fare la guerra agli altri suoi simili, persone comuni che, come lui, hanno le stesse esigenze, necessità e desideri.
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Quali sono gli strumenti architettati dall'alto per riuscire a governare delle masse? Primo fra tutti è la religione. Per millenni sono stati perpetrati massacri, guerre sante, roghi inquisitori e persecuzioni, tutto ciò in nome di un Dio che sembrava essere diverso quanto ad interessi preferenze ed ambizioni, rispetto a quelli di ogni altra religione...

La religione dovrebbe avere come scopo quello di creare armonia fra i popoli, facendo loro professare liberamente il credo di appartenenza ricordando alle persone che DIO è sempre e solo uno, a prescindere dal nome che assumerà per ciascun credo religioso. Invece, lungi da tutto ciò, l'uomo ha fatto della religione un mezzo per arricchire pochi a dispetto delle masse, torturare innocenti, mettere a morte persone di credo diverso, portare avanti guerre e massacri adducendo come scusa la superiorità di un credo rispetto ad un altro.
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Il secondo mezzo per dividere i popoli e poterli governare attraverso il caos e la frammentazione è la politica. Attraverso il sistema dei partiti, ogni persona si illude di avere un credo diverso da chi, ad esempio, vota un partito diverso dal proprio. Così, dietro queste apparenti preferenze sorgono, fra la gente comune, dei veri e propri dibattiti, litigi, allo scopo di far valere, a volte anche con la forza, la propria opinione su chi, invece, la pensa diversamente.

In tutto ciò ci guadagna sempre chi sta in alto perché, come disse qualcuno una volta "fra i due litiganti, il terzo gode"! Alla fine si va a votare solo perché si ha diritto ma non si ha mai la soddisfazione di essere governati dalle persone verso le quali si era espressa la propria preferenza, tutto ciò al giorno d'oggi accade anche quando queste persone vengono elette a maggioranza dei voti (vedi democrazia...).
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Terzo mezzo per tenere divise le masse è lo sport, in particolare il calcio. Se ci fate caso, quello che dovrebbe essere occasione d'incontro fra popoli, mezzo di svago per uscire dalla routine quotidiana, è stato trasformato in un fenomeno molto simile alla guerriglia urbana, dove sta il divertimento in tutto ciò?

Ogni squadra, così come accade per i partiti politici o le religioni di appartenenza, ha i suoi tifosi. Ma non tutti i tifosi si fermano al fenomeno sportivo in se stesso. Molti di essi ne fanno una questione personale, una battaglia urbana nei tranquilli pomeriggi domenicali. Ed ecco nascere da tutto ciò fenomeni di teppismo urbano e guerriglia negli stadi dove i tifosi delle squadre avversarie, lungi dal voler assistere all'evento sportivo, si danno battaglia.
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Quarto mezzo per dividere le masse è, sicuramente, la tv. Grazie alla tv le persone vengono indottrinate, manipolate e rese intellettualmente degli idioti grazie a delle notizie che sono, nella maggior parte dei casi, create ad arte allo scopo di gettare nel caos, nella paura e, in ogni caso, lasciare nell'ignoranza la maggior parte di chi sceglie i tg come unico mezzo "d'informazione".

Proprio grazie alle notizie manipolate ad arte in tv dai media, molte persone saranno portate a credere che determinate guerre siano giuste, che la medicina ufficiale è l'unica detentrice dell'elisir di lunga Vita, che autentici dittatori siano i fautori della più pura delle democrazie.

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Grazie al fenomeno dei tg, masse di individui vengono indottrinate e portate ad obbedire in maniera cieca ed incondizionata da quella che, per molti, è l'unica forma di svago e "istruzione" per i loro intelletti mediocri da bar di periferia: la tv. Per queste persone, tutto ciò che dicono in tv nei tg è verità assoluta.

In contrasto con queste persone ci saranno coloro i quali alla tv non credono più, forse non hanno mai creduto e che ad ogni notizia presa per oro colato dai fan dei tg, cercano subito riscontro ed approfondimento ricercando la verità per conto proprio. Ovvio, gli scontri fra chi crede nella tv e chi ricerca la verità oltre le idiozie che ogni giorno propinano i mass media tramite questi mezzi di ipnosi di massa, saranno anche molto violenti. 
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Tutto ciò è voluto dal sistema. Infatti è molto più facile governare ed imporre sanzioni, leggi, restrizioni e quant'altro potrà venire in mente a chi sta in alto, su chi è troppo impegnato a litigare col vicino di casa sulla squadra che vincerà domenica o su chi, invece, penserà solo a guardare male l'immigrato di turno perché è convinto che gli stia rubando il posto di lavoro.

Per fortuna molti si sono già svegliati e hanno capito che la separazione non porta mai a nulla ed è necessario, oggi più che mai, un ritorno all'Uno. Solo riconoscendo ognuno di noi come membro di una grande famiglia globale potremo riuscire a porre fine allo strapotere di pochi individui.
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Non è più possibile né, tantomeno, auspicabile il dominio di poche famiglie su miliardi di individui, bisogna uscire dal sogno di dualità, riappropriarsi della conoscenza dell'Uno, riconoscere l'altro quale parte di noi, ciò anche attraverso quello che la fisica quantistica usa definire come principio di non località. Ogni cosa è collegata con ogni altra, riconoscerlo è potere, negarlo è caos, quello che il mondo sta vivendo oggi.

Ma, si sa, nei secoli passati è stato proprio dal caos che è nato qualcosa di buono, ciò perché fa parte della natura animica dell'uomo incarnarsi in un corpo e sperimentare il duale perché, attraverso questo percorso conoscitivo, potrà riconoscere l'Uno, non prima, altrimenti non sarebbe stato necessario discendere sulla terra a sperimentare.
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Alla fine, dopo aver sperimentato la fisicità e la separazione che ne consegue, il passo successivo, il solo che potrà portare il genere umano alla liberazione dal due per poter ri-abbracciare l'Uno, sarà costituito dal riconoscere nell'altro una parte di noi, ciò nella sua diversità quanto ad ideologia, gusti alimentari, colore di pelle e quant'altro lo potrà contraddistinguere da noi. In quel momento la famiglia globale, l'Uno Assoluto, potrà dirsi ritrovata e ricostituita e niente e nessuno più potrà avere potere su di Lei.

Vincenzo Bilotta

domenica 16 dicembre 2018

La battaglia contro i mulini a vento

"In questo mentre, scòrsero trenta o quaranta mulini a vento che sono in quella pianura, e come don Chisciotte li ebbe veduti, disse al suo scudiero: — La fortuna va guidando le cose nostre meglio di quel che potessimo desiderare; perché, vedi là, amico Sancio Panza, dove si scorgono trenta o pochi di più, smisurati giganti, con i quali penso di battagliare sì da ammazzarli tutti. Con le loro spoglie cominceremo a farci ricchi, poiché questa è buona guerra, ed è anche gran servigio reso a Dio sbarazzare da tanto cattiva semenza la faccia della terra. — Quali giganti? — disse Sancio Panza. — Quelli — rispose il padrone — che tu vedi laggiù, con le braccia lunghe, che taluni ne sogliono avere quasi di due leghe. — Guardate — rispose Sancio — che quelli che si vedono laggiù non son giganti, bensì mulini a vento, e quel che in essi sembrano braccia sono le pale che, girate dal vento, fanno andare la macina del mulino. — Si vede bene — rispose don Chisciotte — che in fatto d'avventure non sei pratico: son giganti quelli; che se hai paura, scostati di lì e mettiti a pregare mentre io vado a combattere con essi fiera e disuguale battaglia." (M. De Cervantes, Don Chisciotte della Mancia)

Ci hanno insegnato che il mondo, tutto quello che esiste, è esterno a noi, così ci hanno detto. Ci hanno pure detto che esistono i nemici, gli ostacoli, i contrattempi, la fortuna/sfortuna e un destino crudele. Nessuno ci ha, però detto, durante quest'opera di lavaggio del cervello, che il mondo comincia da noi, è dentro di noi e SOLO noi possiamo modificarlo in quanto siamo, in maniera più o meno cosciente, i suoi creatori.
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Infatti siamo noi a creare la realtà che ci sta intorno, quella esterna a noi. Noi siamo responsabili, più o meno coscienti, degli accadimenti quotidiani con i quali andremo ad interagire. Le persone che incontriamo, le situazioni che viviamo, il lavoro che svolgiamo dipendono tutti/e da ciò che abbiamo dentro.

Quante volte vi sarà capitato che qualcuno ci passa davanti mentre siamo in fila alla posta o, ancora, mentre siamo al supermercato un nostro conoscente ci saluti in maniera molto sbrigativa e con il broncio anziché col sorriso che, pensiamo noi, ci saremmo aspettati/meritati, dopotutto siamo buoni con tutti e cerchiamo di crearci un buon karma...
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Tante volte, troppe volte! Queste situazioni, lungi dal fare stare bene e goderne creano, com'è plausibile per chi non lavora su di Sé ma pensa solo ad eseguire un programma automatico, disagio, tensione, sofferenza e rabbia.

Sì, queste situazioni di disagio sono "normali" per chi non è capace di modificare la propria realtà, per chi non crede di essere responsabile degli accadimenti quotidiani che vive da vittima, da predestinato di un destino avverso, mai favorevole.
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Colui il quale ai nostri occhi incarna il "male" nella persona del nostro capoufficio, di chi ci taglia la strada mentre stiamo svoltando, di chi ci tratta male e con superficialità è, in realtà, un nostro specchio e, in quanto tale, una preziosa occasione per poter guardare dentro di noi e scoprire quale conflitto irrisolto che portiamo in noi dal passato, è andato a ridestare per consentirci, se saremo pronti, di risolverlo e vivere, finalmente, da persone libere.

Ma pochi si rendono conto del fatto che sarebbe più semplice e proficuo guardarsi dentro allo scopo di trasformare ISTANTANEAMENTE ciò che non va fuori. Così, ed in conseguenza di quanto detto, a causa della mancata osservazione di sé si vivrà il conflitto all'esterno e si romperà, così facendo, quello specchio che, attraverso una determinata persona/situazione, ci avrebbe potuto dare la possibilità di uscire da questo circolo vizioso per potere, infine, divenire maghi e padroni della propria Vita.
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Si diventa, in altre parole, dei novelli Don Chisciotte intraprendendo, in maniera altrettanto distorta ed allucinata, la propria battaglia contro i mulini a vento. I mulini a vento altro non sono se non le fantasie della nostra mente allucinata, la quale ha come naturale attitudine quella di cercare colpevoli all'esterno di sé, MAI all'interno.

A volte è anche la mancanza di umiltà, quell'umiltà necessaria affinché cominciamo a renderci responsabili di ciò che ci accade smettendo, al contempo, di dare la colpa allo stato, alle situazioni, ai genitori, agli alieni e chi più ne ha, più ne metta...
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SOLO LA PERSONA UMILE E' IN GRADO DI PRENDERSI LA RESPONSABILITA' PER QUANTO LE ACCADE ALL'ESTERNO CAPENDO CHE, TUTTE LE PERSONE, SITUAZIONI E CREAZIONI IN GENERALE, SONO SOLO FRUTTO DI CREAZIONI A LEI INTERNE, DI PENSIERI REITERATI PER GIORNI, MESI, FORSE ANNI, FINO A FARLI DIVENTARE MATERIALI ED INTERAGIRCI IN MANIERA PIU' O MENO COSCIENTE.

Quando si comincerà a coltivare l'umiltà, la capacità di osservarsi unite a quel senso di responsabilità, il solo che potrà farci diventare degli adulti in senso psichico e non solo fisico, solo allora si potrà smettere di sprecare le proprie energie in un'inutile battaglia contro quelle che sono solo proiezioni mentali. In quel momento, presa coscienza della propria capacità di creare tutto ciò che esiste di esterno a noi potremo, quando non ci piacerà, trasformarlo dentro di noi cambiando la realtà in maniera istantanea e smettendo di scagliarci contro ogni specchio a spada tratta.
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Tutto questo lavoro è molto importante anche ai fini energetici. Infatti, smettendo di sprecare energie all'esterno, forza centrifuga, si potrà cambiare direzione al proprio flusso di potere indirizzandolo, questa volta, all'interno, forza centripeta. Questa concentrazione di forze ci darà la possibilità di evolvere e guarire blocchi energetici anche molto importanti, grazie alla cessata dispersione energetica verso l'esterno a causa di un'allucinata quanto inutile battaglia contro dei mulini a vento.

Vincenzo Bilotta

domenica 2 dicembre 2018

La trappola del pensiero positivo

Il pensiero positivo, il pensare positivo, sono diventati una moda. Ma, il solo pensare positivo, molto spesso, non basta. Sì, è vero, IL PENSIERO CREA LA REALTA' che si andrà poi a vivere ma la realtà, a sua volta, affinché possa essere vissuta, bisogna prima che venga creata materialmente, ciò attraverso un'azione volta alla sua materializzazione.

In altre parole, se una persona vive dei conflitti irrisolti legati ad abusi, abbandoni o altre situazioni vissute durante l'infanzia, certamente non le basterà il solo pensare in positivo per poter uscire da quella determinata dinamica legata ai suoi vissuti la quale, tuttavia, condiziona anche la sua Vita presente.
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E' bello avere la capacità di pensare positivo, di vedere il bello in tutto al di là delle apparenze ma questo da solo, spesso, non basta a migliorare la situazione di Vita nella quale si trova una persona. Perché il pensiero positivo possa sortire gli effetti desiderati occorrerà far seguito ad esso con delle azioni mirate, volte al conseguimento dei risultati prima pensati.

IL PENSIERO CREA LA REALTA', L'AZIONE FA SI' CHE QUESTA REALTA' SI MATERIALIZZI NELLA VITA DEL SOGGETTO CHE HA COMINCIATO, DAPPRIMA, AD IMMAGINARLA E, IN SEGUITO, HA POSTO IN ESSERE DELLE AZIONI MIRATE VOLTE ALLA TRASFORMAZIONE DELLA SUA VITA.
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Certo, il pensare positivo, il vedere le cose sotto la luce del sole è ben diverso dal pensare in negativo ogni cosa, dal lamentarsi di tutto e di tutti. Inevitabilmente e come legge di natura, noi attraiamo nella nostra realtà ciò a cui più pensiamo in maniera ripetuta per un certo periodo di tempo. Potete pur stare certi di una cosa: prima o poi, ciò a cui più avrete pensato, ciò a cui avrete più dedicato parte del vostro tempo e delle vostre energie, entrerà a far parte delle vostre Vite.

Ma, nel caso in cui stiate vivendo dei conflitti irrisolti legati al passato, delle situazioni in cui vi trovate a dover prendere delle decisioni che, tuttavia, continuate a rinviare, di sicuro, in questi contesti, oltre al pensare positivo occorrerà agire allo scopo di risolvere i conflitti o decidere una volta per tutte cosa fare della propria Vita in maniera concreta, non solo teorica.
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Bisognerà cambiare pensiero, sostituendo, sicuramente, alla lamentela l'entusiasmo, la gratitudine e la voglia di trasformarsi  facendo seguire a tutto ciò l'azione in direzione del conseguimento dei risultati ambiti. Sarà importante far seguire delle azioni volte al cambiamento come conseguenza diretta di un nuovo modo di pensare, tutto ciò farà si che la trasformazione possa avvenire in modo definitivo e completo.

La trasformazione del pensiero da negativo in positivo, costituirà già il primo passo in direzione del cambiamento, questo è sicuro. Il solo cambiare modo di pensare influenzerà, sicuramente, la nostra fisiologia e la nostra salute in maniera positiva, donandoci benessere ed equilibrio. Ma il passo finale, la svolta definitiva, quella che potrà portare risultati concreti nella nostra Vita, sarà costituito dall'agire in direzione dell'obiettivo finale e cioè trasformare tutto ciò che ci zavorra ancora al passato in ali per volare, come? 
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Liberandoci dai conflitti che ci legano ancora a situazioni esistenti solo nelle nostre teste, smettendo di combattere guerre immaginarie contro chi, a nostro avviso, ci ha fatto del male e AGENDO, piuttosto, in direzione del PERDONO e dell'ACCETTAZIONE di ciò che è stato. Solo il perdono ci può liberare dal passato e dalle persone/situazioni che ci tengono ancora loro schiavi, nient'altro può farlo.

In questo contesto, il pensiero positivo sarà auspicabile in quanto ci permetterà di trasformare i conflitti passati in esperienze che ci doneranno quella saggezza che ci permetterà di diventare delle persone più evolute nel cammino di autoconoscenza. 
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Il perdono e l'accettazione delle situazioni/persone legate ai nostri vissuti, invece, costituiranno l'azione concreta volta alla liberazione dalle nostre parti in ombra attraverso la loro integrazione come situazioni necessarie e perfette affinché potessimo rinascere dalle ceneri di un passato che avevamo fino ad oggi guardato con gli occhi limitati della nostra mente e non con quelli pieni di conoscenza della nostra Anima.

Vincenzo Bilotta