domenica 28 aprile 2019

Impara ad amarti

L'educazione alla quale siamo sottoposti ci vuole perfetti. Essa, infatti, tende ad uniformarci alla massa, a renderci anonimi e poco reattivi, così non diamo fastidio a nessuno e ci lasciamo manipolare facilmente dall'alto. In quello che io chiamo il processo educativo-programmatico poco spazio viene lasciato all'individualità, sarebbe pericoloso avere in giro in questa società di burattini delle persone che riescono ancora a pensare autonomamente.

Ci viene insegnato ad uniformarci, a non dire mai ciò che realmente si pensa, a fare poche domande, si verrebbe considerati dei "rompiscatole". Ma voglio venire al punto di questo articolo, al nocciolo della questione: oggi voglio spiegarti come fare per amarti di più.
(Immagine presa dal web)

Sì, lo so, non ne hai mai sentito parlare, né a scuola né, tanto meno, a casa. Nessuno in realtà sa come amare se stesso. Certo, in chiesa t'insegnano ad amare il prossimo, nel gruppo buddista t'insegnano la compassione ma nessuno, dico nessuno, ti ha mai spiegato come aumentare la tua autostima, il tuo amore verso te stesso, insomma, nessuno ti ha mai insegnato a volerti bene.

Per cominciare ad amarti devi, prima, cominciare a conoscerti. Per far ciò comincia a lavorare su di te, medita, viaggia da solo, stai più tempo per conto tuo sia pure a casa. In questo modo comincerai a conoscere meglio degli aspetti di te che non avevi mai preso in considerazione in quanto magari tendevi a stare più tempo con gli altri e a conoscerti in base a ciò che gli altri pensavano di te, in base ai "sentito dire".
(Immagine presa dal web)

Smetti di credere a ciò che gli altri pensano di te. Aumenta la tua autostima, la tua autoconoscenza, lascia perdere cosa pensano gli altri su di te, siano impressioni positive o negative, va per la tua strada, quel che conta, l'ultima parola, devi essere tu ad averla, fa che sia una parola di amore verso te stesso, qualcosa che ti gratifichi e sia in grado di farti andare fiero di te.

Comincia, se non l'avessi mai fatto prima, a concederti degli spazi dove poterti rilassare e migliorare sia a livello interiore che esteriore. Trova almeno mezz'ora al giorno per meditare e rilassare la mente, questo spazio è di vitale importante per rilassarsi e lasciare fluire i pensieri superflui. Oltre a meditare, concediti degli spazi per curare il lato esteriore: vai in palestra, in un centro benessere, pratica yoga fisico o ballo se vuoi.
(Immagine presa dal web)

Altro aspetto importante da non sottovalutare è il cominciare ad amare il proprio viso riflesso nello specchio: sorriditi ogni volta che ti vedi riflesso in uno specchio. Ciò, oltre ad aumentare la tua autostima ti permetterà di allenarti a sorridere di più agli altri e, di conseguenza, alla Vita.

Smetti di mettere gli altri sempre al primo posto... Sei tu che vieni per primo! No, non è un ragionamento da egoisti e, no, non è vero che viene la tua famiglia per prima! Prima vieni tu! Se non ti ami, non ti sostieni, non ti senti a tuo agio con te stesso, cosa puoi trasmettere di positivo alle persone che ti stanno accanto? Ben poco, credimi!
(Immagine presa dal web)

Solo chi ama ed apprezza se stesso può cominciare ad amare ed apprezzare gli altri... La persona che si ama emana sicurezza, serenità, gioia di vivere, fa piacere starle accanto, condividere bei momenti nel corso della giornata. Sicuramente avrete frequentato persone che, invece, non si amavano per nulla, e non ditemi che vi ha fatto piacere stare con loro, in quei contesti si vorrebbe fuggire all'istante! Chi non si ama non ha nulla da dare agli altri, anzi... Spesso chi non si ama toglie il buonumore e il sorriso dalle labbra di chi incontra!

Vivi la Vita attimo per attimo, fa di ogni silenzio un dono, di una tazza di caffè una celebrazione, alla fine anche questo è amarsi, il sapere apprezzare le cose semplici della Vita fino a trasformarle in rituali sacri, fino a farle diventare meditazione, donando pace al cuore di chi riesce a vivere l'attimo senza pensare al dopo e alle persone che, interagendo con lui, hanno l'opportunità di condividere questa meravigliosa esperienza.
(Immagine presa dal web)


Eccoti una piccola routine che puoi seguire, dei suggerimenti che, se applicati con costanza, potranno portarti a nutrire un maggior amore e una maggiore stima verso te stesso:

1) Ogni mattina, appena alzato, ringrazia Dio della meravigliosa opportunità che ti sta donando per averti concesso un altro giorno di Vita, fanne tesoro.

2) Dopo essere sceso dal letto, guarda la tua immagine riflessa allo specchio e, dopo aver pronunciato il tuo nome, fallo seguire dalla frase: TI AMO, poi sorridi.

3) Fa ogni cosa con gioia, la gioia di star bene con te stesso, a prescindere dalle persone che incontrerai nel corso della giornata.

4) Sii positivo, sempre. La Vita è un punto di vista, fa che il tuo sia il più luminoso di sempre!

5) Sii da esempio per gli altri. Mostra quanto ti ami, quanto tieni a te stesso in tutti gli ambiti: attività fisica, alimentazione, modo di pensare, lascia che gli altri seguano il tuo esempio senza mai obbligare nessuno.

6) Sii gentile. Un atto di gentilezza non costa nulla e gratifica soprattutto chi lo compie e, ovvio, chi lo riceve.

7) Dedica almeno un'ora al giorno a te stesso: lasciati sempre uno spazio a disposizione per rilassarti, concederti un massaggio, una sauna, andare in palestra, camminare, meditare, leggere, scrivere, giocare.

8) Lascia fluire i pensieri che non sono in linea con il tuo benessere: tieni dentro e potenzia solo ciò che ti fa stare ancora meglio ed elimina i pensieri inutili quali  giudizi dati e ricevuti, piccoli diverbi quotidiani e, in generale, tutto quello che costituisce un ostacolo alla tua gioia interiore.

9) Liberati da tutte le convinzioni limitanti riguardanti la tua autostima e il tuo valore che emergono nel corso della giornata e che possono influenzarne negativamente il suo andamento e, di conseguenza, il tuo umore.

10) Liberati dal tuo vecchio modo di pensare ed agire: ogni giorno elimina una vecchia abitudine che ha limitato, fino ad oggi, la libera espressione delle tue reali potenzialità.

Prova a seguire questi consigli e a farne un'abitudine tenuta costante per almeno 21 giorni, tale è il tempo minimo, infatti, affinché il tuo cervello possa eseguirli poi in automatico permettendoti, finalmente, di trasformare te stesso e, di conseguenza la Vita delle persone che avranno modo di interagire con la persona positiva che sarai diventata! Buona pratica e buona Vita!

Vincenzo Bilotta

domenica 7 aprile 2019

Stamattina mi sono bevuto una tazza di tè

Stamattina, poco dopo essermi alzato, ho deciso di prepararmi del tè. Ho messo il pentolino sul fuoco, l'ho portato all'ebollizione, ho versato l'acqua bollente in una tazza per poi mettere il tè in infusione per 4 minuti circa, così viene più forte e sprigiona al meglio il suo aroma. Passati i 4 minuti l'ho zuccherato e, dopo aver mescolato il tutto, ho cominciato a berlo, a volte soffiando dentro la tazza, era molto caldo.

Poi, all'improvviso, ho smesso di bere il tè e mi sono perso. All'improvviso sono arrivati, loro, proprio loro, i pensieri, a raffica, come un fiume in piena, no, peggio, come un'onda di tsunami, travolgendo la mia quiete interiore ed esteriore, il mio rilassarmi in una pigra domenica mattina, quando tutto sembra essere al suo posto, dove anche un alito di vento trova il suo spazio nell'eterna perfezione dell'ADESSO.
(Immagine presa dal web)

In quel momento non ho più assaporato il tè, ogni cinguettio degli uccellini, è primavera ormai, sembrava essersi perso nelle voragini della mente, sempre lei che, coi suoi pensieri tumultuosi, ti assale all'improvviso, senza chiedere il permesso, mandando tutto all'aria, la tua quiete, il tuo respiro regolare, trascinandoti con impeto irrefrenabile dentro le sue problematiche create ad arte al solo scopo di farti dimenticare ciò che fai, ciò che realmente SEI, e mandandoti indietro nel tempo o, a seconda della sua lunatica decisione, avanti nel futuro.

Lo scopo? Farti dimenticare di te, del té o di quant'altro tu stia facendo. Tornando a me e alla mia tazza di tè, vi confesso che, per un paio di minuti mi sono perso, crucciandomi per ciò che potrebbe accadere nella mia Vita in un futuro prossimo, chiedendomi se le cose che sto sistemando al suo interno si risolveranno al meglio, se, se, se, se...
(Immagine presa dal web)

Ad un certo punto ho visto me stesso proiettato in un tempo futuro fatto di problemi che cominciavano a crearmi sofferenza per come sarebbero potuti andare, fatto di dettagli creati al solo scopo di creare in me ansia, vuoto inconsapevole, paura dell'ignoto.

A quel punto, proprio quando tutto sembrava perduto in un futuro spaventoso, dove sembravano essere naufragate tutte le mie più rosee certezze e mentre il tè stava diventando freddo, SONO TORNATO, HO RESPIRATO, GLI UCCELLI SONO TORNATI A CANTARE, HO COMINCIATO A SENTIRE IL SOLE CAREZZARE LA MIA PELLE E, DIETRO TUTTO QUESTO, HO FINITO DI BERE IL MIO TE' VERDE, VARIETA' GUNPOWDER.
(Immagine presa dal web)

Alla luce di tutto ciò mi sono chiesto quante altre volte invece di tornare in sé ci si perda in pensieri inutili, ci si rovini la Vita facendo proiezioni su un futuro catastrofico, si cerchi di affrontare tutto e subito, sperando di risolverlo ancor prima che l'evento che si aspetta o si teme possa accadere.
(Immagine presa dal web)

Lasciamo ad ogni giorno i suoi problemi, alla mente le sue fantasie, noi limitiamoci a vivere, attimo per attimo, ciò che la Vita ci dona perché è proprio come un abito fatto su misura, è fatto per noi, ci calza a pennello e non dobbiamo cercare altro, altrimenti ci perderemo l'istante e il nostro buon tè si raffredderà, ormai stufo di aspettare il nostro ritorno dai nostri voli pindarici in cieli costellati da fantasie perverse.

Vincenzo Bilotta 

lunedì 1 aprile 2019

Creare il testimone

Chi lavora su di sé sa benissimo che, non appena ci si distrae, il che accade molto di frequente, ciò a causa degli automatismi che ci governano da sempre, si cade in uno stato di sonno, dove si perde la possibilità di governare le proprie azioni, di vivere in maniera consapevole la propria Vita e si diventa schiavi dei propri pensieri. Ma non solo...

Oltre ad identificarsi coi propri pensieri, si comincia anche, inevitabilmente, a creare una realtà allucinatoria all'esterno di noi, questo come diretta conseguenza della perdita di controllo dovuta ad uno stato di "assenza da sé", il che è proprio l'opposto rispetto al ricordo di sé auspicato, fra gli altri, da Gurdjieff. E allora ecco che si diventa ansiosi, depressi, arrabbiati, aggressivi, tristi, ci si sente soli...
(Immagine presa dal web)

In realtà basterebbe osservare in maniera imparziale questi pensieri per poterli poi lasciare andare, ciò senza correre il rischio di immedesimarsi fino a diventarne schiavi. Tutti, indistintamente, impariamo a vivere, almeno così c'insegnano, in una condizione di ansia per ciò che potrebbe accadere in un futuro più o meno prossimo all'interno delle nostre Vite. Ciò crea un divario spaziotemporale fra il QUI E ORA ed un futuro imprecisato, dove ci si ostina a vivere, pura fantasia, anzi... Pura follia!

Sempre più persone mi contattano dicendomi di sentirsi ansiose, tristi, depresse, arrabbiate, spesso per fatti che potrebbero accadere o che sono accaduti anche 30 anni prima! In realtà non si ha il controllo della situazione, non si sa nemmeno come fare con questa mente irrequieta, sempre pronta a proiettarci dentro degli scenari apocalittici degni di un film horror, ciò al solo scopo di farci soffrire.
(Immagine presa dal web)

Ma esistono davvero i pensieri? O sono solo dei naturali processi mentali, dei programmi che la nostra mente elabora di continuo perché, alla fin fine, è questo il suo compito? I pensieri, in realtà, non hanno una consistenza solida, non sono veri, a meno che non ci si identifichi, come fa la maggior parte degli esseri umani.

E allora ecco nascere i disagi, l'incapacità di gestire le emozioni, a volte sorgono problemi a livello psicofisico anche seri, ciò per il fatto che si finisce per credere alle proiezioni mentali al punto da creare degli squilibri a livello energetico fino a sfociare nella "Benattia", (che è anche il titolo del libro del Dott. Francesco Oliviero, oltre ad essere un termine da lui coniato),  al secolo malattia.
(Immagine presa dal web)

Ma come si fa a guardare dentro il pozzo senza fondo, dal quale sembra costituita la mente con tutti i suoi pensieri, senza, tuttavia, correre il rischio di caderci dentro e rimanerne intrappolati in eterno? E' davvero possibile essere felici, liberi, senza pesi, senza sensi di colpa, e poter gioire, finalmente, della Vita in maniera incondizionata?

La risposta è: certo che sì! Il fatto che nessuno c'insegni come fare gioca un ruolo fondamentale nel creare un'umanità "all'apparenza infelice". Sì, perché, sotto sotto, possiamo essere felici, basta riuscire a sganciarsi dalla mente con le sue proiezioni fantasiose quanto ripetitive per poter, finalmente, gestire la nostra Vita in maniera autonoma e rilassata.
(Immagine presa dal web)

Il passo fondamentale che potrà portare alla libertà dall'illusione dei pensieri è costituito dalla creazione del cosiddetto testimone. Cos'è il testimone? Il testimone è colui il quale osserva senza giudizio, almeno ci prova, i propri pensieri e smette, al contempo, di entrarci dentro, di crederci, di "diventare" i pensieri stessi.

Per cominciare il lavoro che potrà portare, se seguito, alla creazione del testimone, occorrerà innanzitutto osservarsi, sia mentre si compiono le azioni quotidiane quali lavorare, fare i lavori di casa, guidare l'auto o bere un caffè, sia quando, e ciò accade inevitabilmente, la mente proietta in maniera costante e, spesso, ripetitiva, determinati pensieri.
(Immagine presa dal web)

Alcune persone credono talmente tanto nel proprio dialogo interiore che finiscono, senza accorgersene, col parlare a voce alta coi propri pensieri! Lì ci sarebbe un bel pò da lavorare allo scopo di riuscire ad osservare senza ripetere il dialogo interiore a voce alta...

Anche il solo cominciare ad osservarsi è, di per se stesso, complesso e di non facile attuazione, ciò perché la nostra mente agisce in maniera automatica, proprio come una nave senza nessuno al timone (puoi leggere il mio articolo, in proposito, dal titolo CHI COMANDA LA NAVE?).
(Immagine presa dal web)

All'inizio del lavoro, quindi, basterà sforzarsi per riuscire ad osservare, almeno per un pò, i pensieri che la nostra mente proietta. Ci si accorgerà subito della complessità del lavoro che, per certi versi, potrebbe essere, agli inizi e se non si ha volontà, frustrante.

Dopo aver sviluppato la capacità di osservazione, occorrerà esercitarla in maniera costante, non solo quando si medita ma, soprattutto, quando si è immersi nella Vita quotidiana, tipo mentre si fa la spesa, si lava l'auto, si è in fila allo stadio.
(Immagine presa dal web)

L'osservazione da sola non basta. Occorrerà smettere, in un secondo tempo, di credere ai pensieri e, soprattutto, di giudicarli. Col tempo, la volontà e la costanza, si svilupperà il cosiddetto testimone, che costituisce, poi, un ricongiungerci con la nostra VERA NATURA, al di là delle forme, del tempo e dello spazio.

Una volta creato il testimone, si sarà, finalmente, liberi dalla mente coi suoi processi di pensiero compulsivi e si potrà trasformare in maniera radicale la propria Vita. Cambieranno le relazioni, cominceranno ad accaderci cose piacevoli, potremmo decidere di cambiare lavoro, ciò perché, nel frattempo, avremo avuto modo di uscire dagli schemi di pensiero ordinario per poter abbracciare la nostra personale visione della realtà.
(Immagine presa dal web)

Il testimone siamo noi senza il rumore di fondo costituito dalla mente con le sue ansie e preoccupazioni; il testimone siamo noi al di fuori dallo spazio e dal tempo, oltre le dimensioni conosciute fino al conoscibile; il testimone E' senza giudizio; il testimone costituisce la liberazione dell'essere umano dalla schiavitù della mente fino a diventare padrone della propria Vita che è libertà dalla forma e dal pensiero.

Vincenzo Bilotta