Stamattina, poco dopo essermi alzato, ho deciso di prepararmi del tè. Ho messo il pentolino sul fuoco, l'ho portato all'ebollizione, ho versato l'acqua bollente in una tazza per poi mettere il tè in infusione per 4 minuti circa, così viene più forte e sprigiona al meglio il suo aroma. Passati i 4 minuti l'ho zuccherato e, dopo aver mescolato il tutto, ho cominciato a berlo, a volte soffiando dentro la tazza, era molto caldo.
Poi, all'improvviso, ho smesso di bere il tè e mi sono perso. All'improvviso sono arrivati, loro, proprio loro, i pensieri, a raffica, come un fiume in piena, no, peggio, come un'onda di tsunami, travolgendo la mia quiete interiore ed esteriore, il mio rilassarmi in una pigra domenica mattina, quando tutto sembra essere al suo posto, dove anche un alito di vento trova il suo spazio nell'eterna perfezione dell'ADESSO.
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In quel momento non ho più assaporato il tè, ogni cinguettio degli uccellini, è primavera ormai, sembrava essersi perso nelle voragini della mente, sempre lei che, coi suoi pensieri tumultuosi, ti assale all'improvviso, senza chiedere il permesso, mandando tutto all'aria, la tua quiete, il tuo respiro regolare, trascinandoti con impeto irrefrenabile dentro le sue problematiche create ad arte al solo scopo di farti dimenticare ciò che fai, ciò che realmente SEI, e mandandoti indietro nel tempo o, a seconda della sua lunatica decisione, avanti nel futuro.
Lo scopo? Farti dimenticare di te, del té o di quant'altro tu stia facendo. Tornando a me e alla mia tazza di tè, vi confesso che, per un paio di minuti mi sono perso, crucciandomi per ciò che potrebbe accadere nella mia Vita in un futuro prossimo, chiedendomi se le cose che sto sistemando al suo interno si risolveranno al meglio, se, se, se, se...
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Ad un certo punto ho visto me stesso proiettato in un tempo futuro fatto di problemi che cominciavano a crearmi sofferenza per come sarebbero potuti andare, fatto di dettagli creati al solo scopo di creare in me ansia, vuoto inconsapevole, paura dell'ignoto.
A quel punto, proprio quando tutto sembrava perduto in un futuro spaventoso, dove sembravano essere naufragate tutte le mie più rosee certezze e mentre il tè stava diventando freddo, SONO TORNATO, HO RESPIRATO, GLI UCCELLI SONO TORNATI A CANTARE, HO COMINCIATO A SENTIRE IL SOLE CAREZZARE LA MIA PELLE E, DIETRO TUTTO QUESTO, HO FINITO DI BERE IL MIO TE' VERDE, VARIETA' GUNPOWDER.
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Alla luce di tutto ciò mi sono chiesto quante altre volte invece di tornare in sé ci si perda in pensieri inutili, ci si rovini la Vita facendo proiezioni su un futuro catastrofico, si cerchi di affrontare tutto e subito, sperando di risolverlo ancor prima che l'evento che si aspetta o si teme possa accadere.
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Lasciamo ad ogni giorno i suoi problemi, alla mente le sue fantasie, noi limitiamoci a vivere, attimo per attimo, ciò che la Vita ci dona perché è proprio come un abito fatto su misura, è fatto per noi, ci calza a pennello e non dobbiamo cercare altro, altrimenti ci perderemo l'istante e il nostro buon tè si raffredderà, ormai stufo di aspettare il nostro ritorno dai nostri voli pindarici in cieli costellati da fantasie perverse.
Vincenzo Bilotta