domenica 26 ottobre 2014

Il sistema sei tu

La gente parla del sistema, affermando che esso è sbagliato a tutti i livelli: politico, economico, sociale, fiscale, religioso e chi più ne ha, più ne metta. Molti sperano in un cambiamento dall'alto e, nel frattempo, si lamentano dal basso. Così, però, non funzionerà mai e nulla potrà cambiare.

Il primo errore che molti commettono è quello di parlare di sistema, collettività, nazione, regione, città, come se fossero delle entità separate dalla gente, quasi dei mostri che vivono di Vita propria senza possibilità di essere modificati nell'interesse della collettività. Così non è.
(Immagine presa dal web)

Il sistema siamo noi, non è un'entità astratta che nasce e si alimenta autonomamente. Se proprio vogliamo parlare di energie, allora possiamo sicuramente dire che il sistema lo alimentiamo noi con le energie che inviamo attraverso i nostri giudizi, le nostre lamentele, le nostre frustrazioni. Si, cari amici, il sistema è come un grande albero le cui radici le alimentiamo noi e, fin quando non faremo che lamentarci di esso, produrrà frutti marci.

Le energie del sistema sono le energie della maggior parte della gente. E' normale che se c'è una situazione a livello planetario dominata dal caos totale, dalla violenza, dalla criminalità dilagante e dalla guerra non si potrà mai avere un sistema bilanciato ed equo. Semmai si potrà avere solo uno specchio che riflette il disagio di un popolo addormentato.
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Se, per fare un esempio, cominciassimo dalle nostre città, potremmo vedere come la gente si lamenti dei servizi che non vanno, della politica è composta da un manipolo di burattini ma, in concreto non si rende conto che, così facendo, non fa altro che alimentare il permanere di questo stato di caos e disservizio. E' come se si vivesse in una città piena di rifiuti e ci si lamentasse della sporcizia pur continuando a gettare cartacce e cicche di sigaretta per terra.

La collettività, il sistema o qualunque altro nome vogliate dargli, siamo noi. Non è un'entità astratta. E' lo sforzo di ogni persona che crea la realtà che si andrà a vivere come conseguenza di quell'impiego di energia. Se davvero si vogliono cambiare le cose bisognerà AGIRE, smettendo di lamentarsi come, invece, la maggior parte di noi ha fatto fino ad oggi.
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Se proprio non si è decisi ad agire, occorrerebbe, sicuramente, smettere di lamentarsi perché la lamentela non fa altro che alimentare le cose che non vanno senza mai farne venire nessuno a capo. I sistemi economici, sociali e governativi di tutto il mondo sono, come tutti ormai sanno, "pilotati" da circa 300 famiglie fra le più potenti in assoluto. Queste persone sanno bene che le energie che alimentano e rafforzano il loro potere derivano proprio dalle lamentele della gente.

Come ho già avuto modo di dire altre volte, IL CAMBIAMENTO DISTA SOLO UN PENSIERO. Quando affermo ciò mi riferisco al fatto che basterebbe cambiare modo di pensare di punto in bianco, per poter vedere accadere dei veri e propri miracoli nella propria Vita, nella propria fisiologia e, di conseguenza, come riflesso, si potrebbero vedere dei cambiamenti nel sistema, il quale altro non è se non lo specchio dei nostri stati d'animo.
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Certo cambiare pensiero non basta, occorre anche AGIRE ma sicuramente è un primo passo fondamentale nella via verso il raggiungimento della libertà dalla schiavitù di un sistema economico-governativo non più adatto a servire e soddisfare i bisogni della collettività. Notate bene che, quando ho parlato del sistema non ho detto fallimentare ma l'ho definito come "non più adatto".

Così facendo ho evitato di continuare ad alimentarlo attraverso le energie negative insite nel pensiero giudicante. Smettendo di giudicare male il sistema smetteremo, al contempo, di alimentarlo e farlo continuare a prosperare alle nostre spalle, proprio come una sorta di parassita che ci assorbe energia. Anche tu che mi stai leggendo proprio adesso prova, da oggi, a non parlare più male del sistema, astieniti da ogni giudizio, cambia, piuttosto, IL TUO MODO DI AGIRE E DI VEDERE LE COSE perché, ricordalo sempre, il sistema sei tu.

Vincenzo Bilotta

domenica 12 ottobre 2014

La via dell'amore

In un articolo recente ho già parlato della via del guerriero. Chi sceglie questa via segue un cammino al maschile (Yang) volto alla sconfitta dell'ego e, quindi, di tutto ciò che è una proiezione di esso. Per riuscire in questo lavoro, chi sceglie la via del guerriero decide di combattere. Per ottimizzare il cammino e raggiungere risultati concreti praticherà arti marziali sapendo che la sconfitta dell'avversario è solo simbolica.

Non è importante vincere o perdere contro l'avversario, quanto riuscire a vincere se stessi eliminando l'ego. Oggi voglio parlarvi di un'altra via che si può scegliere e che è, sicuramente, parallela alla via del guerriero: la via dell'amore. Chi segue la via dell'amore decide di intraprendere un cammino al femminile (Yin) volto sempre alla sconfitta dell'ego ma, questa volta, attraverso l'utilizzo dell'amore.

Ci tengo a precisare che entrambi i cammini sono parimenti efficaci e che ognuno seguirà poi quello che più si addice alla propria natura. Qui le espressioni maschile e femminile non hanno alcuna intenzione di voler sminuire gli uomini che decidessero di seguire la via dell'amore, tacciandoli di essere delle "femminucce". Quando parlo di cammino al maschile intendo la via del guerriero, non per questo, tuttavia, chi la intraprende è più "macho" di chi deciderà di seguire la via dell'amore.

Accade, anzi, il contrario, essendo la via dell'amore di ben più difficile esperimento in quanto, per esprimere sentimenti di amore nei confronti degli altri, prima ancora che nei confronti di se stessi, ci vuole una buona dose di coraggio. Detto questo, andiamo a vedere di cosa si tratta.
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Il grande Lorenzo Ostuni, una delle persone più carismatiche che abbia mai conosciuto in Vita mia, ebbe a dire una volta: "Puoi affrontare il cammino con un giglio in mano oppure con una spada". Questa è, a mio avviso, una frase di grande effetto e profondo significato. Avete già capito che il percorso col giglio in mano è sinonimo della via dell'amore. Se, diversamente, si deciderà di tenere in mano una spada, si seguirà la via del guerriero.

La via dell'amore è una via volta al riconoscimento e all'accettazione di se stessi prima ancora degli altri. Se non si riesce ad amare se stessi PER COME SI E', infatti, come si può pretendere di amare o, solamente, provare amore per gli altri? Ciò sarebbe impossibile! Chi segue la via dell'amore lo sa bene.

Se una persona non ama se stessa, non potrà mai amare gli altri. Per comprendere l'amore bisogna prima comprendere se stessi e i propri sentimenti. Per amare bisogna smettere di giudicare e di avere aspettative. CHI AMA NON GIUDICA E DONA AMORE SENZA PRETENDERE NULLA IN CAMBIO.

Ciò non significa che chi sceglie la via dell'amore è un imbecille che si sottometterà agli altrui voleri o si farà trattare male continuando, ciononostante, ad amare. Chi ama non deve pretendere nulla di più di ciò che può dare il partner. Tuttavia, se non è abbastanza può, anzi, DEVE cercare un'altra persona in grado di corrispondere ai suoi sentimenti superiori.

La via dell'amore è più difficile e raffinata rispetto alla via del guerriero. Qui si tratta di amare la propria mente in quanto avversario principale nella battaglia per la conquista di sé. Nella via del guerriero, invece, bastava cancellare tutto con un colpo di spada o, comunque, sconfiggere "l'avversario" con la forza.

E' più facile odiare che amare. Ciò per cultura e condizionamenti educativi. C'insegnano l'odio, la vendetta, la rabbia ma MAI la compassione, l'amore, l'accettazione. E' più facile fare la guerra che fare l'amore! Questo fa parte di un concetto legato alla potenza dell'uomo basata sulla forza. E' anche uno dei motivi per cui la razza umana si sta estinguendo parzialmente.

Dico parzialmente perché l'uomo che continua a praticare la violenza, sia sugli animali che sulla natura o sui suoi simili come mezzo di affermazione della propria personalità, è destinata ad estinguersi. La nuova razza, quella che sta già prendendo piede ed affermando la propria esistenza con una progressione crescente, è una razza che praticherà l'amore.

Questa nuova razza tornerà a provare sentimenti di unione con il Tutto, smetterà di sentirsi separata dalle cose e dalle persone. La nuova era sarà caratterizzata dall'amore e dall'unione di tutte le Anime. Nessuno di noi, dopotutto, è stato mai separato da tutto il resto o, se ha percepito ciò, è stata pura illusione.
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Per esercitarsi nel cammino della via dell'amore occorre imparare ad AMARSI ED ACCETTARSI COSI' COME SI E'. Troppo spesso accade che non ci si ami e si cerchi una perfezione irraggiungibile quanto controproducente per lo sviluppo dell'essere armonioso che E' GIA' IN NOI.

Quando vi alzate al mattino, guardatevi allo specchio e, pronunciando il vostro nome, ripetetevi la parola TI AMO! Lo so, al solo pensarci vi sentite degli imbecilli! Così ci hanno insegnato anzi, non ci ha insegnato nessuno. Nessuno o pochi insegnano ai propri figli ad amarsi. E' per questo che tante persone da adulte saranno insicure, piene di odio e diffidenti verso il prossimo.

La via dell'amore comporta l'acquisire fiducia in se stessi e negli altri. Bisogna smettere di vedere il mondo come pieno di odio o minaccioso perché, come già ha avuto modo di spiegare la fisica quantistica, L'OSSERVATORE INFLUENZA IL PROPRIO MONDO ATTRAVERSO I  SUOI PENSIERI.

Di conseguenza, se mandiamo pensieri d'amore, amore riceveremo in cambio. Ma se, come ha fatto la maggior parte della folle umanità fino ad oggi, mandiamo pensieri di odio riceveremo altro odio elevato al cubo!

Da oggi sapete che esistono due vie per ottenere una riconciliazione con la propria mente. La prima, quella del guerriero, comporterà la sconfitta della mente attraverso la forza e l'abilità di spada. La seconda, quella dell'amore, si compirà attraverso l'amore verso noi stessi riscoprendoci nella purezza del giglio che avremo avuto il coraggio di tenere in mano. A voi la scelta!

Vincenzo Bilotta