domenica 24 dicembre 2017

Le ragioni dell'ego vs le certezze dell'anima

"Non siamo esseri umani che vivono un'esperienza spirituale, siamo esseri spirituali che vivono un'esperienza umana." (Teilhard De Chardin)

Tutti quanti, anche il più addormentato e scettico, non siamo altro che corpi presi in prestito dalle nostre anime allo scopo di fare esperienza in questa realtà ed in questo pianeta. Dopotutto se l'anima non trovasse un "contenitore" dove albergare, non potrebbe interagire con la realtà materiale che ci troviamo di fronte ogni giorno.

Grazie al corpo l'anima comincia, fin dal primo giorno di "nascita" all'interno del nostro corpo attuale, a fare esperienze sensoriali. Pian piano che il processo di educazione-programmatica entra a far parte di quello che le greggi umane chiamano "istruzione", l'anima comincia a cadere nell'oblio, come se, in un certo senso, si mettesse a dormire.

In quel momento, al posto dell'anima subentra la mente. E' attraverso la mente, infatti, che cominciamo ad imparare i concetti che c'insegnano a scuola e, sempre attraverso la mente, memorizziamo le varie esperienze che facciamo nell'arco della nostra Vita. In pratica, sotto questo punto di vista, l'anima non serve anche perché l'anima GIA' SA e non ha nulla da imparare.
(Immagine presa dal web)

Proprio per questo motivo l'anima in un certo senso comincia a poltrire, a disinteressarsi della sua missione, del progetto per il quale si è incarnata. Qui, e proprio grazie a ciò, la mente farà da padrona assoluta, rendendo l'uomo medio-mediocre schiavo di se stesso e delle sue illusioni create attraverso gli schemi mentali.

La mente, man mano che cresceremo e verremo programmati attraverso l'istruzione, creerà l'ego e lo comincerà a strutturare (ti ricordo che puoi approfondire gli argomenti riguardanti l'anima e il suo progetto e l'ego cercando in questo stesso blog i miei articoli intitolati: IL PROGETTO DELL'ANIMA e STRUTTURA DELL'EGO) in maniera tale da crearci un'identità "umana".

Ma che significa "identità umana"? A cosa mi riferisco? Ah, già... Quasi dimenticavo! La mente per sopravvivere e dominare ha bisogno dell'ego, che è poi una sua creazione ed un suo alleato. E' attraverso l'ego che noi sentiamo il bisogno di "essere qualcuno", di "avere qualcosa" che ci contraddistingua sul piano materiale rispetto alla massa.

L'ego è legato al senso del possesso, all'immagine, al nome, all'appartenenza ad un ceto sociale elevato, al saper fare meglio degli altri... Vi dice nulla? In tal senso l'ego è continuamente alimentato dalla mente coi relativi pensieri che serviranno a farlo crescere a dismisura.
(Immagine presa dalla web)

E' proprio in questo contesto che l'anima, man mano che l'ego crescerà, sarà relegata in un angolino del nostro essere fino ad essere, il più delle volte, dimenticata. E' l'ego che ci fa identificare totalmente con il nostro corpo fisico, ci fa legare alle cose materiali, ci fa aver paura della morte e ci fa sentire in ansia per il futuro... Sempre lui!

Ciò è causato dal legame che l'ego instaura, assieme alla mente, con lo spazio e il tempo. Mente ed ego, infatti, possono esistere solo in presenza di spazio e tempo, sono concetti illusori quanto questi ultimi. L'anima, invece, è infinita, eterna, immateriale e possiede solo certezze.

Mente ed ego di certezze non ne hanno, vivono e, di conseguenza, ci fanno vivere in una condizione di costante paura, insicurezza, senso di colpa, ansia, sempre pronte a dimostrare (l'ego qui fa da padrone) che gli altri hanno torto/colpa/sono sbagliati e noi soli abbiamo ragione e siamo perfetti e, per difendersi fanno valere mille ragioni, infiniti discorsi filosofici che non portano a nulla, non potrebbe essere diversamente, considerato il fatto che mente ed ego sono niente, pura illusione alla quale la maggior parte degli umanoidi medi si aggrappa e difende a spada tratta.

Ora, a parte il fatto che la persona mentale-egoica non si potrà mai ricordare di sé, si capisce bene come l'anima che si è incarnata dentro questi corpi se la dorma alla grande, spesso dal giorno della nascita fino alla morte di questi automi che la contengono. D'accordo, l'anima non s'incarna a caso, lo sceglie apposta quel tipo di esperienza, ma oggi il nocciolo di questo articolo verte su ben altro tema e queste erano solo le premesse.
(Immagine presa dal web)

Il motivo per il quale ho scritto questo articolo è dato dalla manifesta paura della mente e, di conseguenza, dell'ego quando si trovano di fronte a determinate persone con un'anima integrata nel corpo e in linea con la propria missione, in altre parole quando si mettono ego e mente da parte per cominciare a perseguire i progetti per i quali la nostra anima si è incarnata.

Quando scrivo i miei post capitano persone che non li comprendono o cercano (sperano) di farmi capire le loro ragioni che sono, poi, le ragioni della mente/ego. In questi contesti la miglior risposta, dopo aver cercato di far capire alle loro menti che i miei post sono solo delle condivisioni riguardanti il mio punto di vista sulla Vita, sarà il silenzio da parte mia...

Il silenzio fa parte dell'anima, delle sue certezze mentre, al contrario, il domandare il perché di una certa affermazione continuando a fare domande nonostante le risposte e al solo scopo di aprire dibattiti filosofici, beh... Questo è sia mentale che egoico e ci entra a piè pari... Altro che risveglio e filosofia!

Qui stiamo parlando di persone mentali/egoiche che vogliono far valere le loro ragioni rispetto agli altrui punti di vista, e ciò, alla fin fine, potrebbe andare pure bene, mica dobbiamo avere tutti la stessa idea riguardo determinate dinamiche della Vita! Che noia sarebbe!
(Immagine presa dal web)

L'inghippo nasce quando la persona pseudofilosofa comincia ad insistere allo scopo di voler cambiare il mio punto di vista, lì è proprio fuori strada... Una cosa è condividere le opinioni, un'altra è voler far valere a tutti i costi le proprie ragioni, che poi altro non sono se non le ragioni della mente egoica!

In questi contesti, se non si sarà abbastanza presenti e svegli, si rischierà di entrare in dei dibattiti infiniti senza mai poter chiarire nulla perché, in verità, non c'è proprio nulla da chiarire. La miglior risposta sarà il silenzio. Questo silenzio, intendiamoci bene, non sarà dovuto ad una supina rassegnazione o resa ma, al contrario, mostrerà che non c'è nulla da aggiungere perché l'anima possiede le proprie certezze e non ha nulla, ripeto, nulla da dimostrare ad una mente ipertrofica che si sente minacciata dagli altrui punti di vista e vuole tenere tutto e per forza sotto il proprio controllo.

E' nel silenzio che dimora l'assoluto. Il silenzio dovrebbe essere l'unico mezzo di comunicazione anche nei seminari tenuti dai vari relatori, me compreso, perché ciò che si trasmette avviene a livello vibrazionale, da anima ad anima e non da anima a mente. La mente, però, non tollera il silenzio, essa lo scambia per mancanza di argomentazioni da parte di chi riceve la domanda, per poter controbattere, ma è completamente persa nelle sue argomentazioni inutili e frutto di  seghe mentali e schemi di pensiero da umanoide medio.

Di conseguenza, se si parla ad una conferenza ciò è dovuto al fatto che anche la mente vuole la sua parte, il suo "nutrimento" materiale ma, credetemi, ciò che avviene a livello vibrazionale e per il solo fatto di essere tutti riuniti all'interno di una struttura per condividere, basterebbe, a livello di anima, a mandare a casa tutti più arricchiti ed evoluti.
(Immagine presa dal web)

In India si usa andare da alcuni risvegliati al solo scopo di seder loro accanto e senza pronunciare una parola. Dopo un pò di tempo ci si alza e si va via. In quel momento c'è stata una conoscenza fra anime evolute e una contemporanea cessazione, da parte della mente, del suo far valere a tutti i costi le proprie ragioni. In quel momento, abbandonate le paranoie insite negli schemi di pensiero, si è veramente liberi di abbracciare il Divino Silenzio fino a diventare parte integrante con l'Infinito. Questa è la VERA evoluzione a cui ogni essere umano dovrebbe ambire.

Vincenzo Bilotta






domenica 10 dicembre 2017

Figli dello spazio e del tempo?

Viviamo in una realtà virtuale, proiezione consequenziale dei nostri cinque organi di senso. Pur essendo Anime altamente evolute, incarnate in un corpo allo scopo di fare esperienza in questa realtà, ci siamo scordati che la Vita è un gioco, frutto di dinamiche che accadono al solo scopo di farci evolvere.
(Immagine presa dal web)

Quando si dimentica che tutto ciò che sta al di fuori di noi è solo una proiezione virtuale di ciò che sentiamo dentro in ogni istante, ecco che nasce l'illusione della materia, che si consolida nei concetti di spazio e di tempo. Ogni parola, in questa realtà terrestre, ha un effetto determinato. I concetti di spazio e di tempo sono nati per misurare ciò che c'è di esterno a noi allo scopo di poter interagire nella virtualità ed evolvere in maniera consapevole.

Ma, precisiamo una cosa: spazio e tempo sono stati creati allo scopo di delimitare degli ambiti legati alle distanze o al passare delle ore, tutto qui. Il problema è nato quando l'uomo, attraverso la totale identificazione di Anima con la macchina biologica/corpo, ha creduto veramente nella realtà che lo circondava non sapendo, invece, di esserne lui stesso l'artefice potendo intervenire, in ogni momento, nella virtualità della materia per poterla modificare.
(Immagine presa dal web)

Per rispondere alla domanda che è poi il titolo di questo articolo: figli dello spazio e del tempo? Direi proprio di no, semmai creatori e gestori del nostro spazio e del nostro tempo, ognuno per conto proprio. La corretta gestione della realtà spaziotemporale dipenderà, com'è ovvio, dalla contemporanea presa di coscienza dell'illusorietà dell'esistenza di una realtà materiale consolidata ed immutabile e dalla conseguente consapevolezza di poter intervenire, in ogni momento, sulla realtà virtuale allo scopo di modificarla.
(Immagine presa dal web)

Basta un semplice cambiamento nel modo di pensare, infatti, per poter vedere cambiare la realtà a noi esterna. IL PENSIERO CREA LA MATERIA, MA NON SOLO: ESSO E' ANCHE IN GRADO DI MODIFICARLA A PROPRIO PIACIMENTO PURCHE' CHI PENSA SIA PADRONE E NON PIU' SCHIAVO DELLA PROPRIA MENTE.

Tutti i miracoli, le cose fuori dal comune, le apparizioni, avvengono in un contesto che esula dai concetti di spazio e di tempo e permette ad Anima di agire in maniera integrata e funzionale nella realtà virtuale. Prima, però, perché ciò possa avvenire occorrerà uscire dagli schemi mentali, dai luoghi comuni che portano a credere reale ciò che vediamo e inesistente, in quanto incorporeo, i nostri pensieri/modo di pensare.
(Immagina presa dal web)

Nel momento in cui capiremo di essere un'Anima incarnata in una macchina biologica/corpo, allo scopo di vivere ed interagire nella realtà virtuale, in quel preciso istante potremo intervenire sullo spazio e sul tempo divenendone padroni, non più figli né, tanto meno, schiavi.

Vincenzo Bilotta