martedì 28 marzo 2023

Tutto l'universo vibra alle tue stesse frequenze

Un certo numero di persone, con le loro frequenze vibratorie, è responsabile di ciò che accade ogni giorno nel mondo. L'universo, infatti, si adatta alle frequenze vibratorie emesse dalla maggioranza della popolazione mondiale.

Se viviamo nel caos e nella follia, ciò è dovuto alle vibrazioni basse che emette la maggioranza degli zombie che popola le nostre necropoli. Emanazioni di paura, odio, rabbia, ansia, malvagità sono emesse, dopo che le ha provate e prodotte interiormente, dalla maggioranza della popolazione mondiale.

(Immagine presa dal web)


L'universo riceve queste vibrazioni negative e le rimanda amplificate, ecco spiegata la follia estrema nella quale tutto il mondo è immerso in quest'ultimo, particolare, periodo storico.

Il mondo è neutro. Chi lo trasforma in meglio o in peggio è la gente. Sono ancora poche le persone in grado di comprendere questo, molti di noi, quelli che come me sono nel cammino, speravamo che le cose cambiassero e, in effetti, sono cambiate ma non in senso evolutivo globale ma in direzione del caos cosmico.

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Come si spiega tutto ciò? Troppa gente vede troppi tg, trasmissioni demenziali, troppi social, troppo poca Vita reale. I bambini che giocano ancora a palla per le strade sono rari, essendo la maggior parte di essi seduti sulle panchine a rincretinirsi con gli smartphone o a casa a giocare online con i vicini di casa. 

Poca gente ha una visione positiva della realtà, della Vita stessa, la maggior parte si lascia influenzare dall'illusione cosmica, costituita dal mondo esterno, con le sue dinamiche caotiche. Così, la maggioranza della gente perde di vista la propria interiorità e, con essa, la possibilità di migliorare il mondo esterno migliorando se stessa.

(Immagine presa dal web)


Così tutti gli zombie per strada a farsi la guerra fra loro, a lamentarsi per come vanno le cose, ad inveire contro dei presunti carnefici ma nessuno, quasi mai, sceglie di lavorare su di sé per portare, poi, il cambiamento nel mondo.

In tutto ciò, in tutto questo inveire, odiare, lamentarsi, arrabbiarsi, impazzire, deprimersi, si producono inevitabilmente delle energie, delle emanazioni, un po' come accade quando esce del fumo dalla marmitta di una macchina in movimento. Queste emanazioni vanno in giro nell'etere e vengono captate dall'universo.

(Immagine presa dal web)


Possiamo immaginare l'universo come un'antenna sensibile a tutte le emanazioni da parte della popolazione mondiale. Se si vive nel caos, ciò significa che l'antenna dell'universo ha captato frequenze vibratorie basse. In questo caso rimanda, amplificate, le stesse frequenze ricevute e captate tramite la sua antenna con l'aiuto della Legge dell'attrazione (per approfondire l'argomento puoi leggere il mio libro L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA, YOUCANPRINT EDIZIONI, oppure cercare in questo blog l'articolo intitolato LA LEGGE DELL'ATTRAZIONE).

Ciò che siamo creiamo. Ciò che creiamo, le nostre emanazioni, in sostanza, verranno captate dall'universo, dalle sue antenne, per essere poi assimilate e rimandate centuplicate in forza ed effetto, ciò perché tutto l'universo vibra alle nostre stesse frequenze.

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Ma cosa si può fare per cambiare tutto ciò? Innanzitutto occorre raggiungere una massa critica, costituita da persone coscienti di sé ed in grado di emettere SEMPRE E SOLO vibrazioni positive, caratterizzate da pensieri di pace, amore incondizionato, perdono, libertà, fratellanza, sincerità, rispetto, giustizia. 

In questo modo, cambiando un certo numero di persone, anche l'universo vibrerà a frequenze più alte, liberando, finalmente, il mondo dall'oscurità e dall'inconsapevolezza collettive.

Vincenzo Bilotta

lunedì 13 marzo 2023

Pianeta lamentela

La nostra Vita dovrebbe tendere alla perfezione. Questo perché noi siamo già perfetti, così come è perfetta la nostra nascita, altrimenti, se non avessimo avuto uno scopo, non saremmo mai venuti al mondo. Ma pochi si accorgono dell'opportunità che la Vita riserva ad ognuno di noi per poter esprimere il meglio di sé. Quasi tutti sono impegnati a lamentarsi di tutto e tutti, in ogni circostanza.

Ci hanno educati in una società dove nessuno è completo se non possiede un SUV di ultima generazione, telefonino alla moda, abiti firmati... Così, se non abbiamo ciò che le martellanti pubblicità considerano lo status symbol, allora non potremo essere mai felici e realizzati. Va da sé che, se non ci si sente realizzati e si continua a credere alla spazzatura che danno in pasto ogni giorno in tv (per chi ce l'ha ancora, l'accende e ci crede), si rischierà di diventare dei lamentosi.

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Pianeta lamentela, infatti, è il titolo che ho scelto per il mio articolo di oggi e sta a rappresentare alla perfezione il modo di pensare del cittadino occidentale medio, quello che, per intenderci, è stato educato culturalmente, familiarmente e, non da ultimo, socialmente, a vedere il bicchiere sempre e comunque mezzo vuoto.

Non appena alzati al mattino, specie di lunedì, ci si comincia a lamentare per l'inizio della settimana, si prosegue uscendo di casa e continuando se non si trova un posto auto vicino al luogo dove si lavora, del traffico, di chi ci taglia la strada in tangenziale o di chi, ancora, non rispetta la fila alla posta...

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Ogni argomento è buono per lamentarsi, dopotutto viviamo nella società della lamentela, dove si guarda sempre a ciò che manca, c'insegnano fin da piccoli a lamentarci, ad essere insoddisfatti, a volere sempre di più. Quasi nessuno si accorge che, specie qui in occidente, si ha già tutto per sentirsi completi e realizzati.

Il nostro pianeta potrebbe chiamarsi tranquillamente pianeta gratitudine, ma se si chiama pianeta lamentela, ciò è dovuto al fatto che tutti noi ci concentriamo su ciò che ci manca, o ci fa paura o, ancora, non corrisponde alle nostre aspettative, invece di concentrarci su ciò che abbiamo già.

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Certo, molti di voi, alla luce di quanto sta accadendo dal Marzo 2020 ad oggi, potrebbe dire che non c'è proprio nulla di cui essere grati... Ma, se dovessimo vedere la cosa con gli occhi della gratitudine, potremmo dire che Dio è stato buono con noi e non ci ha fatti morire, mentre tante persone, invece, in questo periodo molto strano, non ce l'hanno fatta e sono morte.

Essere lamentosi comporta un impiego energetico. Chi si lamenta, infatti, impiega tempo ed energie per farlo. Ma, se ci riflettete un attimo, scoprirete che, lo stesso tempo e le stesse energie che il lamentoso impiega per lamentarsi, potrebbero essere dedicati all'essere grati.

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Come potete ben capire, tutto è questione di visione prospettica. La nostra Vita, la sua ricchezza così come la nostra felicità, dipendono totalmente dalla nostra visione interiore, dai filtri attraverso i quali osserviamo il mondo. Sappiamo ormai, grazie alla fisica quantistica, che la realtà è sempre e solo soggettiva, mai oggettiva.

Di conseguenza, la differenza la facciamo sempre e solo noi, il mondo esterno è neutro, noi lo coloriamo con le nostre percezioni derivanti dalle nostre esperienze, da ciò che ci hanno insegnato e da ciò che ci passa per la testa proprio nel momento in cui osserviamo un determinato fenomeno a noi esterno.

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Se viviamo in un pianeta di lamentosi, ciò è dovuto ad una questione di focus, in pratica ci hanno insegnato, fin da piccoli e in tutti gli ambienti da noi frequentati durante il nostro processo di crescita, a lamentarci e a vedere il lato negativo di ogni cosa.

Di conseguenza, eccoci qui, benvenuti nel pianeta lamentela! Ma non si può far nulla per cambiare le cose? Assolutamente sì! Basta cambiare focus, modo di vedere le cose, la Vita, concentrandosi sulle cose per le quali essere grati.

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Bisognerebbe ringraziare di più, trovare almeno due ragioni, da ricordare al mattino appena svegli prima di scendere dal letto e la sera prima di addormentarsi, per le quali essere grati. Potremmo essere grati di non essere ancora morti, del bel sole che oggi entra nella nostra stanza appena svegli, dei genitori meravigliosi che abbiamo avuto e dell'affetto che ci hanno donato o per tanti altri motivi, trovateli voi...

Per passare dal pianeta lamentela al pianeta gratitudine il salto non è poi così impossibile come all'apparenza potrebbe sembrare, basta decondizionarsi dalle memorie collettive antiche, generate da una società di lamentosi, cominciare a provare, in maniera autonoma, gioia, pace, appagamento senza nessun motivo specifico e farlo per almeno 21 giorni (questo è il tempo minimo richiesto affinché il cervello costruisca nuovi percorsi sinaptici basati sulla gratitudine abbandonando, al contempo, quelli basati sulla lamentela).

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Dopotutto la gratitudine, così come la lamentela, è una questione di visione, di attitudine. Fate sì che la vostra Vita cominci ad essere qualcosa di cui essere grati, smettete di volere, volere e ancora volere, ciò che le pubblicità indicano affinché possiate vivere felici perché, ricordatelo bene, voi avete già tutto ciò che vi serve per essere grati, esso si trova dentro di voi, quindi?

Smettete di guardare fuori, cominciate a coltivare una visione interiore, lavorate su di voi, crescete interiormente fino a diventare persone migliori. Poi, diffondete "là fuori" ciò che siete diventati, fatelo attraverso l'esempio derivante da atti di gentilezza, perdono, amore verso la Vita e, soprattutto, GRATITUDINE. Buona trasformazione!

Vincenzo Bilotta