domenica 26 novembre 2023

Cosa faresti se questo fosse il tuo ultimo giorno sulla terra?

A te che mi stai leggendo chiedo: cosa faresti se questo fosse il tuo ultimo giorno sulla terra e sapessi che domani il mondo sparirebbe, con tutti i suoi abitanti? Le risposte sarebbero varie, ognuna rispecchierebbe la persona che la darebbe, rivelando i suoi stati d'animo e le intenzioni che, magari, in condizioni ordinarie, non si sarebbero mai palesate.

Ho cominciato l'articolo di oggi con questa domanda insolita con un semplice proposito, e cioè quello di spingervi a riflettere, innanzitutto, sulla transitorietà delle nostre Vite. Ci avete mai pensato al fatto che un giorno non ci sarete più su questa terra? O avete cercato di dimenticarlo ammazzandovi di lavori che vi schiavizzano o di tecnologia allo scopo di stordirvi i sensi e divenire dei bruti eludendo, in tal modo, questo pensiero?

(Immagine presa dal web)


Magari non ve ne frega proprio nulla di tutto ciò, ed è pure plausibile, specie in un mondo in cui si pensa solo ad apparire, ad avere, a dimostrare, a superare gli altri salendo tre per volta, invece di uno, i gradini della scala sociale. Ma la corsa si arresta sempre lì, nel fatidico giorno della morte.

Purtroppo molte persone ripensano con rammarico a ciò che avrebbero potuto fare, dire ed essere, troppo tardi rispetto al tempo limitato che hanno a disposizione per poter agire e realizzare, lasciandosi alle spalle ogni rimpianto. E voi? Ci avete mai pensato a cosa potreste fare se vi restasse solo un giorno di tempo per AGIRE?

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Il fatto è che molti di noi si cullano, nell'erronea convinzione che ci sia sempre tempo per fare il viaggio che hanno sempre sognato, per cambiare lavoro, casa, città, partner e, così facendo, non cambiano mai nulla e, molto spesso, si lamentano pure del fatto che nulla cambia!

Ma come potranno mai cambiare le cose se noi non ci muoviamo in direzione del cambiamento? Come possiamo cambiare le cose se non fissiamo un termine entro il quale portare a compimento le nostre azioni mirate affinché ciò possa avvenire?

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E così, tutto resta fermo e noi ci barrichiamo nella nostra zona di comfort, una zona fatta di scuse, procrastinazioni, lamentele, tutto tranne l'unica cosa che servirebbe a cambiare davvero le cose: la volontà di farlo seguita dall'AZIONE.

Se non vi date una mossa, probabilmente la Vita vi spazzerà via da questo pianeta ancor prima di quanto vi aspettavate e no, il mio non è un cattivo auspicio, tutt'altro. Il mio è un invito ad AGIRE, a fare della vostra Vita un'opera d'arte, a migliorare sotto tutti i punti di vista, in una parola vi sto invitando ad essere FELICI dopo aver raggiunto i traguardi che vi siete posti.

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Quindi, alzatevi dalla poltrona, non aspettate che sia la morte a darvi la sveglia, né la notizia di un altro virus sfuggito da chissà quale laboratorio: MUOVETEVI ORA, DATEVI UN TERMINE ENTRO IL QUALE REALIZZARE CIO' CHE VI RENDERA' FELICI ED APPAGATI. Fatelo adesso, dopo aver letto questo mio articolo, cominciate a progettare di realizzare qualcosa di grande nelle vostre Vite, perché ve lo meritate!

Imparate, un po' per volta, ad AGIRE, smettendo, al contempo, di poltrire, di rinviare, in pratica voglio che smettiate di continuare a cercare delle scuse per rinviare la vostra felicità e vi muoviate in direzione della realizzazione di quei progetti che avevate lasciato ammuffire, fino ad oggi, nel ripostiglio delle incertezze.

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Non aspettate che finisca il mondo per TRASFORMARE RADICALMENTE le vostre Vite, fatelo ADESSO, perché già fra un istante potrebbe essere troppo tardi. Nessuno può essere in grado di rendervi felici, tranne voi stessi. Non cercate scuse tipo "non ho le giuste conoscenze", "non ho i mezzi", "non ho le idee chiare" e via dicendo, cominciate ad esplorare le vostre risorse interiori, rimanendo in ascolto del vostro cuore poi, dopo aver fatto questo, lasciatevi guidare dal vostro istinto, quello non sbaglia mai!

Magari, prima di realizzare il progetto dei vostri sogni incontrerete degli ostacoli o potrebbero insorgere in voi dei dubbi, ma tutto ciò è naturale ed in ogni caso molto meglio rispetto al rimanere bloccati nella lamentela o rinchiusi nella zona di comfort. Andate avanti lo stesso e, se doveste fallire, in realtà questo è solo un punto di vista perché non esistono fallimenti o sconfitte, sono solo punti di vista, io li chiamerei ESPERIENZA.

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E se le cose non dovessero andare per il verso giusto? Se vi ponete questa domanda, beh vi annuncio che siete dentro la mente, USCITENE FUORI IMMEDIATAMENTE! Per rispondere alla domanda mentale: RIPROVATE, E ANCORA, E ANCORA, FINO A RIUSCIRE, perché chi bussa alle porte della felicità, prima o poi gli saranno aperte. 

Vincenzo Bilotta

lunedì 13 novembre 2023

Impara ad ascoltare

"Dio ci ha dato due orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà" diceva giustamente il filosofo Epitteto. Il fatto è che pochi, anzi, pochissimi hanno sviluppato la capacità di ascolto all'interno di una conversazione.

Nelle conversazioni, infatti, si cerca solo di parlare/interrompere l'interlocutore, ma raramente si rimane ad ascoltare ciò che quest'ultimo ha da comunicarci. Si tende ad interrompere perché non si è d'accordo con certi argomenti, oppure perché non si rispettano i tempi della conversazione ma, il più delle volte, s'interrompe perché non si ha la capacità, la pazienza e l'educazione di ascoltare.
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Nella conversazione si deve parlare, certo ma, soprattutto, bisognerebbe ascoltare molto, molto di più. Ciò per diverse ragioni, prima fra tutte quella di evitare di trarre conclusioni affrettate prima ancora che l'interlocutore abbia espresso in maniera completa il suo punto di vista, e poi per utilizzare la conversazione come meditazione.

Allo scopo di trasformare la conversazione in meditazione sarebbe di fondamentale importanza creare degli spazi di silenzio all'interno della stessa, in quanto ciò aiuterebbe a dare delle risposte intelligenti, evitando di parlare solo per interrompere l'altro e non perdere, così facendo, la priorità.
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Il più bel dono che si possa fare all'altro all'interno di una conversazione è l'ascolto. Ascoltare significa meditare su ciò che l'altro ha da dire mostrando, in questo modo, nei suoi confronti rispetto ed empatia. Chi sa ascoltare, infatti, mostra più sicurezza e saggezza rispetto a chi interrompe continuamente, non lasciando spazio all'interlocutore.

Imparando a parlare di meno e ad ascoltare di più nel corso di una conversazione, avremo modo di sviluppare la dote della pazienza smettendo, al contempo, di dover dire la nostra a tutti i costi perché, quasi sempre, la miglior risposta è il silenzio.
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Imparare ad ascoltare richiede, come in tutte le cose, pratica ed attenzione costanti. All'inizio dovremo esercitarci in maniera pressoché costante e, nonostante tutto, continueremo ad interrompere, questo specie se ciò che l'altro ha da dirci esprime un punto di vista in tutto o in parte diverso rispetto al nostro.

Ma col tempo, la pratica e l'attenzione, i risultati arriveranno. Concentriamoci sulle emozioni che le parole dell'altro suscitano in noi, specie se non ci troviamo d'accordo con quello che sta dicendo, aspettiamo un attimo prima di interromperlo, sentiamo cosa accade in noi, da dove nasce questo desiderio di voler avere ragione a tutti i costi, di voler parlare e interrompere sempre e comunque.
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Man mano che andremo avanti nella pratica dell'ascolto, ci accorgeremo che il desiderio di interrompere, così come quello di avere un interlocutore che si trova in tutto e per tutto d'accordo con noi, cesserà. A questi desideri subentrerà una capacità d'ascolto che andrà oltre ogni dialogo, argomento trattato e persona incontrata con un atteggiamento possibilmente ostile tenuto all'interno della conversazione stessa, a quel punto saremo LIBERI. Buona pratica!

Vincenzo Bilotta