Tutto è perfetto, così com'è. Non potrebbe essere altrimenti, la natura non sbaglia mai. Siamo noi che, spesso, non riusciamo a vedere la perfezione delle cose. La società nella quale viviamo ci ha insegnato ad avere aspettative, ad essere felici a condizione che si verifichino determinati eventi che ci consentano di esserlo...
Se le nostre aspettative vengono deluse nasce la lamentela, il conflitto, la resistenza a ciò che è. In questo modo lasciamo che la perfezione della Vita con le sue dinamiche ci passi sotto il naso, ma noi non ce ne accorgiamo perché siamo troppo impegnati a lamentarci, a cercare di cambiare le cose, in pratica stiamo lottando contro la perfezione di CIO' CHE E'.
Lottiamo quando veniamo licenziati, se il partner va via di casa coi nostri figli, se ci ammaliamo, se un nostro familiare si ammala, se i paesi sono in guerra, se c'è la fame nel mondo... Qualsiasi scusa è buona purché ci si possa lamentare, resistere, lottare contro CIO' CHE E'.
Il risultato di questo atteggiamento difensivo, lamentoso e di resistenza nei confronti della Vita con le sue dinamiche, ci impedirà di vedere la perfezione delle cose. Quando perdiamo l'occasione di vedere la perfezione negli eventi, ci perdiamo la bellezza di CIO' CHE E' e smettiamo di fluire con la Vita. Così facendo generiamo un attrito che si ripercuoterà sul nostro sistema psicofisico, è inevitabile che accada, dopo aver sprecato tutte queste energie allo scopo di resistere.
Ogni cosa, se si verifica, è perfetta COSI' COM'E'. La nostra anima sa, per lei non è nulla di nuovo, non si preoccupa, lei lascia accadere, è sempre nel flusso, qualsiasi cosa accada. E' la mente che causa disagi a livello psicofisico, col suo continuo resistere alle novità, al cambiamento repentino, ai fatti di cronaca nera.
La mente proprio non vuol saperne di fluire con la Vita, per lei tutto va bene finché le cose procedono secondo copione. Ma la Vita, si sa, è una grande improvvisatrice e lei di copioni non ne ha, semplicemente perché ama sorprenderci per farci crescere. Se tutto potesse essere programmato nel dettaglio, l'essere umano finirebbe di crescere e vivrebbe nella stagnazione totale.
Se le cose andassero sempre come previsto, si crescerebbe come dei bambini viziati, di quelli che hanno tutto e subito non appena pestano i piedi per terra. Ma non è questo il modo di crescere e di vivere. La crescita, infatti, avviene dal momento in cui, a causa di eventi inattesi, si è costretti ad uscire dalla zona di comfort per affrontare il cambiamento.
E' fuori dalla zona comfort che si comincia a maturare, a crescere e ad evolvere, non stando dentro una bolla d'illusoria sicurezza. A volte gli eventi da superare sono abbastanza impegnativi, quello sì, specie se si perde un posto di lavoro che consideravamo a Vita o quando muore una persona cara, ma è proprio lì che la Vita ci da la possibilità di cogliere la perfezione e la bellezza della nostra essenza.
Noi siamo programmati per affrontare diversi tipi di situazioni, anche i più estremi, siamo esseri nati per cooperare fra loro, non per competere o farsi la guerra. Purtroppo, a volte capita che per conoscere la perfezione si debbano sperimentare il lutto, la malattia, il licenziamento, la morte di una persona cara o il nascere in una zona di guerra da qualche parte del mondo.
Ma, anche nascendo in una zona di guerra, tutto è perfetto, COSI' COM'E'. Non occorre resistere, lamentarsi, imprecare, non cambia nulla, bisogna solo ACCETTARE. Dal momento in cui si accetta la realtà per come la Vita ce la offre, solo allora possiamo coglierne la perfezione nel dettaglio, perché in quello stesso momento abbiamo smesso di resistere a CIO' CHE E'.
Le cose non accadono per caso, tutto ha uno scopo, basta vederlo con gli occhi puri, senza i filtri della mente. E' solo con gli occhi dell'anima, infatti, che si può cogliere la perfezione della Vita, anche quando sembra andarci tutto contro, anche quando siamo stanchi e vorremmo farla finita... Bisogna aprire il cuore al perdono verso se stessi, per essersi lasciati sfuggire la perfezione ed aver remato contro per quasi tutta la Vita, a che pro?
Apriamo il nostro cuore alla Vita, guardiamola con gli occhi dell'anima, gli unici che sanno cogliere il bello dell'istante, senza mai chiedersi del prima o stare in ansia per il poi. Lasciamoci guidare dal senso del bello che si prova guardando un tramonto, un bambino appena nato o l'odore di terra bagnata quando piove... Quella è la perfezione, quella è la fine della resistenza a CIO' CHE E', quella è la via per la salvezza dalle brutture che la nostra mente ci aveva mostrato, prima di allora, attraverso gli specchi deformanti dell'educazione-programmatica.
Impariamo a cercarla e vederla noi la perfezione, nessuno può insegnarcela perché ce l'abbiamo già dentro. Quando la mente tace è perfezione, una lezione imparata dalla morte di una persona cara è perfezione, il futuro incerto è perfezione, oppure può essere il contrario della perfezione, dipende dall'osservatore, dal soggetto che sta vivendo quella realtà e dalla sua volontà di liberarsi da ogni aspettativa, resistenza e conflitto interiori per poter tornare a vedere il bello, COSI' COM'ERA PRIMA CHE LA SUA ANIMA S'INCARNASSE NEL SUO CORPO FISICO.
Vincenzo Bilotta