"Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato". (Luca 6,37)
La nostra società è basata, fondamentalmente, sulle apparenze. Tutti corrono a comprare il vestito alla moda, il SUV, il pacchetto vacanze last minute e, in generale, tutto quello che fa tendenza in quel momento. Questo modo di agire deriva, ovviamente, da un modo di pensare ben preciso. La gente, infatti, pensa, da sempre, ad apparire, a curare l'estetica, l'etichetta, il bon ton.
In realtà, dietro questa apparente mania di grandezza o desiderio di esibirsi, si nascondono profonde insicurezze e tante paure fra le quali, sicuramente, la più importante è quella del giudizio altrui. Sono comuni affermazioni quali: "come si è visti si è giudicati" o "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei". Da queste poche parole si denota subito come, da una Vita, la gente ha avuto sempre paura dell'altrui giudizio e di poter sfigurare nel contesto sociale di appartenenza.
Ma, in realtà, una soluzione ci sarebbe per far sì che nessuno possa giudicarci. Essa consiste nel non giudicare a nostra volta le scelte e i comportamenti altrui. Ciò in quanto, dal momento in cui si giudica qualcuno, qualcosa o la Vita stessa, si tende a separare noi da tutto il resto e, così facendo, non si permette alla Vita di essere e di fluire nella sua Essenza.
Al di là del fatto che ci si possono creare, a causa dei continui giudizi, delle inimicizie, il non giudicare pone in essere altre implicazioni molto più importanti. Come ho detto prima, il giudizio crea separazione e, al contempo, blocca il naturale fluire della Vita. Quando si giudica la Vita, essa diventerà ciò che noi avremo pensato di lei in quanto la Vita ci fa da specchio.
Il giudizio nasce dalla non accettazione di eventi e persone ed è una sua naturale e diretta conseguenza. Quando giudichiamo, saremo, a nostra volta, giudicati e criticati perché tutto ritorna in misura uguale e contraria. Altro elemento non meno importante da considerare è il giudizio in base alle apparenze. Quando s'incontra una persona essa, spesso, potrà dare un'impressione diversa da quello che in realtà è.
Ciò può avvenire per diversi motivi: timidezza, riservatezza, modo di agire ed altri motivi vari. Nell'approccio con una persona conosciuta da poco, se davvero volete diventarci amici o, almeno, provarci ad esserlo, dovete evitare di giudicarla al primo incontro, riservandovi le eventuali valutazioni in un secondo tempo e non prima di esserci entrati in confidenza. Come dicevo prima, se giudichiamo saremo, a nostra volta, giudicati.
Ma da dove deriva la tendenza al giudizio? In parte essa deriva dai comportamenti acquisiti a livello subconscio dai nostri genitori, educatori e, in generale, da tutti i nostri edu-programmatori. Un'altra parte viene appresa a livello religioso; chi non ha mai sentito parlare del famoso giudizio Divino? Anche la religione, come si può constatare, si arroga un diritto al giudizio che nessuno, in realtà, le ha mai concesso.
Tutte le insicurezze nascono proprio da questa paura derivante da un possibile giudizio Divino. Oh, quanto dista dalla realtà il concetto di Dio che abbiamo appreso nel corso della nostra Vita! Pensate davvero che Dio possa essere così rigido ed ergersi a giudice di ogni nostra eventuale mancanza? O è forse un concetto derivato dall'uomo che, da sempre, ha cercato di manipolare chi sapeva di meno? Il vero Dio non giudica. Il vero Dio è amore ed accettazione.
Il vero Dio è pace Universale e Fratellanza fra popoli. Poiché noi siamo parte del Tutto e il Tutto è stato creato da Dio, siamo suoi simili. Ciò che ci divide dalla nostra Essenza Divina e ci rende degli umani pieni di colpe e peccati è la nostra tendenza a giudicare.Smettiamo di farlo e vedremo spalancarsi le porte del Paradiso.
Vincenzo Bilotta
La nostra società è basata, fondamentalmente, sulle apparenze. Tutti corrono a comprare il vestito alla moda, il SUV, il pacchetto vacanze last minute e, in generale, tutto quello che fa tendenza in quel momento. Questo modo di agire deriva, ovviamente, da un modo di pensare ben preciso. La gente, infatti, pensa, da sempre, ad apparire, a curare l'estetica, l'etichetta, il bon ton.
(Immagine presa dal web) |
In realtà, dietro questa apparente mania di grandezza o desiderio di esibirsi, si nascondono profonde insicurezze e tante paure fra le quali, sicuramente, la più importante è quella del giudizio altrui. Sono comuni affermazioni quali: "come si è visti si è giudicati" o "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei". Da queste poche parole si denota subito come, da una Vita, la gente ha avuto sempre paura dell'altrui giudizio e di poter sfigurare nel contesto sociale di appartenenza.
Ma, in realtà, una soluzione ci sarebbe per far sì che nessuno possa giudicarci. Essa consiste nel non giudicare a nostra volta le scelte e i comportamenti altrui. Ciò in quanto, dal momento in cui si giudica qualcuno, qualcosa o la Vita stessa, si tende a separare noi da tutto il resto e, così facendo, non si permette alla Vita di essere e di fluire nella sua Essenza.
(Immagine presa dal. web) |
Al di là del fatto che ci si possono creare, a causa dei continui giudizi, delle inimicizie, il non giudicare pone in essere altre implicazioni molto più importanti. Come ho detto prima, il giudizio crea separazione e, al contempo, blocca il naturale fluire della Vita. Quando si giudica la Vita, essa diventerà ciò che noi avremo pensato di lei in quanto la Vita ci fa da specchio.
Il giudizio nasce dalla non accettazione di eventi e persone ed è una sua naturale e diretta conseguenza. Quando giudichiamo, saremo, a nostra volta, giudicati e criticati perché tutto ritorna in misura uguale e contraria. Altro elemento non meno importante da considerare è il giudizio in base alle apparenze. Quando s'incontra una persona essa, spesso, potrà dare un'impressione diversa da quello che in realtà è.
(Immagine presa dal web) |
Ciò può avvenire per diversi motivi: timidezza, riservatezza, modo di agire ed altri motivi vari. Nell'approccio con una persona conosciuta da poco, se davvero volete diventarci amici o, almeno, provarci ad esserlo, dovete evitare di giudicarla al primo incontro, riservandovi le eventuali valutazioni in un secondo tempo e non prima di esserci entrati in confidenza. Come dicevo prima, se giudichiamo saremo, a nostra volta, giudicati.
Ma da dove deriva la tendenza al giudizio? In parte essa deriva dai comportamenti acquisiti a livello subconscio dai nostri genitori, educatori e, in generale, da tutti i nostri edu-programmatori. Un'altra parte viene appresa a livello religioso; chi non ha mai sentito parlare del famoso giudizio Divino? Anche la religione, come si può constatare, si arroga un diritto al giudizio che nessuno, in realtà, le ha mai concesso.
(Immagine presa dal web) |
Tutte le insicurezze nascono proprio da questa paura derivante da un possibile giudizio Divino. Oh, quanto dista dalla realtà il concetto di Dio che abbiamo appreso nel corso della nostra Vita! Pensate davvero che Dio possa essere così rigido ed ergersi a giudice di ogni nostra eventuale mancanza? O è forse un concetto derivato dall'uomo che, da sempre, ha cercato di manipolare chi sapeva di meno? Il vero Dio non giudica. Il vero Dio è amore ed accettazione.
Il vero Dio è pace Universale e Fratellanza fra popoli. Poiché noi siamo parte del Tutto e il Tutto è stato creato da Dio, siamo suoi simili. Ciò che ci divide dalla nostra Essenza Divina e ci rende degli umani pieni di colpe e peccati è la nostra tendenza a giudicare.Smettiamo di farlo e vedremo spalancarsi le porte del Paradiso.