domenica 17 gennaio 2016

Il bambino interiore

Questa sera ho il piacere e l'onore di condividere con voi un altro capitolo del mio ultimo libro METAMORFOSI SPIRITUALE, YOUCANPRINT EDIZIONI.  Vi ricordo che è già disponibile, così come L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA, YOUCANPRINT EDIZIONI, (mio primo libro), presso le vostre librerie di fiducia oppure online, fra gli altri canali, su: YOUCANPRINT, MACROLIBRARSI, IL GIARDINO DEI LIBRI, FELTRINELLI, MONDADORI, HOEPLI, AMAZON, IBS. Buona lettura e grazie!


L’infanzia è il momento più importante della Vita di ogni essere umano. In essa, infatti, si fanno le prime esperienze, apprendendo al contempo degli schemi comportamentali che serviranno per il resto della nostra Vita. Ecco perché sono fondamentali per il bambino il gioco e la creatività, senza reprimerlo ma lasciandogli anzi lo spazio per potersi esprimere liberamente.

Man mano che si andrà crescendo, si passerà attraverso le diverse fasi della Vita che porteranno poi ad essere delle persone adulte. Qui sta la fregatura. Infatti, una volta divenuto adulto, ognuno di noi tende a prendere la Vita in maniera fin troppo seria, perdendo quella giocosità che gli consentirebbe, invece, se mantenuta nel corso della crescita, di vivere in maniera meno rigida i vari accadimenti quotidiani.

Nonostante ciò, nel nostro Io più profondo, c’è sempre un bambino interiore che aspetta solo di giocare con la Vita assieme a noi. Questo bambino è represso da una società troppo impegnata ad autodistruggersi attraverso la sua corsa sfrenata verso il progresso. Pur essendo represso, questo bambino vive dentro di noi e può essere sentito quando noi giochiamo con la Vita e smettiamo di prenderci troppo sul serio.
(La copertina del mio libro)

Dovremmo vivere come dei bambini per riscoprire che in realtà non siamo mai cresciuti. Solo così, infatti, potremo ricongiungerci con la nostra parte più pura che fino ad oggi abbiamo tenuto silente a causa dei nostri schemi mentali, appresi nel corso della nostra crescita.

Ma come si fa a comunicare col proprio bambino interiore? Semplicemente tornando a giocare con la Vita e gli accadimenti quotidiani. Se ci riflettete, ciò non è poi così difficile. Infatti, basta entrare nella dimensione di gioco con tutto ciò che si fa. Alla fine abbiamo imparato ad essere adulti fin da bambini attraverso i giochi nei quali interpretavamo i vari ruoli, sia sociali che professionali, che avremmo voluto rivestire da adulti.

Adesso, per tornare a comunicare col nostro bambino interiore, occorrerà innanzitutto togliere quella dimensione di serietà che ci ha fatto diventare degli adulti ammuffiti, per lasciare spazio al lato allegro e giocoso della nostra parte vera ma, fino ad oggi, repressa. Così facendo, porteremo una ventata di freschezza e spensieratezza nelle nostre Vite e in quelle delle persone che ci circondano quotidianamente.

Questo riconnettersi col proprio bambino interiore avrà, sicuramente, degli effetti positivi nella nostra Vita, in quanto ci permetterà di tirare fuori quella creatività che avevamo da bambini e che abbiamo quasi dimenticato una volta diventati adulti perché troppo presi dalla nostra routine quotidiana. Ciò potrà permetterci di rendere meglio in ciò che facciamo ma, soprattutto, ci farà capire se la situazione che stiamo vivendo ci renda o meno felici.
(Immagine presa dal web)

Infatti, chi meglio di un bambino può essere sincero riguardo ad una determinata situazione di Vita vissuta? Un adulto si limita a fare e dire solo quello che conviene in base alle regole della società evitando di esprimere pareri o tenere comportamenti che possano offendere qualcuno, curandosi molto dell’”etichetta”. Solo il bambino ha il coraggio di dire ciò che pensa senza curarsi degli effetti che questo suo comportamento spontaneo sortirà sulle persone destinatarie del suo messaggio verbale.

Questa spontaneità, tuttavia, il bambino la va perdendo man mano che cresce per via dell’”addomesticamento” effettuato dai suoi tutori, parenti o insegnanti che siano. Se fosse lasciato libero di poter pensare e dire ciò che gli pare, infatti, egli potrebbe far succedere litigi o, comunque, dar fastidio a molte delle persone appartenenti alla comunità nella quale vive.

Nell’età adulta ci si ritrova, dopo un percorso educativo degno di animali da circo equestre, ad essere pronti a vivere nella società. Nel corso della crescita c’insegnano la diplomazia e, con essa, a non dire quasi mai ciò che pensiamo riguardo a determinate situazioni o persone. Proprio in quel momento vengono soffocate creatività ed innocenza, ma non per sempre. Si può, infatti, decidere di tornare innocenti disimparando le regole e rinascendo ogni giorno nell’ETERNO PRESENTE, che è poi l’unico momento in cui esistiamo in quanto passato e futuro sono solo proiezioni mentali.

Una volta riconnessi col nostro bambino interiore, sarà necessario rispettare le regole del vivere comuni e la diplomazia. In realtà però, pur continuando a vivere con lo stesso atteggiamento di prima, avremo finalmente modo di vedere le cose così come apparirebbero ad un bambino, con la conseguenza che potremo essere sinceri con noi stessi, avendo finalmente la possibilità di poter cambiare ciò che non va nella nostra Vita.
(Immagine presa dal web)

Potremo capire se il nostro lavoro ci piace davvero e se in esso troviamo la nostra dimensione di giocosità; diversamente potremo sempre cambiarlo e giocare un ruolo diverso nella Vita di tutti i giorni, svolgendo un’attività che ci appaga di più. Molti disagi causati da stress derivano proprio dal non sentirsi realizzati nell’ambito lavorativo ma, soprattutto, dal non avere una visione profonda di ciò che realmente ci piace fare.

Solo quando si è coscienti delle proprie potenzialità creative ed attitudini si potrà ambire a raggiungere determinati traguardi che ci rendano felici e soddisfatti della nostra Vita. La Vita è una e non andrebbe mai sprecata inutilmente. Occorre avere il coraggio di cambiare. Ciò si può ottenere solo tornando a pensare come i bambini, cioè con spontaneità e senza schemi mentali.

I BAMBINI NON HANNO PAURA, NON POSSONO AVERNE PERCHE’, QUANDO NASCONO NON LA CONOSCONO. Ci penseranno gli educatori, i genitori e i preti a presentargliela sotto forma di: inferno, peccato, cattiveria, sbaglio, stupidità, ansia e quant’altro avranno vissuto essi stessi prima di loro. Da quel momento vivranno una paura “indotta”, che diversamente non avrebbero mai conosciuto.

Da ciò si denota quanto sia importante liberarsi dal passato e da ciò che si è appreso. Quando parlo di liberarsi dal passato, mi riferisco a tutto ciò che non ci serve e che, anzi, ci ostacola nel nostro percorso di crescita ed evoluzione personale.
(Immagine presa dal web)

Alleggeriamo, quindi, la nostra Vita da queste zavorre che ci portiamo dietro dal passato, comunicando al contempo col nostro bambino interiore. Dal momento in cui decideremo di tornare bambini, riusciremo a vivere la Vita in maniera leggera e spensierata, potendo finalmente superare con facilità anche quelle che in passato ci sarebbero apparse come situazioni complicate. Qualsiasi situazione affronteremo con spensieratezza e disinvoltura sarà facilmente superata perché la nostra mente tornerà ad essere flessibile e fresca come quella di un bambino e non rigida e negativa come quella di un adulto.

All’inizio ciò potrà risultare un po’ complicato in quanto si tenderà ad utilizzare il vecchio modo di pensare ancora per un po’ di tempo. Bisogna prima destrutturare gradualmente il vecchio sistema di pensiero, aggiungendo ogni giorno nuovi pensieri flessibili da bambino a quelli rigidi e schematici da adulto. Ciò, se ripetuto nel tempo, porterà, grazie alla plasticità della quale è dotato il cervello (neuroplasticità), alla costruzione di nuovi percorsi sinaptici, che ci permetteranno di pensare come se fossimo dei bambini, e al contempo comporterà la graduale atrofia di quelli vecchi grazie al fatto che non verranno più utilizzati.

Vincenzo Bilotta


domenica 3 gennaio 2016

I legami

E' strano come la maggior parte delle persone si leghi in maniera esagerata ai beni, alle persone, alle situazioni o al lavoro. Lo trovo strano perchè, così facendo, queste persone si rendono schiave di situazioni, persone, proprietà credendo che tutto possa durare in eterno. Nulla di più sbagliato e illusorio!

Ovviamente, chi è legato alla materia in maniera tale da rendersene schiavo, sarà destinato a soffrire in caso di separazione. Il problema delle persone è che sono diventate serve di cose e persone per il fatto stesso di far dipendere la loro felicità da esse.
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La cosa strana è che i legami ci devono essere, sono naturali ma non sono, sicuramente, del tipo di cui ho parlato fino a questo momento. Quando, infatti, si è legati a cose, persone o eventi, questi non sono, come qualcuno potrebbe essere erroneamente portato a credere, legami. In questo caso siamo, piuttosto, in presenza di dipendenze.

I legami sono un'altra storia, fanno parte dell'essere UNO COL TUTTO e, se si ha la fortuna, in questa esistenza terrena, di scoprire questa unità, la Vita cambia, ogni lotta cessa e, in parallelo, comincia l'evoluzione armoniosa della persona che riesce a realizzare ciò.

Quando capiamo che GLI ALTRI SIAMO NOI smettiamo di lottare contro l'altro per cominciare, invece, a specchiarci in esso. Ripeto, pochi riescono a realizzare questo legame o, come lo chiamano in fisica quantistica, entanglement.

Ci sono molte persone che scambiano le proprie schiavitù da oggetti esterni a se per legami, ma così non è. Semplicemente non possiedono OCCHI PER VEDERE. Quando ci si attacca ad una relazione, sia essa di amicizia o sentimentale, ad un oggetto o ad una situazione lavorativa, si diventa schiavi di essi e si perde il proprio CENTRO NELL'UNIVERSO.
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Con ciò non sto invitando nessuno a non lavorare più, a non avere amici o partner o belle automobili. Vi sto solo invitando a possederli senza esserne posseduti. Voi siete voi, dovete solo CENTRARVI per capire come l'universo stesso sia al vostro fianco in ogni momento della vostra Vita, anche in quelli in cui credete di essere rimasti da soli.

Non si può essere mai soli, è impossibile se si esce dall'illusione di separazione e si comincia un'opera di riscoperta volta alla nostra re-integrazione con il TUTTO.

Vincenzo Bilotta

domenica 20 dicembre 2015

Fisiologia di un'emozione

Quando si soffre di un disturbo a livello fisico si tende a curarlo con farmaci e ad individuarlo per mezzo di analisi. La medicina di tipo allopatico, cura ogni sintomo come un nemico da sconfiggere proveniente dall'esterno. Essa cura ma, spesso, non guarisce determinate sintomatologie che poi definirà come croniche.

La pecca della medicina allopatica è proprio quella di scomporre il corpo in un insieme di organi e funzioni senza mai correlarli ma, al contrario, scindendoli e cercando, allo scopo di "guarire" il soggetto, virus, fattori genetici e quant'altro possa farla venire a capo dello stato di disagio lamentato da quella persona che ad essa si rivolge.
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La medicina cosiddetta alternativa, invece, considera l'individuo come un complesso formato da anima, mente e corpo. Per questo si parla sempre più spesso di medicina olistica proprio in riferimento al fatto che questo tipo di medicina, a differenza della medicina allopatica, cerca le cause che hanno originato il disturbo senza limitarsi a curare gli effetti e tenendo conto dell'unità Anima-mente-corpo del soggetto da curare.

Se la medicina allopatica è più superficiale, ciò è dovuto al fatto che essa considera il corpo alla stregua di una macchina e lo cura come tale, considerando l'influenza di fattori quali emozioni, ambiente e conflitti interiori come estranei ed irrilevanti quali possibili cause del sorgere dello stato di disagio.
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Se quindi la medicina allopatica si rivela indispensabile come medicina salvavita, di contro essa risulta poco efficace e superficiale nel caso di patologie legate a stati di disagio scaturenti da conflitti interiori. Proprio per compensare questa sua lacuna e per cercare d'imitare la medicina alternativa, è sorta la psiconeuroendocrinoimmunologia. Dietro questo nome così complesso ed ampolloso si nasconde una nuova ed evoluta branca della medicina allopatica classica avente lo scopo di studiare il rapporto esistente fra emozioni e stato di salute delle persone.

Già millenni fa la medicina cinese ed indiana avevano individuato fra le principali cause del disagio fisico dell'individuo le emozioni. Non a caso, sia la medicina indiana che quella cinese compresero presto che dietro un disturbo fisico localizzato in un organo stava un'emozione che determinava una modificazione di carattere fisiologico a carico del sistema anima-mente-corpo, comunemente chiamato essere umano.
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Ebbene sì, sono le nostre emozioni a condizionare il nostro stato di salute e non i virus, i geni o l'inquinamento. In parole semplici è ciò che pensiamo a determinare il nostro stato di salute. Ho già parlato dell'influenza delle emozioni sullo stato psicofisico del soggetto nel mio libro L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA- YOUCANPRINT EDIZIONI.

Ogni emozione ha un suo potere sul nostro stato fisiologico. Essa ha la capacità di mutare la nostra fisiologia e donarci la salute o, al contrario, farcela perdere. Diversi studi di psiconeuroendocrinoimmunologia hanno dimostrato come a seconda delle emozioni vissute il corpo umano è orientato a migliorare o, viceversa, peggiorare il proprio equilibrio omeostatico (stato di salute).
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Se una persona vive in un ambiente a lei ostile o in condizioni di forte stress, automaticamente sarà in uno stato emotivo cosiddetto di attacco o fuga. Questo stato di stress produrrà, a livello fisiologico, degli ormoni quali cortisolo ed adrenalina, gli ormoni dello stress aventi effetti negativi sul sistema psicofisico.

Quando, viceversa, una persona riesce a trovare un equilibrio all'interno della propria Vita, vivendo relazioni soddisfacenti, accettando gli accadimenti senza resistere allo stato di ciò che è, il suo organismo si stabilizzerà in uno stato di benessere e, a livello fisiologico, produrrà gli ormoni del benessere quali ossitocina ed endorfina. Questi ormoni hanno la caratteristica di agire a livello positivo sul sistema neurovegetativo, stabilizzando tutte le funzioni dell'organismo, aumentando la soglia di sopportazione della fatica e migliorando la risposta allo stress esterno.

Ecco quanto è importante pensare bene e risolvere i conflitti interiori! UN SOLO PENSIERO MUTA LA FISIOLOGIA DI CHI LO HA FATTO DETERMINANDO LO STATO DI BENESSERE O DI DISAGIO PSICOFISICO! 

D'altronde la medicina tradizionale cinese, già millenni fa ribadiva il collegamento fra organi ed emozioni. Ad esempio, essa collegava l'emozione rabbia al fegato, la tristezza al polmone, la paura al rene, la simpatia allo stomaco, l'amore al cuore. Per ulteriori approfondimenti in merito, rimando al mio libro.
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Ogni emozione ha il potere di mutare sia la fisiologia che la postura di una persona. Diversi atteggiamenti, modi di parlare più o meno veloci, più o meno rabbiosi, sono determinati dallo stato psicofisico della persona alla quale appartengono. 

Da ciò si può trarre una conclusione: tutte le somatizzazioni e i disagi psicofisici in generale comunemente ascritti al rango di patologie croniche dalla medicina ufficiale, sono guaribili. Certo, non è facile direte voi. Ciò richiederà un serio lavoro su di se volto ad individuare ciò che crea quel tipo di disagio. Per far ciò occorre effettuare un'attenta auto osservazione allo scopo d'individuare l'emozione base che crea poi il disagio a livello psicofisico.

La prossima volta che avete mal di testa o accusate altri disturbi simili, sappiate che sono solo somatizzazioni e che l'organo che accusa quel disagio è una semplice spia che vi avverte che è arrivato il momento di cambiare direzione alla vostra Vita. Voi solo potete farlo. Voi solo potete guarirvi, nessuno può farlo al posto vostro perchè nessuno HA INTERESSE A VEDERVI SANI, ALTRIMENTI LE MULTINAZIONALI DEL FARMACO E I MEDICI SI RITROVEREBBERO IMPROVVISAMENTE DISOCCUPATI.

Il sistema vuole individui inconsapevoli e manipolabili allo scopo di guadagnarci sopra. Imparate a mantenervi in salute da soli, documentatevi, ascoltate persone più esperte di voi in questo campo, leggete libri sull'argomento, frequentate seminari e, in generale, fate tutto ciò che ritenete opportuno per cambiare il vostro modo di vedere la Vita ricordando che la salute dista da voi solo un pensiero. Questo pensiero, se positivo produrrà salute attraverso emozioni positive, se negativo vi farà vivere disagi a livello psicofisico e, se reiterato nel tempo e non tenuto nel dovuto conto, potrà portare alla morte. 

Vincenzo Bilotta

domenica 6 dicembre 2015

Amare

Questa sera ho il piacere e l'onore di condividere con voi un altro capitolo del mio ultimo libro METAMORFOSI SPIRITUALE, YOUCANPRINT EDIZIONI.  Vi ricordo che sarà disponibile, così come L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA, YOUCANPRINT EDIZIONI, (mio primo libro), presso le vostre librerie di fiducia oppure online, fra gli altri canali, su: YOUCANPRINT, MACROLIBRARSI, IL GIARDINO DEI LIBRI, FELTRINELLI, MONDADORI, HOEPLI, AMAZON, IBS. Buona lettura e grazie!

L’amore è uno dei sentimenti più puri ed elevati che esistano. Quando si ama, spesso si riscoprono delle capacità ed attitudini che, magari, fino a quel momento non si pensava di possedere. Spesso, però, succede che si abbiano delle difficoltà ad esprimere  i propri sentimenti verso una persona nei confronti della quale si prova amore.
(La copertina del mio libro)

Quando ciò accade, spesso è dovuto a blocchi derivanti da paure legate a conflitti irrisolti del passato, ma non solo. Secondo me, al di là del fatto che occorre guardare sempre avanti quando una relazione si conclude per evitare di rimanervi bloccati dentro e non poter gestire nuovi rapporti, per amare gli altri occorre prima conoscere ed amare se stessi, altrimenti tutto sarà vano.

Bisogna volersi bene, essere amore, viversi da innamorati; solo così potremo avere la possibilità di trovare la nostra interiorità, amandoci così come siamo, per poi poterla condividere con il nostro futuro partner. PER POTER DARE AMORE BISOGNA ESSERE AMORE, NON SI PUO’ INVENTARE L’AMORE, LO SI PUO’ SOLO VIVERE QUANDO NASCE IN NOI.
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Occorre essere pieni d’amore per poter condividere questo prezioso sentimento con un’altra persona. Non bisognerebbe mai pretendere l’amore dagli altri, soltanto occorrerebbe donare quello che già si possiede, incondizionatamente!

Per poter amare, bisogna prima essere completi in se stessi. Solo dopo aver riscoperto noi stessi con la nostra interiorità, potremo donare tanto amore senza mai pretendere nulla dall’altro, tranne che non voglia donarlo spontaneamente come frutto da condividere. AMARE NON SIGNIFICA FAR DIPENDERE LA NOSTRA FELICITA’ DAL NOSTRO PARTNER; SIGNIFICA SOLO DECIDERE DI STARE CON ESSO ALLO SCOPO DI POTER CONDIVIDERE L’AMORE CHE NASCE DAL NOSTRO INTIMO E CI DONA EQUILIBRIO E QUIETE.
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Il vero amore nascerà una volta che saremo in equilibrio con le nostre emozioni ed avremo superato i conflitti derivanti dal passato. Non bisogna avere fretta di trovare il partner giusto. Esso arriverà sempre e solo se saremo in grado di accoglierlo, né prima né dopo. PRIMA DI PRETENDERE L’AMORE, DOBBIAMO ESSERE IN GRADO DI POTERLO DONARE INCONDIZIONATAMENTE. 

Quando saremo finalmente capaci di donare amore senza pretendere nulla in cambio, in quel preciso istante faremo da specchio al nostro partner, il quale non potrà che ricambiare le nostre attenzioni amorose o andare via se non in risonanza con i nostri sentimenti.

LA VERA FORZA IN UN RAPPORTO AMOROSO CONSISTE NEL DARE E NON NEL RICEVERE, ALTRIMENTI DIVENTA UN RAPPORTO DESTINATO A CESSARE. Non bisogna essere avari nel rapporto amoroso, occorre aprirsi, donarsi senza aspettative in quanto, sé è vero amore, riceveremo sempre qualcosa in cambio dall’altro.

Quando si ama bisogna rispettare gli spazi del partner così come i suoi tempi. Ognuno, infatti, ha un proprio tempo e un modo tutto suo di donare amore all’altro. Mai pretendere nulla perché dove nasce la pretesa, là non c’è amore, soltanto commercio. L’AMORE NON SI DONA, NON SI VENDE, NON SI PERMUTA, SEMPLICEMENTE SI VIVE SENZA ASPETTATIVE NEI CONFRONTI DELL’ALTRO.
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Vivere l’amore significa vivere l’altro come nostro riflesso. Nel rapporto amoroso il partner ci dona sempre l’opportunità di poter crescere attraverso il confronto in quanto ci fa da specchio, permettendoci di poter evolvere. Vivendo l’altro, viviamo noi stessi in quanto parte di tutto il creato. Una relazione duratura dev’essere improntata sull’elasticità di entrambi i partner. Ciò permetterà il consolidamento e l’evoluzione del rapporto amoroso.

Poiché l’amore è l’esatto contrario della paura, occorrerà vivere la relazione senza paure di sorta legate a storie passate o ad aspettative riguardanti l’evoluzione del rapporto stesso. Bisogna vivere la relazione amorosa al presente, perché solo così si potrà riuscire a far nascere qualcosa che non sia riciclato in quanto derivante dal passato. LA PAURA INQUINA L’AMORE, MANTENIAMO QUINDI LA RELAZIONE PULITA DA QUESTO SENTIMENTO CHE E’ L’ESATTO OPPOSTO DI CIO’ DI CUI UNA RELAZIONE HA BISOGNO PER POTER CRESCERE NEL TEMPO.

Amiamo il partner nella diversità caratteriale, ideologica, nei gusti diversi dai nostri. In una parola, amiamo l’altro, accettandolo così com’è, senza cercare di cambiarlo in quanto questo è vero amore. Tutto quello che è diverso dall’accettazione di sicuro non è amore!

In una relazione non occorrerebbe forzare mai la propria natura, bisognerebbe semplicemente essere se stessi senza imitare nessuno, senza cercare di fare cose contrarie ai nostri principi solo per piacere all’altro. La relazione si chiama così perché si interagisce con un’altra persona a scopi costruttivi. In questa ottica non va vista come una prestazione nella quale si può essere giudicati in quanto il rapporto amoroso non è un esame.
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Una relazione costituisce la libera espressione dei propri sentimenti nei confronti della persona amata, lasciando fluire ed evolvere il rapporto amoroso con naturalezza e senza forzature.

Solo permettendogli di esistere senza mai forzarlo, l’amore potrà mettere radici e fiorire nelle nostre Vite con estrema naturalezza e con la fragranza di un fiore appena sbocciato, dandoci la possibilità di un libero scambio evolutivo con la persona con la quale avremo deciso di condividere il nostro stato di felicità interiore.

Vincenzo Bilotta


domenica 22 novembre 2015

Osservarsi per cambiare

Oggi voglio parlarvi del fenomeno dell'osservatore, già ampiamente descritto dalla fisica quantistica nei termini che andrò fra poco a sintetizzare in maniera semplice. Prima, però, voglio porre in evidenza il fattore che mette in correlazione la fisica quantistica col buddismo.

Infatti, proprio come in fisica quantistica si parla del fenomeno dell'osservatore, anche nel buddismo, millenni prima della nascita della fisica dei quanti, si parlava dell'osservatore come dell'osservazione in se stessa, ciò in riferimento a specifiche tecniche che si utilizzano da sempre durante la meditazione. Dopotutto, non è solo in materia di osservazione che incontriamo dei punti d'incontro fra il buddismo classico e la fisica quantomeccanica.
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Anche il termine Maya, che nel buddismo sta ad indicare l'illusione dei sensi, viene ripreso dalla fisica quantistica, seppure in termini diversi, quando essa parla dell'illusione della materia, essendo quest'ultima solida solo in apparenza. In realtà, secondo la fisica quantistica anche il muro più duro è pura illusione, essendo questo costituito da particelle oscillanti ad altissima velocità che danno solo l'illusione della solidità, ciò a causa dell'altissima velocità di oscillazione stessa.

I primi a parlare dell'interazione tra oggetto osservato e soggetto osservante furono i fisici quantistici Werner Heisenberg, Niels Bohr e successivi. Essi descrissero questa interazione fra materia e individuo come il fenomeno dell'osservatore: in base a questo fenomeno, la semplice presenza di una persona durante un esperimento può portare a risultati diversi rispetto al caso in cui questa persona fosse assente.
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Certo, nel buddismo si parla di osservazione come metodo per distaccarsi dai propri pensieri allo scopo di trascenderli per potersene, infine, liberare per arrivare ad uno stato di "non mente", essenziale per espandere la coscienza durante la meditazione. Tuttavia, secondo me, il solo fatto di osservare i propri pensieri tendendo, per ciò stesso a farci uscire dal circolo vizioso che tenderebbe a farceli ripetere ossessivamente per un numero di volte pressoché infinito, ci permette, per ciò stesso, di cambiare.

A questo punto è facile trovare dei punti in comune fra la fisica quantistica e la meditazione buddista. In entrambi i casi, infatti, è facile scoprire come, attraverso la semplice interazione con un fenomeno (osservando il pensiero nel caso della meditazione o un determinato oggetto nel caso del fenomeno dell'osservatore rilevato in fisica quantistica), è possibile modificare il fenomeno stesso.
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Il solo osservare qualsiasi processo, sia esso un pensiero o un evento, ne modifica il finale. Ciò avviene ad opera del soggetto osservante e in base al suo stato d'animo. Se ad osservare un pensiero è una persona con un grado di consapevolezza basso, i risultati non saranno dei migliori. Mentre se, viceversa, ad osservare un pensiero, o un fenomeno, sarà una persona con una consapevolezza osservante esercitata ed una fede in qualcosa di più grande di lei, i risultati saranno pari alle aspettative dell'osservatore stesso.

In altre parole, si può osservare un fenomeno pensando a tutt'altro, oppure osservare un determinato accadimento pensando alla realizzazione di un suo possibile finale in base al proprio potere di osservazione esercitato. I risultati saranno diversi. In particolare, nel caso in cui il fenomeno sia osservato da un semplice passante, gli effetti dell'osservatore sul fenomeno osservato saranno diversi a seconda dell'umore dell'osservatore stesso, umore che determinerà ordini diversi di aspettative legate al fenomeno.
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Mentre, invece, nel caso in cui il fenomeno venga ad essere osservato da una persona che nutre aspettative fortemente positive ed orientate ad una felice evoluzione del fenomeno, i risultati saranno sempre positivi, ciò grazie anche al potere della fede.

Quanto detto vale anche per il lavoro su di se durante la meditazione. Quando si osservano i pensieri e per il fatto stesso della loro osservazione da parte nostra, in quel momento essi cambiamo. Questo cambiamento avviene grazie al fatto che, osservando il pensiero smettiamo d'identificarci con esso e ci eleviamo, per ciò stesso, ad un livello di coscienza superiore operando, per ciò stesso, un cambiamento duraturo e definitivo.

Ovviamente, per mantenere i risultati ottenuti attraverso l'osservazione di se come dei fenomeni che ci circondano, occorre esercitarsi nell'atto di creare la realtà in base alle proprie esigenze smettendo, al contempo, di continuare a credere che la Vita sia frutto del caso e che Dio sia lontano da noi.

Vincenzo Bilotta


domenica 8 novembre 2015

Il regno delle tenebre

Ognuno di noi arriva a percorrere il proprio cammino di crescita personale per svariati motivi. Si può essere, ad esempio, insoddisfatti della propria situazione di Vita, a seguito di un lutto, di un abbandono, di un lavoro perso o mai trovato... Diverse possono essere le vie che porteranno alla ricerca di quel "qualcosa di più" che sembra mancare nella Vita di certe persone e che, dopo certi accadimenti, esse cominceranno a ricercare.

Di questo cammino di ricerca ne parlo nel mio libro METAMORFOSI SPIRITUALE, YOUCANPRINT EDIZIONI, nel capitolo non a caso intitolato LE VIE DI ACCESSO ALL'ADESSO, al quale vi rimando per ulteriori approfondimenti (il capitolo puoi anche leggerlo direttamente qui digitando il titolo "Le vie di accesso all'adesso" nel motore di ricerca).
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Ovviamente, quando si deciderà, ad un certo punto della propria Vita, di intraprendere un determinato percorso di crescita personale allo scopo di dare un senso alla propria esistenza, si dovranno fare i conti con le proprie paure e convinzioni limitanti. Come ha avuto modo di leggere chi mi segue già da tempo nei precedenti articoli da me pubblicati, non basta volerlo, il cambiamento, perché si ottenga, occorre anche AGIRE ALLO SCOPO DI TRASFORMARE LA PROPRIA VITA.

Quando si comincia ad agire per trasformare la propria Vita, si dovrà prima attraversare quello che io chiamo il regno delle tenebre. Infatti, non è che un bel giorno ti alzi e cambi radicalmente o, meglio, pochi sono riusciti in questo, Eckhart Tolle, autore de IL POTERE DI ADESSO, uno fra i pochi. Ma anche Eckhart Tolle, prima del risveglio, ha dovuto attraversare il suo regno delle tenebre e sorbirsi la sua buona dose di paure irrisolte e convinzioni limitanti.
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Il fatto è che, quando decidi di intraprendere un determinato percorso di crescita dovrai inevitabilmente cominciare a fare "pulizia" al tuo interno, aprendo "stanze" che in precedenza, un pò per paura, un pò per pura indolenza spirituale, non hai mai aperto e delle quali, di conseguenza, non conosci le condizioni né il contenuto.

Un lavoro elaborato, insomma, che richiede tempo, dedizione e coraggio. Bisogna aprire il proprio cuore, infatti (cor-agere), per riuscire ad accogliere il cambiamento cominciando, nello stesso tempo, ad amarlo e desiderarlo al proprio interno. 
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Quando tutto è pronto accade spesso che gli ultimi a saperlo saremo noi... Sì, avete capito bene! Il più delle volte, infatti, non è che cambi perché lo vuoi, il cambiamento è obbligatorio a prescindere da ciò che ne potresti pensare in merito. Insomma, arrivato ad un certo punto della tua Vita, quando verranno a realizzarsi determinate condizioni affinché il cambiamento possa verificarsi, si hanno due scelte: cambiare o perdersi nelle tenebre.

Molti non scelgono perché o hanno troppa paura o sono troppo addormentati e intontiti dal continuo cicaleccio mentale. In questi casi, queste persone-zombie, non scegliendo scelgono di perdersi nelle tenebre. Perdersi nelle tenebre significa far finta che vada tutto bene aiutando il raggiungimento di questo stato di pseudoequilibrio attraverso l'assunzione di droghe, il sesso, l'alcool, gli sport estremi e, in generale, cercando tutto ciò che possa dare un refrigerio sia pur momentaneo dall'attività mentale disfunzionale e totalmente incontrollata.

Chi, invece, riesce ad andare oltre le proprie paure, dovrà, suo malgrado, attraversare il regno delle tenebre. Solo dopo aver attraversato e superato questo regno fatto di conflitti irrisolti, paure e schemi ereditati dal passato, ci si potrà considerare avanti nel percorso di crescita personale.

Molti sono stati per molto tempo nel regno delle tenebre ma non se ne sono mai accorti in quanto hanno sempre creduto che quella fosse la normalità. Del resto, se ci si limita a guardare in giro, si potrà notare che oltre il 90% della popolazione mondiale risiede in pianta stabile in questo regno dell'oscurità totale.
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Capita che ci si abitui al buio e così, di conseguenza, la luce sarà troppo fastidiosa per poter essere riconosciuta e desiderata dall'occhio che ha sempre vissuto nell'oscurità. Paradossalmente in questi casi, queste persone troveranno più confortevole il buio dell'inconsapevolezza e lo sceglieranno alla luce del risveglio dal sogno di materia.

Qualsiasi situazione di Vita stiate vivendo in questo preciso istante, per quanto pesante e senza via d'uscita possa apparire ai vostri occhi, sappiate che siete solo in un periodo di transizione, una sorta d'inferno dantesco (Dante illustra magnificamente gli stati mentali umani attraverso il percorso descritto ne LA DIVINA COMMEDIA) dal quale potrete uscire, non senza un serio lavoro su di sé, se lo vorrete davvero e AGIRETE DI CONSEGUENZA.
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Da oggi potrete, se DAVVERO lo vorrete, usare qualsiasi vostra situazione di Vita che non riuscite ad accettare (lutto, abbandono da parte del partner, lavoro perso, incomprensioni familiari) come spunto per evolvere capendo che quello che state attraversando in questo momento è un percorso iniziatico che vi sta portando a passare dal regno delle tenebre.

Se riuscite ad accettare la vostra situazione di Vita abbandonandovi ad essa e non opponendovi più resistenza, vedrete che presto questo stato di accettazione vi porterà a fare luce nella vostra situazione di Vita illuminando, finalmente, questo regno delle tenebre e facendovi scoprire che, quelli che credevate essere scheletri nel vostro armadio in realtà erano solo delle grucce abbandonate nell'oscurità.

Vincenzo Bilotta

lunedì 2 novembre 2015

Risvegliarsi

Mancano pochi giorni ormai all'uscita del mio nuovo libro METAMORFOSI SPIRITUALE, YOUCANPRINT EDIZIONI. Questa sera ho il piacere di condividere con voi nel mio blog uno dei suoi capitoli. Vi ricordo che sarà disponibile, così come L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA, YOUCANPRINT EDIZIONI, (mio primo libro), presso le vostre librerie di fiducia oppure online, fra gli altri canali, su: YOUCANPRINT, MACROLIBRARSI, IL GIARDINO DEI LIBRI, FELTRINELLI, MONDADORI, HOEPLI, AMAZON, IBS. Buona lettura e grazie!

Vi siete mai guardati attorno al mattino uscendo da casa? Riuscite a vedere ancora ciò che vi circonda o vi limitate a vivere nei vostri programmi mentali di Vita quotidiana? Beh, buona parte della gente vive una Vita programmata, in cui non c’è spazio per la contemplazione né, tantomeno, per la presenza consapevole necessaria a percepire e respirare l’odore di un fiore.

Quando esco, mi saltano all’occhio gli stati inconsapevoli in cui versa la maggior parte della gente. Essi corrono e si affannano, vivono fin troppo seriamente una Vita che scorre sotto i loro occhi senza che ne riescano a godere appieno, presi come sono dai problemi creati dalle loro menti iperattive.La gente non è mai presente a ciò che fa. 

Essa vive in una condizione mentale la quale, spesso, lungi dal far percepire la realtà esterna, costringe gran parte delle persone a vivere in un mondo che esiste solo nelle loro teste. La gente vive in uno stato di sogno, dove smette di esistere una percezione oggettiva degli accadimenti, così come delle persone, per lasciare spazio ad una visione soggettiva basata su processi automatici ed associativi all’interno dei quali viene a perdersi la realtà delle cose così come sono.

(Immagine presa dal web)
Questo stato d’inconsapevolezza porta a diverse conseguenze. Prima fra tutte, l’inconsapevolezza porta allo svolgimento di lavori in cui spesso sono riscontrabili errori dovuti alla mancata presenza mentale totale (incidenti sul lavoro per distrazione). Essendo inconsapevoli, inoltre, si è più facilmente soggetti a cadere vittime dei messaggi subliminali con i quali ci bombardano costantemente i mass media allo scopo di indurci ad acquistare determinati prodotti o a votare un determinato partito politico.

Altra e non meno importante conseguenza di questo stato di sonno è il verificarsi della condizione di malattia e stress di cui quasi tutti soffrono a causa del distacco dalla realtà provocato dal vivere troppo nella mente. Occorre un risveglio collettivo affinché si possa uscire dallo stato di sonno ipnotico in cui versa la maggior parte della gente. 

Questo è possibile attraverso diverse tecniche meditative, ma anche semplicemente prendendo consapevolezza del mondo esterno attraverso l’attenzione che si può prestare durante lo svolgimento delle azioni quotidiane. Basterà la nostra semplice presenza oltre che fisica anche mentale, per permetterci un graduale risveglio dallo stato sub-ipnotico ed un ritorno alla realtà che sempre ci ha circondato, ma che raramente abbiamo percepito.

Ma occorre precisare che, affinché il risveglio sia totale, occorrerà imparare a difendersi dai subdoli messaggi subliminali con i quali ogni giorno ci tartassano i mezzi di comunicazione di massa allo scopo di ottenere qualcosa da noi, spesso con l’inganno e approfittando del nostro scarso stato di presenza mentale. Bisogna imparare a scegliere indipendentemente da ciò che il sistema vorrebbe realizzassimo per alimentarlo; semplicemente dobbiamo imparare, attraverso il risveglio, a fare ciò che nasce dal nostro stato di consapevolezza più profonda.

(Immagine presa dal web)
Solo attraverso il nostro risveglio totale potremo ottenere questi risultati e far sì che anche gli altri, chi è pronto a farlo, possano risvegliarsi assieme a noi. Il fatto di aver raggiunto lo stato di risvegliati, comporterà una responsabilità nei confronti delle altre persone ma non necessariamente un obbligo. Potremo aiutare le persone che ce lo chiederanno e avranno la volontà di ascoltare i nostri consigli, ma senza pretendere di “salvare” coloro i quali chiederanno per semplice curiosità senza poi fare nulla o quelli che mostreranno un disinteresse totale sull’argomento. 

Solo chi è davvero pronto può svegliarsi. Basta accendere la Tv o leggere i giornali per rendersi conto del clima in cui versa il mondo di oggi: violenze, omicidi, governi fallimentari e sfruttatori, sono ormai all’ordine del giorno e fanno parte del vivere quotidiano al quale si è adattata supinamente la maggior parte della gente. Ma vi siete mai chiesti il motivo per cui molte cose accadono senza che si possa avere su di esse un controllo apparente?

Secondo me, tutto ciò è dovuto proprio al fatto che la maggior parte delle persone non ha ancora capito che non esiste nessun obbligo per cui lo stato delle cose attuali debba rimanere così; esso, infatti, può essere cambiato in qualsiasi momento. Basterebbe cominciare a pensare con la propria testa, senza farsi più influenzare dai mezzi di comunicazione manipolatori e subdoli provenienti dai mass media.

Occorre comunque dire che dietro i mass media stanno spesso delle associazioni segrete delle quali fanno parte persone altamente evolute aventi lo scopo di manipolare e controllare il genere umano a proprio esclusivo vantaggio, condizionandone le scelte e i comportamenti attraverso i mezzi di diffusione di massa dei quali sono proprietari, arrivando, spesso, nelle case delle persone ed effettuando un vero e proprio brainwashing (lavaggio del cervello).

(Immagine presa dal web)
Tutto ciò può essere evitato se si inizia ad avere una certa consapevolezza, specie se si guarda molta Tv. Durante la visione di determinati programmi, infatti, i suoni e i colori in essi contenuti inducono, nei soggetti che li seguono, uno stato sub-ipnotico, durante il quale essi diventano facilmente manipolabili. Ciò non significa che non si dovrà più guardare la Tv. 

Bisognerà solo essere vigili e consapevoli di ciò che si vede ed ascolta durante la trasmissione dei programmi, allo scopo di poter filtrare la spazzatura contenuta al loro interno al fine di poter preservare la nostra integrità mentale.Ma, perché si possano cambiare sistema economico, governi fallimentari e quant’altro non coincide con le aspettative della stragrande maggioranza delle persone, occorre un risveglio delle masse. 

Bisogna che la gente inizi ad essere educata ad avere una visione diversa da quella che ha avuto fino ad oggi di quelli che sono gli accadimenti quotidiani, allo scopo di permetterle di codificare in maniera vantaggiosa, per sé e i propri cari, ciò che si manifesta nel mondo esteriore.Solo così si otterrà un cambiamento in meglio di tutta l’economia, finanza, governi e una diminuzione della criminalità. 

Chi commette crimini, spesso lo fa perché l’ambiente in cui è cresciuto non gli ha lasciato altra scelta. La mancanza di consapevolezza non è dovuta a fattori ereditari, piuttosto essa deriva dal fatto che chi è preposto all’educazione dei giovani è anch’egli inconsapevole ed addormentato. Dopotutto, se una persona ha dentro di sé il caos, inevitabilmente non potrà che portarlo anche nel mondo circostante nel quale quotidianamente vive.

(Immagine presa dal web)
Il risveglio è già in atto. Molta gente si prodiga, attraverso seminari e libri, allo scopo di risvegliare nuovi stati di coscienza nelle persone comuni, per poterle liberare dai gioghi derivanti dalle convinzioni limitanti ereditate attraverso l’educazione ricevuta da bambini, da persone sicuramente anch’esse inconsapevoli.

Non commettiamo l’errore d’incolpare i nostri genitori della nostra inconsapevolezza perché non è quella la strada, in quanto anch’essi erano stati a loro volta educati da persone inconsapevoli. Occorre semplicemente chiudere col passato, senza cercare colpevoli da immolare come capri espiatori. PER RISVEGLIARSI BISOGNA RINASCERE NELL’ETERNO PRESENTE, CREANDO MOMENTO PER MOMENTO LA REALTA’ CHE PIU’ SI ADATTA ALLA REALIZZAZIONE DEI NOSTRI SCOPI.

(La copertina del mio libro)
A volte potrà accadere che, nonostante si frequentino seminari o si leggano libri, il risveglio non avvenga. Ciò sarà dovuto al fatto che, determinate persone, per risvegliarsi, necessitano di vivere delle esperienze caratterizzate da sofferenza per loro o per i propri familiari. Questo costituirà, spesso, l’occasione per liberarsi definitivamente dal dolore e raggiungere lo stato di pace interiore.


LO STATO DI RISVEGLIATO E’ CARATTERIZZATO PIU’ DAL SENTIRE CHE DAL CONOSCERE. Esso è uno stato profondo dell’essere che va al di là delle parole. Quando si aprono gli occhi alla realtà, la mente diventa un mezzo smettendo, al contempo, di essere un tiranno come, invece, era stata fino a quel momento.

Vincenzo Bilotta