L’infanzia è il
momento più importante della Vita di ogni essere umano. In essa, infatti, si
fanno le prime esperienze, apprendendo al contempo degli schemi comportamentali
che serviranno per il resto della nostra Vita. Ecco perché sono fondamentali
per il bambino il gioco e la creatività, senza reprimerlo ma lasciandogli anzi
lo spazio per potersi esprimere liberamente.
Man mano che si andrà crescendo, si
passerà attraverso le diverse fasi della Vita che porteranno poi ad essere
delle persone adulte. Qui sta la fregatura. Infatti, una volta divenuto adulto,
ognuno di noi tende a prendere la Vita in maniera fin troppo seria, perdendo
quella giocosità che gli consentirebbe, invece, se mantenuta nel corso della
crescita, di vivere in maniera meno rigida i vari accadimenti quotidiani.
Nonostante ciò, nel nostro Io più
profondo, c’è sempre un bambino interiore che aspetta solo di giocare con la Vita
assieme a noi. Questo bambino è represso da una società troppo impegnata ad
autodistruggersi attraverso la sua corsa sfrenata verso il progresso. Pur
essendo represso, questo bambino vive dentro di noi e può essere sentito quando
noi giochiamo con la Vita e smettiamo di prenderci troppo sul serio.
(La copertina del mio libro) |
Dovremmo vivere come dei bambini per
riscoprire che in realtà non siamo mai cresciuti. Solo così, infatti, potremo
ricongiungerci con la nostra parte più pura che fino ad oggi abbiamo tenuto
silente a causa dei nostri schemi mentali, appresi nel corso della nostra
crescita.
Ma come si fa a comunicare col
proprio bambino interiore? Semplicemente tornando a giocare con la Vita e gli
accadimenti quotidiani. Se ci riflettete, ciò non è poi così difficile. Infatti,
basta entrare nella dimensione di gioco con tutto ciò che si fa. Alla fine
abbiamo imparato ad essere adulti fin da bambini attraverso i giochi nei quali
interpretavamo i vari ruoli, sia sociali che professionali, che avremmo voluto
rivestire da adulti.
Adesso, per tornare a comunicare col
nostro bambino interiore, occorrerà innanzitutto togliere quella dimensione di
serietà che ci ha fatto diventare degli adulti ammuffiti, per lasciare spazio
al lato allegro e giocoso della nostra parte vera ma, fino ad oggi, repressa.
Così facendo, porteremo una ventata di freschezza e spensieratezza nelle nostre
Vite e in quelle delle persone che ci circondano quotidianamente.
Questo riconnettersi col proprio
bambino interiore avrà, sicuramente, degli effetti positivi nella nostra Vita,
in quanto ci permetterà di tirare fuori quella creatività che avevamo da bambini
e che abbiamo quasi dimenticato una volta diventati adulti perché troppo presi
dalla nostra routine quotidiana. Ciò potrà permetterci di rendere meglio in ciò
che facciamo ma, soprattutto, ci farà capire se la situazione che stiamo
vivendo ci renda o meno felici.
(Immagine presa dal web) |
Infatti, chi meglio di un bambino
può essere sincero riguardo ad una determinata situazione di Vita vissuta? Un
adulto si limita a fare e dire solo quello che conviene in base alle regole
della società evitando di esprimere pareri o tenere comportamenti che possano
offendere qualcuno, curandosi molto dell’”etichetta”. Solo il bambino ha il
coraggio di dire ciò che pensa senza curarsi degli effetti che questo suo
comportamento spontaneo sortirà sulle persone destinatarie del suo messaggio
verbale.
Questa spontaneità, tuttavia, il
bambino la va perdendo man mano che cresce per via dell’”addomesticamento”
effettuato dai suoi tutori, parenti o insegnanti che siano. Se fosse lasciato libero
di poter pensare e dire ciò che gli pare, infatti, egli potrebbe far succedere
litigi o, comunque, dar fastidio a molte delle persone appartenenti alla
comunità nella quale vive.
Nell’età adulta ci si ritrova, dopo
un percorso educativo degno di animali da circo equestre, ad essere pronti a
vivere nella società. Nel corso della crescita c’insegnano la diplomazia e, con
essa, a non dire quasi mai ciò che pensiamo riguardo a determinate situazioni o
persone. Proprio in quel momento vengono soffocate creatività ed innocenza, ma
non per sempre. Si può, infatti, decidere di tornare innocenti disimparando le
regole e rinascendo ogni giorno nell’ETERNO PRESENTE, che è poi l’unico momento
in cui esistiamo in quanto passato e futuro sono solo proiezioni mentali.
Una volta riconnessi col nostro
bambino interiore, sarà necessario rispettare le regole del vivere comuni e la
diplomazia. In realtà però, pur continuando a vivere con lo stesso atteggiamento
di prima, avremo finalmente modo di vedere le cose così come apparirebbero ad
un bambino, con la conseguenza che potremo essere sinceri con noi stessi,
avendo finalmente la possibilità di poter cambiare ciò che non va nella nostra
Vita.
(Immagine presa dal web) |
Potremo capire se il nostro lavoro
ci piace davvero e se in esso troviamo la nostra dimensione di giocosità;
diversamente potremo sempre cambiarlo e giocare un ruolo diverso nella Vita di
tutti i giorni, svolgendo un’attività che ci appaga di più. Molti disagi
causati da stress derivano proprio dal non sentirsi realizzati nell’ambito
lavorativo ma, soprattutto, dal non avere una visione profonda di ciò che
realmente ci piace fare.
Solo quando si è coscienti delle
proprie potenzialità creative ed attitudini si potrà ambire a raggiungere
determinati traguardi che ci rendano felici e soddisfatti della nostra Vita. La
Vita è una e non andrebbe mai sprecata inutilmente. Occorre avere il coraggio
di cambiare. Ciò si può ottenere solo tornando a pensare come i bambini, cioè
con spontaneità e senza schemi mentali.
I BAMBINI NON HANNO PAURA, NON POSSONO
AVERNE PERCHE’, QUANDO NASCONO NON LA CONOSCONO. Ci penseranno gli educatori, i
genitori e i preti a presentargliela sotto forma di: inferno, peccato,
cattiveria, sbaglio, stupidità, ansia e quant’altro avranno vissuto essi stessi
prima di loro. Da quel momento vivranno una paura “indotta”, che diversamente non
avrebbero mai conosciuto.
Da ciò si denota quanto sia
importante liberarsi dal passato e da ciò che si è appreso. Quando parlo di
liberarsi dal passato, mi riferisco a tutto ciò che non ci serve e che, anzi, ci
ostacola nel nostro percorso di crescita ed evoluzione personale.
(Immagine presa dal web) |
Alleggeriamo, quindi, la nostra Vita
da queste zavorre che ci portiamo dietro dal passato, comunicando al contempo
col nostro bambino interiore. Dal momento in cui decideremo di tornare bambini,
riusciremo a vivere la Vita in maniera leggera e spensierata, potendo
finalmente superare con facilità anche quelle che in passato ci sarebbero
apparse come situazioni complicate. Qualsiasi situazione affronteremo con spensieratezza
e disinvoltura sarà facilmente superata perché la nostra mente tornerà ad
essere flessibile e fresca come quella di un bambino e non rigida e negativa
come quella di un adulto.
All’inizio ciò potrà risultare un
po’ complicato in quanto si tenderà ad utilizzare il vecchio modo di pensare
ancora per un po’ di tempo. Bisogna prima destrutturare gradualmente il vecchio
sistema di pensiero, aggiungendo ogni giorno nuovi pensieri flessibili da
bambino a quelli rigidi e schematici da adulto. Ciò, se ripetuto nel tempo,
porterà, grazie alla plasticità della quale è dotato il cervello
(neuroplasticità), alla costruzione di nuovi percorsi sinaptici, che ci
permetteranno di pensare come se fossimo dei bambini, e al contempo comporterà
la graduale atrofia di quelli vecchi grazie al fatto che non verranno più
utilizzati.
Vincenzo Bilotta