lunedì 16 maggio 2022

Andare oltre la realtà

 Tutti noi viviamo quello che definiamo "realtà". Gli oggetti, le persone, le situazioni che ci vengono incontro ogni giorno e che costituiscono l'oggetto delle nostre interazioni, sembrano essere lì per caso, prodotte dalla Vita stessa senza il nostro apparente controllo ma, soprattutto, noi le viviamo come reali, ma in realtà non lo sono.

 Vi sembrerà strano quello che sto per dirvi ma, secondo la fisica moderna, al secolo fisica quantistica, ciò che osserviamo non esiste, è mera illusione. E vi dirò di più: quel che vediamo può essere modificato in qualsiasi istante, basta prenderne coscienza, basta capire che noi siamo gli artefici di ciò che ci circonda per poter andare oltre la realtà tangibile.

(Immagine presa dal web)


 Ma cosa significa andare oltre la realtà? Andare oltre la realtà presuppone l'aver smesso di credere a ciò che si ha sotto il naso, a quella che, comunemente, viene definita realtà oggettiva. In verità la realtà è sempre e solo soggettiva. Ciò che fa la differenza è l'esserne coscienti oppure no. Nel primo caso si potrà modificare ciò che si vive e vede all'esterno passando, per ciò stesso, da una visione di tipo oggettivo, tipica delle masse addormentate, ad una visione di tipo soggettivo, in cui noi diventiamo padroni e creatori della nostra realtà.

Per creare una realtà soggettiva che vada oltre la realtà di tipo oggettivo, occorre capire una cosa fondamentale: noi siamo dei proiettori e, al loro pari, permettiamo il materializzarsi di ciò che abbiamo dentro. Com'è ovvio, per evitare di vivere delle realtà oggettive e poter cominciare a produrre, invece, delle realtà soggettive, bisognerà smettere di pensare come gli altri, di adeguarsi al sentire comune, e cominciare a pensare con la propria testa e a sentire col proprio cuore.

(Immagine presa dal web)


Purtroppo nessuno c'insegna a creare la nostra realtà e, ancor meno, a pensare in maniera autonoma, ciò per il semplice fatto che i nostri insegnanti, precettori, allenatori, preti amici e in alcuni casi genitori, non hanno avuto modo di impararlo nemmeno loro. 

Di conseguenza dovremo imparare da soli, esplorando nuovi universi, primo fra tutti quello della nostra mente, poi quello del nostro cuore. Ciò che chiamiamo realtà viene, infatti, creato a casaccio dalla maggior parte delle persone, in maniera del tutto inconsapevole, credendo che siano il fato o il caso a crearli per loro, ma così non è.
(Immagine presa dal web)



La verità è che le cose vengono create sempre e solo da noi, non dal fato o dal caso, solo che non ne siamo coscienti e, di conseguenza, non possiamo che adattarci alle condizioni esterne, fino a quando, se ci svegliamo, non capiamo che possiamo modificarle semplicemente modificando i nostri pensieri, lasciandoci guidare dal cuore, non più dalla mente.

La mente, infatti, crea in automatico e, se siamo inconsapevoli, crea realtà fatte di problemi, paure e, in generale, tenderà a proiettare all'esterno i nostri conflitti irrisolti. Quando si comincia il lavoro su di sé, si prende coscienza del fatto che la mente mente e, dopo aver preso coscienza di ciò, occorrerà smettere di crederle e, al contempo, cominciare a focalizzare l'attenzione su pensieri costruttivi, sciogliendo eventuali conflitti interiori e risolvendo, sempre al nostro interno, eventuali problemi che, diversamente, andremo a proiettare e vivere all'esterno.
(Immagine presa dal web)


Dopo aver cominciato a liberare la mente da pensieri conflittuali o, in generale, poco costruttivi, si dovrà passare al cuore, lasciandosi guidare dal suo sentire. Questo passo ci consentirà, finalmente, di produrre amore al nostro interno proiettandolo, di conseguenza, anche all'esterno, cominciando a costruire un mondo, il nostro, fatto di successi, creatività, amore, unità, uguaglianza. 

Da quel momento si andrà oltre la realtà, quella ordinaria, fino a vivere una realtà fatta su misura per noi, quella che saremo stati capaci di costruirci dopo essere passati da una condizione di paura, tipica della mente, ad una condizione di apertura alla Vita e di amore, tipica del cuore. Allora potremo fare accadere miracoli, diffondere gioia, donare compassione ed essere, finalmente, noi stessi al di là delle apparenze, oltre l'educazione-programmatica, acquisendo una nostra individualità e capacità di ragionamento autonomo. A quel punto saremo liberi dal gregge e dai suoi eventuali giudizi, dettati peraltro dalla paura del nuovo, sul nostro cambiamento. 

Vincenzo Bilotta