"Aiuta gli altri col tuo esempio, non col tuo sacrificio". (Vincenzo Bilotta)
Molti di noi hanno scelto di aiutare le persone abbracciando professioni quali operatore nelle discipline olistiche che gli hanno consentito di poter dare una mano a chi ne ha avuto bisogno e, soprattutto, questo aiuto lo ha richiesto.
Sì, perché se l'aiuto non ci viene richiesto si rischia di imporlo con la forza e questo non va bene. Del resto, quando si decide di aiutare qualcuno si deve fare in modo tale da dare a questa persona i mezzi per poter proseguire, ad un certo punto, il percorso da sé.
In nessun caso ci si deve sostituire alla persona bisognosa di aiuto per risolverle il problema, ciò per due motivi: in primo luogo la persona in questione non crescerebbe in esperienza, in quanto saremmo noi a fare tutto per lei e, in secondo luogo, cosa più importante, rischieremmo di sacrificarci per lei, e questo non va mai bene.
Quando si riceve una richiesta di aiuto, che si operi nel settore olistico, nel coaching o nella psicoterapia in generale, sicuramente ci si deve mettere al servizio della persona bisognosa del nostro supporto senza, tuttavia, mai sacrificarsi al suo posto. Si può essere da esempio per gli altri, portare a conoscenza delle persone del modo in cui noi stessi, in situazioni simili, siamo riusciti ad uscirne nel modo giusto ma non si deve mai diventare vittime sacrificali delle altrui esigenze.
Una cosa è guidare una persona verso la comprensione del significato dell'accadimento che l'ha portata a vivere in maniera traumatica la sua Vita, un'altra è immolarsi al suo posto. Ciò accade quando chi ci chiede aiuto, ci ascolta ma non mette in pratica e, lungi da ciò, vorrebbe che fossimo noi stessi a risolvergli il problema. In casi estremi si arriva a ricevere perfino insulti da parte di chi, avendo richiesto aiuto ma non essendo stato in grado di mettere in atto i consigli da noi ricevuti, va in escandescenze inutili e comincia ad inveirci contro.
Capite bene come, in questi contesti, sia meglio per tutti interrompere l'opera di supporto nei confronti di queste persone in quanto si rischierebbe soltanto di sprecare tempo, energie e di diventare delle vittime sacrificali dell'altrui incapacità di procedere oltre certi limiti.
Certo, la persona in questione non è da biasimare, non sto qui esprimendo alcuna forma di giudizio. In questo contesto sto solo precisando che è bene aiutare gli altri mettendo a disposizione le proprie competenze e attraverso il proprio esempio di Vita vissuta ma, in tutto ciò, non bisogna mai sacrificarsi per gli altri.
Spesso accade, infatti, che molte persone cerchino chi risolva i problemi al posto loro, questo accade a maggior ragione quando si cerca aiuto da professionisti del settore. Per molte persone, infatti, il solo fatto che chi opera nel settore del coaching, della psicoterapia o nel settore olistico sia a pagamento, ciò significa che deve, in un modo o nell'altro, risolvere il problema, altrimenti sarà un incompetente.
Così si capisce bene come sia facile diventare dei bersagli potenziali o tacciati d'incapacità da parte di chi, avendoci in un primo tempo chiesto aiuto non è stato però, a sua volta, in grado di mettere in pratica ciò che abbiamo cercato di trasmettergli attraverso i nostri esempi o le competenze a nostra disposizione.
Anche se non fate un lavoro che vi porta ad occuparvi degli altri, vi invito ad aiutare solo ed esclusivamente coloro i quali vi chiedono espressamente aiuto e sono disposti a ricevere i vostri consigli senza buttarvi addosso la responsabilità di dover risolvere i loro problemi in prima persona.
Molte persone sono abili ad interpretare il ruolo di vittime e, non appena vedono un potenziale salvatore, cercano di manipolarlo facendo in modo da farlo sentire in colpa se quest'ultimo non riesce a tirarli fuori dai problemi. Capiterà, spesso, che verrete presi per egoisti, insensibili, narcisisti o stronzi, tutto questo perché avete avuto il coraggio di non sobbarcarvi i problemi di queste persone, buone solo a rendersi vittime degli eventi, delle persone e, in generale, della Vita.
La prossima volta che vi chiederanno aiuto, quindi, delimitate fin dal principio i vostri confini e chiarite, al contempo, cosa potete fare per queste persone. Eviterete, così, di caricarvi inutili zavorre e di sprecare tempo ed energie con chi, alla fin fine, voglia di cambiare non ne ha ma cerca solo chi si sostituisca a lui/lei per mettere a posto le cose.
Vincenzo Bilotta