martedì 22 dicembre 2020

Chi c'è dietro il pensiero?

Tutti noi abbiamo una mente. Se Dio ce l'ha donata una ragione ci sarà. Sicuramente la mente non è nostra nemica, semplicemente molti di noi non sanno utilizzarla ma, al contrario, ne sono utilizzati, posseduti, a volte uccisi. I processi di pensiero sono il lavoro naturale della mente. La mente, ogni giorno, processa in media circa 60000 pensieri.

Come dicevo sopra, la mente non è nostra nemica, tuttavia, suo malgrado, lo diventa, ciò perché pochi di noi le lasciano fare il suo lavoro e finiscono dentro i processi di pensiero, ci si immedesimano talmente tanto da ripeterli più e più volte trasformandoli in ossessioni. In condizioni di osservazione esterna delle attività mentali, al secolo pensieri, la mente continuerebbe a fare scorrere i pensieri senza trattenerne nessuno se non per il tempo necessario affinché il processo avvenga in maniera corretta.

(Immagine presa dal web)

Le persone tendono a complicarsi la Vita, sempre. Se ci sono tante persone infelici, incazzate, insoddisfatte, piene di odio, incapaci di amare, incapaci di perdonare, ciò è dovuto ad un'unica causa: il processo di pensiero ripetuto all'infinito e non controllato.

E' come un disco incantato che continua ad eseguire una particolare traccia dello stesso brano, una rottura di palle, in pratica! Eppure ormai quasi tutti vanno avanti così, basta uscire fuori per accorgersene: gente che parla da sola, che dimentica il motivo per il quale è uscita, che litiga per ogni minima banalità, che vive nel giudizio e, a sua volta, lo teme.

(Immagine presa dal web)

Tutto nasce dalla mente, tutto finisce con la mente. Come si fa ad uscire da questo circolo vizioso, da questo gorgo che sembra aver risucchiato dentro quasi tutto il genere umano? La risposta è ATTENZIONE. E' attraverso l'attenzione che si può fare la differenza fra il continuare a vivere come dei cadaveri pensati da un'entità aliena che sembra averci posseduti o il distaccarsi da questi servomeccanismi fino a raggiungere la libertà interiore assoluta e definitiva.

Una considerazione fondamentale è d'obbligo: NOI NON SIAMO STATI, NON SIAMO E NON SAREMO, MAI E POI MAI, I NOSTRI PENSIERI. Allora una domanda sorge spontanea: chi c'è dietro il pensiero? Bella domanda, vero? Solo indagando in maniera introspettiva si potrà trovare la risposta giusta e, assieme ad essa, la libertà.

(Immagine presa dal web)

Ma chi c'è dietro il pensiero? Fatta la domanda, mi sembra giusto dover dare una risposta, la mia, personale, in base al mio cammino esperienziale. Sicuramente, i pensieri sono prodotti dalla mente, ma dietro di essi c'è dell'altro, ci siamo noi, entità vibrante di coscienza, ma prima di tutto ciò dobbiamo riconoscerci in quanto tali dopo esserci affrancati dalla mente coi suoi processi automatici.

Per far ciò dobbiamo, prima di tutto, smettere di credere di essere i nostri pensieri, la nostra mente e cominciare a capire che noi siamo l'osservatore muto, una sorta di Dio, se vogliamo, che osserva la sua creazione ma non interviene mai né, tanto meno, si identifica in essa. I pensieri sono come un film, come un gioco, se vogliamo, un gioco in cui perde chi finisce col prenderlo troppo sul serio. 

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Ovviamente, la parte più difficile consiste nel non credere più a ciò che la mente proietta nelle nostre teste ogni giorno riconoscendo, al contempo, che noi siamo altro, siamo di più. Noi siamo libertà dal nostro corpo, dalle nostre emozioni, dai nostri sensi, basta riconoscerlo e capire che, tuttavia, tutto questo ci serve per interagire in questa dimensione ma, sicuramente, non ne dobbiamo essere schiavi.

La scelta di essere liberi, di andare oltre il pensiero, spetta a noi, come atto di volontà. Siamo noi che possiamo decidere di lasciare fare alla mente il suo lavoro senza, tuttavia, rimanere vittime dei suoi film. Siamo sempre noi che possiamo andare oltre le apparenze, oltre la fisiologia delle emozioni fino a liberarcene. Noi siamo i liberi creatori della nostra realtà ma, prima di riuscire in tutto ciò, dobbiamo riconoscerci padroni della nostra mente, non più schiavi dei suoi processi di pensiero.
(Immagine presa dal web)


Noi siamo il vuoto che osserva la propria creazione e, se non gli va più a genio, può sempre modificarla. L'importante è rimanere sempre distaccati, lasciando scorrere i pensieri, anche quelli che, all'apparenza, sembrerebbero i più importanti. Tutto è vuoto e illusione, l'esterno non esiste, tutto ciò di cui abbiamo bisogno sta GIA' dentro di noi, occorre solo prenderne coscienza per vedere subito modificato anche ciò che sta fuori il quale altro non è se non una mera proiezione della nostra interiorità.

Vincenzo Bilotta