martedì 8 dicembre 2020

Saper stare da soli

"Chi sa stare da solo è una buona compagnia". (Vincenzo Bilotta)

Oggi voglio parlarvi della solitudine o, meglio, dell'illusione che quasi tutti gli esseri umani, anche quelli che sono all'inizio del cammino, provano quando rimangono soli con se stessi. Perché si ha tanta paura della solitudine?

(Immagine presa dal web)



In primo luogo perché nessuno ci ha insegnato a stare bene con noi stessi, con la nostra interiorità. In secondo luogo il fatto di provare paura deriva da schemi comportamentali ereditati dalla società, dalla famiglia, dai luoghi comuni che ci fanno sentire inadeguati, tristi se stiamo da soli e, di conseguenza, ci fanno credere strane le persone che vivono e stanno divinamente da sole.

Chi sta bene da solo è visto come una persona scontrosa, asociale, un eremita, un disadattato, ma la lista potrebbe essere lunga un articolo intero e non è questo il mio scopo oggi. Se ho parlato di come sia guardato e giudicato male chi sta bene con se stesso, l'ho fatto per evidenziare il fatto che la nostra società è costituita da persone infelici, dipendenti dagli altri, sole per illusione.

(Immagine presa dal web)

Sì, sole per illusione, perché nessuno di noi è mai stato, né sarà mai, solo. Ci si crede soli se non si esce ogni sera, se non si frequentano molte persone, cene, feste e festini, ma nessuno ha mai creduto che anche questo potrebbe essere strano e mascherare, dietro a tutto questo andirivieni di persone, una profonda, ancestrale paura di dover fare i conti con se stessi una volta cessati i rumori di fondo, quando si rimane da soli nella quiete della propria casa.

Il fatto è che le persone credono poco, o niente, in se stesse, hanno bisogno sempre del consenso degli altri, dei giudizi positivi per andare avanti, di una pacca sulla spalla da parte degli amici ad avallare le proprie scelte, ma nessuno mai, o pochi, ha pensato che proprio quando si scioglie questa paura di rimanere soli si è veramente liberi e capaci di stare in compagnia.

(Immagine presa dal web)

Chi ha paura di rimanere solo, infatti, non esce con gli amici per divertirsi, non prova gioia ma, spesso, prova più paura di quando rimane da solo a casa. Ciò perché viene a crearsi un circolo vizioso di ansia che porta a pensare se domani quegli amici ci saranno ancora o se si rimarrà da soli... Con se stessi!

In realtà questi sono degli schemi mentali di paura, destinati a ripetersi all'infinito, a meno che... A meno che non si prenda coscienza del fatto che il vero benessere, la vera completezza derivano dall'aver fatto amicizia con la propria interiorità, coi propri demoni, trovando al proprio interno un punto di equilibrio che ci permetta, finalmente, di riconoscerci perfetti e completi così per come siamo, sia dentro che fuori, e ci consenta di bastare a noi stessi.

(Immagine presa dal web)

Solo quando avremo riconosciuto la nostra interiorità potremo dirci delle persone complete, sane e capaci di condividere la nostra gioia col mondo esterno, senza più elemosinare compagnie, feste e distrazioni esterne allo scopo di rinviare il momento in cui dovremo guardarci dentro per poter scoprire, infine, che quel che pensavamo fosse un vuoto incolmabile era in realtà un luogo di pace dove rifugiarci per fare pace con noi stessi. 

Vincenzo Bilotta