"Studia, sennò mi farai ammalare". Quante volte ce lo siamo sentiti ripetere da uno dei nostri genitori? Quanto ci siamo sentiti in colpa per questa affermazione? Sin da piccoli abbiamo avuto un forte senso del dovere verso di loro, complice una loro conoscenza della nostra personalità coi suoi punti deboli e, talvolta, oscuri. Alcuni genitori usano la forza per ottenere qualcosa dai loro figli, altri, invece, usano la persuasione verbale, promettendo dei premi in cambio di comportamenti che si conformino ai loro voleri.
Questo è, di certo, solo l'aspetto superficiale della questione che voglio condividere oggi con voi. Il senso del dovere si sviluppa, quindi, nella prima infanzia coi primi contatti con altri esseri umani. Normalmente, chi fa sorgere in noi questo senso del dovere, sono i nostri genitori e gli educatori in generale. Il senso del dovere nasce da un'idea nostra di compiacere chi esige da noi un determinato comportamento. Ciò che molti non sanno però è che, così facendo, si rischia di ammalarsi.
Quando si contentano gli altri, inevitabilmente si finisce con lo scontentare se stessi. Da questo comportamento nasce una forzatura, una stonatura in noi in quanto non ci lasciamo un margine di decisione nè di scelta valutativa. Questa forzatura sorge dal momento in cui decidiamo di soddisfare i nostri genitori, educatori e, nella Vita, coniugi, amanti, amici e datori di lavoro.
Come conseguenza si rischia di anteporre i bisogni altrui ai propri e di soddisfare le esigenze degli altri, quasi mai le proprie, in quanto queste ultime non coincideranno mai con le rischieste degli altri. Ovviamente, tutto ciò crea un conflitto interiore e in particolare una scissione tra quello che si voleva realmente e quello che ci si costringe a fare.
Da questo conflitto sorge un senso di inadeguatezza e di scontento che porta, quasi sempre, alla malattia. La malattia nasce proprio dal senso del dovere che noi stessi ci trasciniamo dietro e dal quale non riusciamo (forse perchè non lo vogliamo veramente?) a liberarci. Per riuscire ad uscire da una "zona morta" ereditata dai nostri "addomesticatori", bisogna avere il coraggio di ascoltare il proprio cuore con le sue richieste.
Il cuore, infatti, è il messaggero dell'Anima. Ascoltando e seguendo i desideri del cuore si realizza anche il progetto dell'Anima che, poi, altro non è che il nostro progetto di Vita, quello per il quale siamo venuti al mondo. Basta coi doveri verso gli altri. Impariamo a dire di NO, con gentilezza, certo, ma con fermezza. Siamo nati liberi. Nessuno, tranne noi, può limitare o toglierci questa libertà a nessun titolo!
Tra le altre cose, smettendo di sentirci in dovere verso i nostri genitori, in particolare, eviteremo di reiterare i loro comportamenti istintivi di fronte a determinate situazioni. Ciò ci eviterà di ereditare sia i loro comportamenti che, soprattutto, le loro malattie conseguenti a quel determinato stato emotivo ingenerato dal comportamento stesso.
Chi conosce un pò di psicosomatica sa già che nulla nasce per caso. Nessun disturbo è lì per punirci o limitarci. Se esiste un disturbo, ciò sarà imputabile ad un'alterazione dello stato emotivo nel soggetto colpito. Molti di noi ereditano certe malattie perchè hanno un eccessivo senso del dovere nel compiacere i propri genitori anche a livello di emulazione caratteriale. Così, il figlio che imita il padre negli eccessi di collera, sarà più soggetto a malattie legate al fegato (rabbia) o al cuore (sentimenti d'amore).
Dei legami tra DNA ed emozioni ne parlo nel mio libro L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA, YOUCANPRINT EDIZIONI. Così, chi deciderà di leggerlo, potrà approfondire questa, come altre particolari tematiche affrontate nel libro stesso. Ma cosa ci rende liberi dall'ereditarietà genetica come dalla malattia?
Noi decidiamo il nostro destino, anche in termini di salute!!! Basta cambiare il nostro comportamento, qualora questo fosse causa di squilibri a livello psicofisico. Solo cambiando il nostro modo di vedere la Vita, potrà migliorare la nostra Vita stessa! Nessuna malattia è lì per caso. Essa è solo un punto di svolta che ci consentirà, SOLO se saremo pronti, di trasformarci in persone nuove in grado di godere della vita per il solo fatto di essere vive e respirare!
Vincenzo Bilotta
Questo è, di certo, solo l'aspetto superficiale della questione che voglio condividere oggi con voi. Il senso del dovere si sviluppa, quindi, nella prima infanzia coi primi contatti con altri esseri umani. Normalmente, chi fa sorgere in noi questo senso del dovere, sono i nostri genitori e gli educatori in generale. Il senso del dovere nasce da un'idea nostra di compiacere chi esige da noi un determinato comportamento. Ciò che molti non sanno però è che, così facendo, si rischia di ammalarsi.
(Immagine presa dal web) |
Quando si contentano gli altri, inevitabilmente si finisce con lo scontentare se stessi. Da questo comportamento nasce una forzatura, una stonatura in noi in quanto non ci lasciamo un margine di decisione nè di scelta valutativa. Questa forzatura sorge dal momento in cui decidiamo di soddisfare i nostri genitori, educatori e, nella Vita, coniugi, amanti, amici e datori di lavoro.
Come conseguenza si rischia di anteporre i bisogni altrui ai propri e di soddisfare le esigenze degli altri, quasi mai le proprie, in quanto queste ultime non coincideranno mai con le rischieste degli altri. Ovviamente, tutto ciò crea un conflitto interiore e in particolare una scissione tra quello che si voleva realmente e quello che ci si costringe a fare.
(Immagine presa dal web) |
Da questo conflitto sorge un senso di inadeguatezza e di scontento che porta, quasi sempre, alla malattia. La malattia nasce proprio dal senso del dovere che noi stessi ci trasciniamo dietro e dal quale non riusciamo (forse perchè non lo vogliamo veramente?) a liberarci. Per riuscire ad uscire da una "zona morta" ereditata dai nostri "addomesticatori", bisogna avere il coraggio di ascoltare il proprio cuore con le sue richieste.
Il cuore, infatti, è il messaggero dell'Anima. Ascoltando e seguendo i desideri del cuore si realizza anche il progetto dell'Anima che, poi, altro non è che il nostro progetto di Vita, quello per il quale siamo venuti al mondo. Basta coi doveri verso gli altri. Impariamo a dire di NO, con gentilezza, certo, ma con fermezza. Siamo nati liberi. Nessuno, tranne noi, può limitare o toglierci questa libertà a nessun titolo!
(Immagine presa dal web) |
Tra le altre cose, smettendo di sentirci in dovere verso i nostri genitori, in particolare, eviteremo di reiterare i loro comportamenti istintivi di fronte a determinate situazioni. Ciò ci eviterà di ereditare sia i loro comportamenti che, soprattutto, le loro malattie conseguenti a quel determinato stato emotivo ingenerato dal comportamento stesso.
Chi conosce un pò di psicosomatica sa già che nulla nasce per caso. Nessun disturbo è lì per punirci o limitarci. Se esiste un disturbo, ciò sarà imputabile ad un'alterazione dello stato emotivo nel soggetto colpito. Molti di noi ereditano certe malattie perchè hanno un eccessivo senso del dovere nel compiacere i propri genitori anche a livello di emulazione caratteriale. Così, il figlio che imita il padre negli eccessi di collera, sarà più soggetto a malattie legate al fegato (rabbia) o al cuore (sentimenti d'amore).
(Immagine presa dal web) |
Dei legami tra DNA ed emozioni ne parlo nel mio libro L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA, YOUCANPRINT EDIZIONI. Così, chi deciderà di leggerlo, potrà approfondire questa, come altre particolari tematiche affrontate nel libro stesso. Ma cosa ci rende liberi dall'ereditarietà genetica come dalla malattia?
Noi decidiamo il nostro destino, anche in termini di salute!!! Basta cambiare il nostro comportamento, qualora questo fosse causa di squilibri a livello psicofisico. Solo cambiando il nostro modo di vedere la Vita, potrà migliorare la nostra Vita stessa! Nessuna malattia è lì per caso. Essa è solo un punto di svolta che ci consentirà, SOLO se saremo pronti, di trasformarci in persone nuove in grado di godere della vita per il solo fatto di essere vive e respirare!