Molte persone hanno un'idea astratta del mondo. Esse vedono il mondo come una sfera, vista dalla luna, dove convivono diverse specie minerali, animali, vegetali e, per finire, la specie umana. Fatto strano è che la specie umana è l'unica che, pur facendo parte del mondo, non è mai riuscita ad integrarsi ma, lungi da tutto ciò, lo ha inquinato, distrutto, spesso in maniera irreversibile.
L'essere umano è l'unica specie che caccia per il piacere di farlo ma giudica crudele un leone che uccide solo quando ha fame e solo per cibarsi. Insomma, gli umani sono una specie che non ha compreso il valore del rispetto per le altre specie oltre che per la propria e, in tutto ciò, non si è mai riuscita ad integrare attraverso la presa di coscienza che il mondo è al suo interno ed egli, in quanto abitante della terra, è connesso con tutte le altre specie contenute in questo globo chiamato pianeta terra.
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Se solo più esseri umani comprendessero che il mondo parte da loro, dal loro interno, ecco che immediatamente ciò potrebbe fare la differenza. Nessuno, infatti, farebbe del male ad altri esseri umani e, in generale, ad altre specie viventi, se riuscisse a vivere in pace, armonia ed equilibrio con se stesso.
Ma tutto questo sembra essere un'utopia, specie al giorno d'oggi, in un'epoca dominata dal "tutto e subito" anche a costo di uccidere o prevaricare i nostri simili per ottenere ciò che vogliamo: sempre più ricchezze, sempre più potere, ciò attraverso la disinformazione, la paura e il mantenimento delle masse in una condizione pressoché costante di ignoranza, basti vedere chi sta al potere per capire in che condizioni miserevoli versi la razza umana attuale...
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Ma ci può essere un rimedio a tutto ciò? Certo che sì! Il rimedio sei tu che mi stai leggendo, io che scrivo e tutti gli altri esseri umani che abitano questo bel pianeta. Ognuno di noi può fare la sua parte e migliorare il mondo partendo da sé, perché il mondo siamo noi.
Noi, infatti, siamo come tante cellule e il mondo è come il corpo umano. Se le cellule sono sane, il corpo sarà sano, diversamente nascerà quello stato di squilibrio psicofisico chiamato dalla medicina allopatica "malattia".
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Se tutto parte da noi, se il mondo, come abbiamo visto, siamo noi, ecco che nasce una grande responsabilità per ciascuno di noi, quella di rendere questo mondo, prima della nostra morte, un posto migliore per quelli che verranno dopo di noi, ma come?
Innanzitutto occorrerà cambiare noi stessi e, di conseguenza, il mondo esterno. Impariamo ad essere più gentili, compassionevoli col prossimo, sviluppiamo le nostre potenzialità e mettiamole al servizio della comunità nella quale viviamo. In ogni caso, facciamo del nostro meglio per essere un esempio positivo da seguire per migliorare, così facendo e nel nostro piccolo, la parte di mondo nella quale viviamo.
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Insegniamo ai nostri figli, amici, familiari e a tutte le persone che vengono a contatto con noi, a fare lo stesso ma senza forzare, basta l'esempio. Lasciamo che il mondo diventi migliore curando la nostra interiorità, rispettando le altre specie, quella umana compresa, mantenendo pulito l'ambiente interiore e, di conseguenza, esteriore.
Ognuno di noi può fare la differenza, perché il mondo è una nostra proiezione e, se la proiezione non è un bel vedere, proviamo a cambiare ciò che trasmettiamo attraverso il nostro proiettore interiore, ciò fino a modificare la realtà a noi circostante per vivere ed interagire in un mondo più sano, più consapevole e propenso al perdono e ad atti di gentilezza.
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Tutto parte da un pensiero, facciamo che sia un pensiero d'amore; tutto parte da una decisione, facciamo che sia quella giusta per migliorare la nostra realtà esterna; tutto è uno, riconosciamoci negli altri e vediamo la nostra società come un ambiente dove esistono potenziali collaboratori e non rivali da combattere per raggiungere il successo. Questa è, a mio avviso, la formula vincente che, se applicata, migliorerà noi stessi e, di conseguenza, il mondo, perché il mondo siamo noi.
Vincenzo Bilotta