Da oggi, per rimanere in salute, occorre sapere, quindi, che tutto dipende in gran parte da noi e dalla nostra voglia di cambiare il nostro rapporto con la Vita di tutti i giorni. IL CAMBIAMENTO E' LA VERA GUARIGIONE, NON LA MEDICINA. (Vincenzo Bilotta, Metamorfosi spirituale)
Il nostro corpo umano è meraviglioso, creato per funzionare alla perfezione, senza lasciare nulla al caso. Esiste un naturale equilibrio al suo interno, chiamato omeostasi, in presenza del quale tutto va alla perfezione senza alcun problema.
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Il mantenimento di questo equilibrio omeostatico è reso possibile grazie ad una serie di fattori quali, primo in assoluto, il corretto equilibrio fra corpo e mente e, a seguire, una corretta alimentazione, la giusta attività fisica e, non da ultimo, l'essersi perfettamente adattati all'ambiente nel quale si vive, si lavora e ci si relaziona con gli altri.
Quando, per una o più ragioni, questo equilibrio omeostatico viene a mancare, ecco l'insorgere dello squilibrio energetico, comunemente chiamato "malattia". Ma lo squilibrio energetico altro non è se non un segnale che il nostro corpo c'invia, un po' come accade con le spie sul cruscotto della nostra auto quando segnalano un guasto, un segnale ad indicare che qualcosa non va.
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Ed ecco entrare in gioco, in questo contesto, i vari "curatori", così voglio definirli (e nemmeno è sicuro che ci riescano, dato che la guarigione parte dal nostro interno, non dall'esterno), con i relativi approcci di appartenenza.
In questo campo si spazia dall'approccio allopatico in tutte le sue forme, più o meno invasive e più o meno sperimentali, all'approccio olistico. Per comodità racchiuderò sotto il termine medicina allopatica tutto quello che riguarda la medicina imposta dalle multinazionali del farmaco e quindi basata su strumenti diagnostici d'avanguardia, protocolli e farmaci chimici.
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Quando, invece, farò riferimento alla cosiddetta medicina alternativa, parlerò di medicina olistica, termine con il quale starò ad indicare e racchiudere tutti gli altri tipi di approccio curativo che esulano dalla medicina ufficiale.
Detto questo, oggi vorrei porre particolare attenzione sulle differenti visioni che hanno, rispetto all'uomo e i sintomi accusati, medicina allopatica e medicina olistica se messe a confronto.
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Se prendiamo in considerazione, per cominciare, la medicina allopatica, ecco che ci accorgiamo di come essa consideri l'essere umano alla stregua di una macchina che, quando subisce un guasto (malattia) va riparata ponendo l'attenzione solo ed esclusivamente o, comunque, prevalentemente sull'organo colpito dallo squilibrio.
Ecco che, in questo contesto, sono nate tante specializzazioni mediche quanti sono gli organi del corpo. L'uomo passa, così, da sistema intero e completo ad automa assemblato da riparare in una o più parti a seconda del guasto (malattia) riscontrato, un po' come quando si porta la macchina dal meccanico insomma.
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Così, molte persone finiscono col passare da uno specialista all'altro, sborsando fior di quattrini senza, peraltro, concludere nulla, a seconda dell'organo colpito dal disturbo. Quando, finalmente, viene individuato il disturbo, si prescrive il farmaco chimico che sopprime i sintomi, ma non è detto che ciò porti il paziente alla guarigione.
Per guarire, infatti, non devono solo essere eliminati i sintomi ma, anche e soprattutto, le cause della malattia. Diversamente, qualora venissero curati solo i sintomi, la malattia potrebbe riemergere, anche a distanza di anni, in un altro organo.
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Il farmaco chimico, infatti, se per un verso riesce a curare uno o più sintomi, per un altro verso lascia molti effetti collaterali, a volte permanenti. Non da ultimo, considerando la medicina allopatica l'uomo alla stregua di una macchina da riparare, i medici allopatici avranno un approccio molto freddo e distaccato col paziente, dove sentimento ed empatia sono sostituiti da prescrizioni e favoritismi fra colleghi specialisti per guadagnare sopra la salute delle persone.
Dopo aver esaminato, seppur per sommi capi, l'approccio allopatico al paziente, passiamo adesso all'approccio di tipo olistico.
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Sotto il termine medicina olistica racchiuderemo, come accennato prima, tutti i metodi di cura cosiddetti "alternativi", ossia diversi dalla medicina allopatica.
Fra i tanti tipi di medicina olistica (dal greco Holos, che significa intero) ricordiamo l'omeopatia, l'agopuntura, la naturopatia, la fitoterapia, la floriterapia, passando per il reiki, l'osteopatia, i diversi tipi di massaggio, fino ad arrivare allo sciamanismo delle diverse culture.
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La medicina olistica considera l'essere umano come un insieme di corpo, mente e anima inscindibili e, in quanto tali, mira al mantenimento del loro corretto funzionamento in sinergia gli uni con gli altri. Si capisce bene, da ciò, come questo tipo di approccio sia, a differenza di quello allopatico, molto più profondo, completo e definitivo rispetto al ripristino dell'equilibrio omeostatico del soggetto che si sottopone a questi tipi di cure.
La medicina olistica si prende cura della persona partendo dalle cause che hanno generato lo squilibrio energetico o malattia che dir si voglia e, dopo aver aiutato il paziente a prendere coscienza del disagio che ha scatenato lo squilibrio in uno o più organi, ne cura, in un secondo tempo, anche gli effetti.
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Una volta conosciute le cause della malattia, il medico olistico ha il compito di farne prendere coscienza al paziente allo scopo di aiutare quest'ultimo ad innescare il processo di autoguarigione.
Il medico olistico si differenzia, rispetto a quello specialistico allopatico, per il semplice fatto che il suo compito principale è quello di curare le cause, non gli effetti. Se paragonassimo la malattia ad un'erbaccia, per fare un esempio, e stabilissimo che le radici sono la causa della malattia mentre le foglie sono gli effetti, capiremmo subito che il tagliare solo la parte emergente dell'erba (effetto), non potrebbe guarire la persona. Solo sradicando l'erba (causa malattia) si potrà liberare in maniera definitiva il terreno (sistema psicofisico).
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Il medico olistico, inoltre, ha un approccio empatico, umano ed interattivo col paziente e questo approccio molto spesso basta, da solo, ad innescare il processo di autoguarigione nel paziente stesso. La fiducia, quindi, riveste un ruolo fondamentale affinché possa consolidarsi il rapporto medico-paziente.
Qualora il medico non ispirasse fiducia, sarebbe bene non continuare a seguirlo, cambiandolo fino a trovarne uno in grado d'ispirare la fiducia necessaria affinché la guarigione possa avvenire.
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La medicina olistica, inoltre, non considera solo le cause che hanno determinato lo squilibrio energetico, ma analizza, attraverso appositi test (uno fra i tanti l'elettroagopuntura di Voll), il livello energetico presente nel corpo del paziente scongiurando, in questo modo, determinati tipi di patologie più o meno gravi a seconda del livello energetico riscontrato.
Sicuramente l'approccio olistico è meno invasivo, più umano ed accogliente. A volte basterebbe un abbraccio per poter innescare il processo di autoguarigione in una persona. La mancanza d'amore verso se stessi è la causa principale di tutti i malanni che affliggono la nostra società ultramoderna, ultratecnologica ma disumanizzata.
(Dr. Edward Bach) |
In ogni caso, al di là del tipo di medicina esercitato, quello che più importa è riuscire a far prendere coscienza al paziente delle cause che hanno determinato in lui l'insorgere della malattia. Di conseguenza, ogni tipo di medicina ha la sua utilità e il suo valore, dipende dal medico non abusarne ed esercitare la sua professione con umanità e coscienza.
Vincenzo Bilotta