lunedì 13 giugno 2022

Vivere nel ricordo costante di sé

La quotidianità rappresenta, per molti di noi, un buco nero che, oltre a risucchiarci quantitativi incredibili di energia, ci fa vivere per quasi tutto il tempo all'interno dei nostri pensieri. Così ci ritroviamo a sognare di essere presenti mentre, invece, stiamo dormendo in piedi, persi nella meccanicità dei nostri gesti quotidiani.

Ci si perde, nella Vita di tutti i giorni, in routine fatte di lavoro, sport, relazioni sociali e sentimentali, tutte intrattenute in maniera automatica... In pratica ci si dimentica, ciò avviene quasi sempre, di sé e del fatto di ESSERE VIVI.

(Immagine presa dal web)


Così si dimenticano gli appuntamenti, si rimane chiusi fuori di casa, si sbaglia uscita in tangenziale... Questi sono solo alcuni esempi in cui, lungi dall'essere SVEGLI E ATTIVI, ci si dimentica di sé. Ma come si fa a ricordarsi di sé senza, per questo, perdere tanto tempo in esercizi per il risveglio mirando, piuttosto, all'efficacia dei metodi utilizzati?

Ricordarsi di sé è possibile, non facile certamente, ma mi sembra inutile descrivere a parole qualcosa che va sperimentato, altrimenti si rischierebbe di rimanere a livelli puramente teorici. In realtà esistono numerosi esercizi per il ricordo di sé, esercizi che possono consentirci, se fatti nel tempo con COSTANZA E VOLONTÀ, di ricordarci, quanto meno, che la maggior parte del tempo non siamo quasi mai presenti a noi stessi e alle azioni che svolgiamo...

(Immagine presa dal web)


Uno di questi esercizi, il più potente in assoluto, è quello basato sulla respirazione. Si può decidere, in maniera COSCIENTE, di respirare in alcuni momenti della giornata portando, al contempo, L'ATTENZIONE IN MANIERA TOTALE E FOCALIZZATA su ciò che si sta facendo. 

Ecco che ci si potrà accorgere di stare discutendo, di camminare, di lavorare o di giocare coi propri figli ma ciò avverrà in maniera TOTALE e PARTECIPE da parte nostra. Dal momento in cui dedicheremo la nostra attenzione al respiro, infatti, inviteremo la nostra mente a rallentare i suoi processi di pensiero fino a renderci COSCIENTI del momento presente.

(Immagine presa dal web)


Concentrarsi sul respiro ci permetterà, inoltre, di osservare la nostra meccanicità nei gesti, negli intercalari, nel modo in cui pratichiamo attività sportive o ci beviamo l'aperitivo mentre siamo con gli amici. 

Quello della respirazione è un esercizio che ci consente di uscire dal tempo, dalla mente coi suoi pensieri compulsivi, fino a proiettarci nell'unico momento esistente, IL QUI E ORA, fino a farcelo vivere da SVEGLI, almeno per tutta la durata dell'esercizio.

(Immagine presa dal web)


Alla fin fine molti di voi staranno pensando che l'accorgersi di essere addormentati senza svegliarsi in maniera definitiva non serve. Eppure il solo fatto di scoprire la propria meccanicità a intervalli nel tempo, cadenzati dagli esercizi di respirazione, sicuramente sarà un buon punto di partenza per prendere, finalmente, coscienza del fatto che si è addormentati e meccanici.

In un mondo di automi, di persone dominate dai pensieri, il solo fatto di accorgersi della propria meccanicità è già un passo fatto per uscire dalla follia collettiva. Impariamo a ricordarci di noi, del fatto che esistiamo, che non siamo il nostro lavoro, la nostra famiglia, il nostro nome, troviamoci uno o più spazi sacri all'interno delle nostre routine giornaliere per respirare, per onorare l'adesso, per sentirci vivi, almeno per ricordarci di essere qualcosa in più della nostra mente, anzi, qualcosa in meno: NOI SIAMO E BASTA. Buona pratica!

Vincenzo Bilotta