lunedì 9 agosto 2021

L'arte del lasciare andare

Quanto dolore alberga ancora in noi? Dolore per una storia finita, per una persona cara scomparsa troppo presto, per come sono andate le cose in generale nella nostra Vita? Sicuramente tanto, ognuno di noi ha il proprio vissuto e molti, moltissimi, gran parte di questo vissuto non lo hanno ancora elaborato correttamente ma, lungi da ciò, lo hanno semplicemente congelato.

Perché si congela il passato, invece di lasciarlo andare? La risposta è da ricercare nel fatto che, spesso, nel momento in cui accade un determinato evento nella nostra Vita, noi non siamo pronti ad affrontarlo e, proprio per questo, lo mettiamo da parte, cercando di non pensarci più di tanto, ci farebbe soffrire, insomma lo congeliamo.

(Immagine presa dal web)


Ma non sappiamo che, congelando gli eventi, non permettiamo il libero fluire all'energia della Vita e, con essa, al nuovo che potrebbe entrare a far parte delle nostre esistenze, se solo smettessimo di trattenere il passato, continuando con tutte le nostre forze, in maniera più o meno cosciente, a mantenere in Vita qualcosa che è già morto e sepolto da anni, ma che noi continuiamo ad alimentare e mantenere vivo nella nostra mente.

Così facendo, continuando a pensare al passato e ai presunti errori da noi commessi, continueremo a perpetuare i sensi di colpa, il nostro senso di inadeguatezza, la nostra stessa difficoltà ad aprirci alla Vita, al nuovo. Ma come fare? Come possiamo riuscire a lasciare andare ciò che, di fatto, lungi dall'aiutarci a vivere meglio, all'opposto costituisce un freno alla nostra libertà, libertà di trasformarci, di voltare pagina, di guardare avanti smettendo di portarci addosso delle zavorre che non ci appartengono?

(Immagine presa dal web)


Lasciare andare è un'arte, come ho già anticipato nel titolo di questo mio articolo di oggi. Per imparare a lasciare andare bisogna prendere, prima, coscienza del fatto che tutto quello che ci è accaduto in passato è PASSATO, cenere, non esiste più se non come idea contorta nelle nostre menti ipertrofiche ed ossessive.

Vi faccio una domanda: continuereste a trattenere con una corda un camion mentre sta per partire? Sicuramente mi risponderete di no! Altrimenti correreste il rischio di farvi male continuando a tirare la corda, sarebbe inutile e controproducente. Lo stesso vale per il nostro passato, per il dolore che abbiamo vissuto e che, nonostante siano passati anche parecchi anni, continuiamo a tenere dentro, ci lasciamo consumare da questo dolore, non capendo che ormai è inutile soffrire e bisognerebbe, piuttosto, tornare a fluire con la Vita dopo averlo lasciato andare.

(Immagine presa dal web)


Cominciamo a prendere coscienza di ciò che, attualmente, ci fa soffrire, qualsiasi ricordo, sia esso legato al passato, più o meno recente, e che noi, nonostante tutto, avevamo continuato a trattenere al nostro interno, quasi ci fossimo ormai affezionati.

In effetti, molto spesso capita che ci si identifichi col proprio dolore, fino a diventarne dipendenti. Questo, però, è come nutrirsi di un veleno, ciò alla lunga potrebbe portare alla morte! Ecco quanto è importante lasciare andare, lasciamo andare il passato, permettiamo al nuovo di entrare nelle nostre Vite, noi meritiamo di essere felici, siamo nati per questo!

(Immagine presa dal web)


Prendiamo coscienza del dolore che continuiamo a nutrire dentro di noi, sia esso dovuto a rabbia, sensi di colpa, paura, non importa, entriamoci dentro e stiamo ad ascoltarlo, sentiamo cosa ha da dirci smettendo, al contempo, di giudicarlo, di reprimerlo, di lottarci contro, facciamo semplicemente dei respiri profondi e lasciamoci guidare da esso indietro nel tempo fino a prendere contatto con le sue radici più profonde che possiamo trovare nel luogo spaziotemporale da dove si è originato.

Dopo averne preso coscienza, dopo averne contattato le radici e averne ascoltato il messaggio, LASCIAMOLO ANDARE, questo dolore, questo passato, smettiamo di nutrirlo, apriamoci al nuovo, ce lo meritiamo, siamo nati per sperimentare la gioia nella creatività fino ad essere felici. Ciò che ci separa dalla felicità è l'illusione di dolore tenuta in Vita dalla mente.

(Immagine presa dal web)


La mente ci fa soffrire perché crea in noi delle aspettative, dei programmi da seguire. Ma la Vita, si sa, è una continua scoperta, non si può progettare la Vita, bisogna solo viverla e lasciarsi andare ad essa con fiducia, senza trattenere nulla, seguendo il flusso. Smettiamo di avere aspettative, lasciamo andare il passato e facciamoci guidare dalla Vita, essa è la più saggia delle maestre e sa, meglio di chiunque altro, ciò di cui abbiamo bisogno per crescere e realizzarci.

Vincenzo Bilotta