domenica 13 giugno 2021

Lasciarsi attraversare dalle emozioni senza opporre resistenza

E' capitato a tutti noi di sentirci arrabbiati, impauriti, ansiosi, frustrati, pieni di dubbi di fronte a determinati comportamenti da parte di persone con le quali interagiamo o in conseguenza di determinati accadimenti all'interno della nostra Vita quotidiana. Spesso, il provare queste sensazioni, questi stati d'animo, condiziona la nostra naturale propensione verso l'equilibrio e la pace interiore... Cosa fare allora ma, soprattutto, perché succede tutto ciò?

Prima di illustrare le possibili soluzioni efficaci per uscire velocemente da determinati stati d'animo che ci sbilanciano, occorre esaminare le cause che determinano questi squilibri al nostro interno nel momento in cui proviamo queste sensazioni. Quando qualcuno ci volta le spalle, ci scavalca durante la fila alla posta o, ancora, quando riceviamo una notizia che porterà, di sicuro, dei cambiamenti importanti nella nostra Vita per i quali, tuttavia, non eravamo preparati, ecco sorgere in noi uno stato d'animo destabilizzante.
(Immagine presa al web)


Potrà trattarsi di sorpresa, rabbia, frustrazione, tristezza, confusione, poco importa. Quel che importa è che quell'evento, quando accade, causa in noi, al nostro interno, una reazione, ciò è, del resto, naturale. Ma come mai rimaniamo intrappolati all'interno della sensazione spiacevole senza poterne, all'apparenza, uscire più fuori?

La risposta è racchiusa nella parola resistenza. E' a causa della resistenza che noi opponiamo agli accadimenti che nascono e permangono in noi degli stati d'animo negativi che condizioneranno e modificheranno il naturale fluire degli eventi all'interno della nostra Vita.

(Immagine presa dal web)

Il problema non è mai l'evento in sé. Il problema sono le nostre reazioni, le nostre resistenze a ciò che l'evento rappresenta nella nostra mappa interna, quella stessa mappa che ci consente di interpretare e vedere la Vita. L'evento è, di per se stesso, neutro, fa parte del flusso naturale della Vita e, se noi non gli opponessimo resistenza, perderebbe la carica in tempi brevissimi fino a sparire dal libro della nostra memoria senza lasciare traccia.

Ma noi non ci contentiamo di osservare e lasciare andare. Noi siamo stati educati a resistere a tutto ciò che sembra voler minacciare il tranquillo scorrere delle nostre Vite, nell'erronea convinzione che, così facendo, riusciremo a riprenderne il controllo. Ma così non è, anzi... Al contrario!

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Immaginiamo la Vita come un fiume che scorre. Immaginiamo, ora, gli accadimenti come dei tronchi, pesci, foglie o altro materiale, contenuti all'interno di questo fiume. Se ci fermassimo in un punto qualsiasi per osservare lo scorrere di questo fiume, molto probabilmente ci accorgeremmo del fatto che, spesso, la sua corrente trasporta, al suo interno, sia esseri viventi, quali pesci, che materiali, come i tronchi.

Nessuno di noi si sognerebbe di bloccare il naturale scorrere del fiume per pulirlo dai materiali estranei o dagli stessi pesci. Ognuno di noi sa già, infatti, che man mano che il fiume scorrerà, trasporterà tutto ciò che lo contiene fino a non lasciarne traccia.

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Allo stesso modo dei materiali trasportati dal fiume sono le emozioni che proviamo di fronte a determinati comportamenti/accadimenti a noi esterni. Se vogliamo liberarci in fretta da ogni stato d'animo destabilizzante dobbiamo smettere di opporvi resistenza cominciando, invece, a lasciare che ci attraversi senza, tuttavia, trattenerlo.

Ma come si fa, in concreto? Innanzitutto bisogna smettere di reprimere la sensazione che si prova, che può andare dal semplice fastidio all'ira vera e propria. Diamo libero sfogo alle nostre sensazioni, senza far danni ovviamente, evitiamo di trattenerle o reprimerle, lasciamoci, piuttosto, attraversare da esse, senza opporre alcuna resistenza.

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Rimaniamo in osservazione, centrati sul nostro respiro, in alcuni casi possiamo ripeterci mentalmente la frase "non sono ciò che provo, sono colui il quale osserva la sensazione". Questo ci darà modo di separarci, attraverso la centratura sul respiro, da ciò che è solo passeggero, una semplice reazione fisiologica del nostro apparato psicofisico a degli stimoli esterni.

Con il tempo e con la pratica saremo in grado di gestire tutte le novità e i cambiamenti, così come i comportamenti inaspettati da parte delle persone con le quali interagiremo, con estrema fluidità e poco dispendio energetico, rimanendo sempre nel fiume della Vita senza, tuttavia, identificarci coi materiali in esso contenuti o volerne bloccare il flusso naturale. Buona pratica!

Vincenzo Bilotta