domenica 21 giugno 2020

Imitare la Vita

La nostra è una società basata sull'imitazione. Vuoi per l'educazione ricevuta durante l'infanzia, vuoi per le mode, si ha la tendenza ad imitare e seguire gli altri, ciò che fanno, dicono. Così nascono le frasi fatte, le persone finte, la società di oggi, fatta di cartapesta, con tanti colori ma senza un'anima.

In questa società si è perso il senso della Vita, la preziosità dell'istante, impegnati come si è a dar retta ai mille inutili pensieri che popolano le nostre menti, mentre ci si perde ore ed ore a guardare lo schermo del proprio smartphone... Ma la Vita fa lo stesso il suo corso, con o senza di noi, che ne siamo coscienti oppure no...
(Immagine presa dal web)

Siamo fuori dalla Vita, non siamo in armonia con ciò che ci circonda, questo, del resto, è il prezzo da pagare a causa dell'eccesso di tecnologia che occupa sempre più i nostri vuoti interiori, vuoti che, anziché riempirli di silenzio e meditazione, vengono da noi riempiti da selfie e messaggi no stop.

Si tende ad imitare tutto, tutto tranne la Vita... Ma come si farà, poi, ad imitare la Vita? Imparando ad osservare i cicli delle stagioni, la naturalezza nel comportamento degli animali, quelli che vivono ancora liberi nei boschi. Ci sarebbe tanto da imparare, si potrebbe crescere, integrarsi con il mondo circostante senza più lottare né giudicare...
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Eppure ci si oppone. Ci si oppone a ciò che è, all'esistenza stessa con le sue dinamiche naturali. Non si accetta la morte, il fatto che i rapporti con le persone che prima erano amiche si deteriorino, gli anni che passano, ci si costringe a fare un lavoro che si odia solo per campare... E poi ci si lamenta delle malattie!

E' normale ammalarsi quando non si è più allineati con i ritmi della natura, quando si lotta con i suoi cicli fino a diventare degli alieni in un altro pianeta. Per tornare a VIVERE, a reintegrarsi, occorrerebbe imitare la Vita. Ma come si fa ad imitarla?
(Immagine presa dal web)

Per imitare la Vita occorre ACCETTARLA, qualsiasi cosa abbia in serbo per noi. Dopotutto, siamo noi a creare la nostra realtà e gli eventi che andremo a vivere, ciò in base a quello di cui abbiamo bisogno al fine di avanzare con maggior esperienza lungo il nostro percorso di crescita personale. Il cambiamento dista solo un pensiero, la Vita è ciò che noi pensiamo di essa.

Di conseguenza, se non ci piace la Vita che viviamo, dobbiamo dapprima ACCETTARLA, poi cambiare il nostro modo di pensarla e vederla. Solo così essa cambierà per noi, ciò perché il mondo esterno si adatta al nostro mondo interno, mai viceversa.
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Impariamo ad imitare la Vita, a fluire con essa, ad accettare tutti gli eventi dei quali ci renderà partecipi, poniamoci in maniera rilassata e senza aspettative, limitandoci ad osservare ciò che accade, sentendo che emozioni provoca in noi, poi lasciamo andare, passiamo oltre, questo vale sia per gli eventi piacevoli che per quelli che non avremmo voluto vivere mai.

Questa è la Vita. Tutto il resto è solo fantasia, prodotto di una mente iperattiva capace solo di distorcere la realtà allo scopo di trarne un vantaggio personale. Lasciamo da parte la mente, la tecnologia, i selfie, facciamolo, almeno per dieci minuti al giorno. Usciamo a passeggio nei boschi, meditiamo, facciamo qualcosa di creativo, lasciamo esprimere la nostra anima.
(Immagine presa dal web)

Lasciamoci trasportare dalla Vita, essa è molto più saggia di noi e di chi ci ha programmato con gli inutili nozionismi scolastici. La scuola ci prepara alla società delle apparenze e delle formalità ma non alla Vita. Il percorso per conoscere la Vita passa per strade poco battute o che dovremo costruirci noi di sana pianta.

Per imitare la Vita occorre essere dei pionieri, dei visionari, dei creatori di realtà alternative a quelle standard offerte dalla nostra società consumistica. Ma la ricompensa, una volta entrati nel suo flusso, sarà la libertà di essere se stessi, oltre ogni apparenza, senza più limiti di spazio né di tempo, fino a realizzare i VERI scopi per i quali ci siamo incarnati nei nostri corpi e tornare UNO con Dio.

Vincenzo Bilotta