Come vi sentite la sera, quando tornate a casa? Cosa provate, dopo aver lavorato, girato, viaggiato, quando ritrovate le cose a voi familiari, l'accoglienza di ciò che vi circonda? Sicuramente vi sentite, accolti, rilassati, a vostro agio, ogni maschera cade perché, in quel contesto, siete liberi di essere voi stessi.
Ho cominciato con queste domande, seguite dalla premessa, proprio per ribadire l'importanza del sentirsi a proprio agio, rilassati, PRESENTI. La nostra vera casa, quella dove abitiamo, la conosciamo bene, in ogni angolo, possiamo girarla ad occhi chiusi, senza rischio di perderci. Quella che non conosciamo è un'altra casa, parimenti accogliente, ma che la nostra mente tende sempre a fuggire: IL QUI E ORA.
Il QUI E ORA è la casa della nostra mente ma lei, lungi dall'abitarla, preferisce vagare fra passato e futuro, un pò come farebbe un vagabondo, senza una fissa dimora, in continuo movimento e senza uno scopo. Così veniamo sballottati a destra e a manca dai nostri pensieri, ciò perché la mente prende il controllo delle nostre Vite.
In questo suo vagabondare la mente, lungi dal tornare all'ADESSO, la sua vera casa, fa dei viaggi nel passato o, dipende dal tipo di pensiero elaborato, nel futuro. Ecco perché, durante la giornata, ci sentiamo scarichi, apatici, arrabbiati o spaventati... In realtà sono i viaggi che la nostra mente compie a determinare i nostri stati d'animo, complice la scarsa, o nulla, capacità di osservazione da parte nostra.
Va a finire, così, che la mente a lungo andare si stanca, ed è normale. Si stanca perché non passa mai da casa, dal QUI E ORA, non ritorna alla sua vera natura che è pace e silenzio, intenta com'è ad inseguire il pensiero che va e subito pronta ad elaborarne un altro, ad un ritmo vorticoso, folle...
Così anche noi, se non saremo capaci di osservare con distacco la mente, ci ritroveremo a vagabondare in epoche e luoghi che non ci appartengono, torneremo ad interagire con persone che, ormai, sono morte o che, in generale, non fanno più parte della nostra Vita... A che scopo? Tutto questo è follia pura!
Bisognerebbe cominciare ad osservare questa nostra mente, a farcela amica, un pò come s'impara ad accettare un amico iperattivo che non smette mai di muoversi ed agitarsi. Cominciamo a conoscerla, essa fa parte di noi, non lottiamoci contro, perché finiremmo col lottare contro noi stessi... Lasciamola pensare smettendo, al contempo, di venire pensati, riprendiamoci le redini e mettiamo il morso a questo cavallo imbizzarrito.
Pian piano, con l'osservazione costante, la pratica della meditazione, la lettura di libri sull'argomento (ne trovate molti se cliccate sul mio profilo blogger) impariamo a fare amicizia con la mente, lasciamo che, come il figliol prodigo, quando tutto sembrava perduto, ritorni alla sua vera casa, si cambi d'abito, si metta a suo agio e, finalmente riposi nell'ISTANTE ETERNO.
Non esiste nulla al di fuori dell'adesso, se ci crediamo ancora siamo nell'illusione, diamo ancora retta alla mente vagabonda che ci fa viaggiare per lungo e per largo nei suoi viaggi spaziotemporali. Torniamo al nostro respiro, al nostro sentire, al silenzio assoluto. Questa è la nostra vera casa, la nostra vera natura, da ciò nasce la creatività e l'evoluzione.
Smettete di lottare, invitate, piuttosto, la mente a tornare a casa, fatelo con gentilezza, assecondatene il movimento, lasciate che accada senza opporre alcuna resistenza... Solo QUI, solo ORA, può esistere la Vita. Solo QUI, solo ORA, può avvenire la trasformazione. Lasciamo che la mente entri nella sua vera casa, dopo, con calma determinazione, chiudiamo la porta e riposiamoci dal viaggio fantasioso che ci ha tenuti lontano per così tanto tempo.
Vincenzo Bilotta