domenica 24 maggio 2020

Imparare ad ascoltare

"Uomo che ami parlare molto: ascolta e diventerai simile al saggio. L'inizio della saggezza è il silenzio". (Pitagora)

Ascoltare è un'arte e, un pò come tutte le arti, va coltivata ed imparata. Nessuno c'insegna ad ascoltare, pochi ne riscontrano la necessità, eppure è di fondamentale importanza sia nelle relazioni interpersonali che nelle relazioni con se stessi. Quando parlo di ascolto mi riferisco, infatti, sia all'ascolto degli altri quando si discute che all'ascolto di noi stessi, del nostro corpo con le sue emozioni.

Anche il nostro corpo, infatti, è capace di comunicare con noi, è molto più intelligente di quanto possiamo lontanamente immaginare. Ma partiamo dall'ascolto esterno, dalle relazioni interpersonali... Quanti di voi sono capaci di ascoltare senza replicare o interrompere? Pochi scommetto! Tendiamo, per abitudine, ad intercalare le nostre opinioni ancor prima che l'altro interlocutore abbia finito di esprimersi, così ci hanno insegnato a fare.
(Immagine presa dal web)

Al di là del fatto che quando si interrompe non si consente all'altra persona di completare un discorso e si finisce col non coglierne il significato, il fatto di voler parlare senza rispettare i tempi denota una mancanza riguardo allo sviluppo, da parte nostra, della capacità di ascoltare. Ascoltare significa, anche, accogliere l'altro, così com'è, senza riserve.

Sin da piccoli impariamo a dialogare, ma quasi mai ci viene insegnato ad ascoltare, così si finisce col parlare senza sapere, spesso, quello che si dice. Anche Epitteto diceva "Dio ci ha dato due orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà", ciò proprio in riferimento al fatto che i dialoghi sono, molto spesso, delle gare a chi parla di più senza lasciare spazio agli altri, piuttosto che un'occasione per raffinare la capacità di ascolto insita in ognuno di noi.
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L'incapacità di ascoltare, il desiderio di interrompere, sono dei segni rivelatori di una mente irrequieta, di una persona insicura, la quale teme, durante il dialogo, di non poter esprimere la propria opinione, di non potersi prendere lo spazio che le spetta. 

Il lavoro che andrà fatto, si baserà sullo sviluppo della capacità di ascoltare l'altro. Questo costituirà una forma avanzata di meditazione, di difficile attuazione, ciò in quanto per natura si tenderà a tornare agli schemi mentali acquisiti durante il processo educativo, schemi che ci faranno tornare, se non osservati in maniera cosciente, ad interrompere.
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Lo sviluppo della capacità di ascolto durante un dialogo è già, di per sé, una grande acquisizione nel lavoro su di sé ma, se si vuole completare davvero il lavoro, occorrerà imparare anche ad ascoltare se stessi, il proprio corpo.

Quando parlo dell'ascolto di sé mi riferisco, in particolare, allo sviluppo della capacità di ascoltare sia il proprio dialogo interiore che la mente porta avanti da quando abbiamo acquisito la conoscenza della parola, che il linguaggio delle emozioni, linguaggio parlato attraverso l'energia bloccata nel corpo attraverso le somatizzazioni.
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L'ascolto di sé è la forma più raffinata e consapevole di ascolto che un uomo possa realizzare e portare avanti lungo il suo cammino di crescita personale, la più importante forma di meditazione che porterà, se sviluppata e coltivata, all'autoguarigione definitiva da tutti i sintomi psicofisici.

Se per ascoltare il dialogo interiore basta prestare attenzione alla nostra meccanicità nella quale versiamo quasi tutto il giorno, per diventare consapevoli dei messaggi che il nostro corpo ci mostra attraverso i sintomi psicofisici, dobbiamo, prima, smettere di sopprimerli attraverso l'utilizzo sconsiderato quanto inutile dei farmaci sintomatici.
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Se il nostro corpo accusa dei dolori cervicali, prima di prendere degli antidolorifici chiediamoci se stiamo guardando nella direzione giusta riguardo, ad esempio, alle decisioni da prendere; se soffriamo di mal di gola, chiediamoci cosa non riusciamo ad esprimere e tratteniamo. 

Insomma, ogni singola parte del nostro corpo, al pari dei dialoghi interiori della nostra mente, esprime una specifica necessità, una particolare richiesta, quella di essere accolta, ascoltata, non silenziata, interrotta attraverso i farmaci i quali se, per un verso, sembrano risolvere i sintomi, in realtà non faranno altro che reprimere un unico bisogno da parte del nostro corpo: QUELLO DI ESPRIMERSI LIBERAMENTE E DI ESSERE ASCOLTATO SENZA CENSURA.
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Impariamo ad ascoltare e, soprattutto, impariamo ad ascoltarci di più, ciò ci aiuterà a salvare molte relazioni di amicizia, i rapporti col nostro partner e, nel caso dell'autoascolto, la nostra salute psicofisica! Buon ascolto!

Vincenzo Bilotta