La Vita è un continuo accadere di eventi, è un fatto che nessuno può negare. Del resto le nostre anime lo sapevano quando si sono incarnate... Molti di noi, però, hanno dimenticato di avere un'anima e di essere qui per provare le esperienze terrene, ciò perché si sono identificati totalmente con il proprio sistema psicofisico e hanno preso troppo sul serio la Vita!
La gente che non ama la propria Vita è, senza dubbio, in una condizione di resistenza, cerca in tutti i modi di evitare il male per poter perseguire, vivere e sperimentare il bene. Perché ciò accade? Per la naturale tendenza, che un pò tutti noi abbiamo, a giudicare le nostre Vite e, di conseguenza, gli accadimenti con i quali interagiamo ogni giorno.
Quando si giudica un evento come buono/cattivo, bello/brutto, inevitabilmente si tenderà a temere, com'è ovvio, il cattivo e il brutto cercando, viceversa, di ottenere/perseguire il buono e il bello. Ciò a causa del giudizio perché, in realtà, tutto accade lo stesso, non abbiamo nessun controllo sul continuo, naturale, fluire della Vita con le sue dinamiche. Il partner se ne va lo stesso, il nostro animale domestico muore, il datore di lavoro ci licenzia, la borsa crolla...
Cosa fare allora? Come porre fine alla sofferenza che sembra affliggere molte persone, facendole vivere in costante tensione? Il lavoro di osservazione, in questo come altri contesti, è essenziale per capire cosa non va nella nostra Vita, cosa andrebbe cambiato, eliminato o, semplicemente, accettato. Si, perché il più delle volte di mancata accettazione si tratta.
La mancata accettazione, a sua volta, deriva da un giudizio emesso da chi non avrebbe voluto vivere la situazione che la Vita gli ha, invece, posto davanti... Non avrebbe voluto vivere il lutto, l'abbandono, il licenziamento, la malattia, il tradimento da parte dell'amico più fidato. In altre parole, chi non accetta, oltre a resistere alla Vita, a CIO' CHE E', vive nella sofferenza perché avrebbe voluto che le cose fossero andate diversamente, per come aveva, magari, programmato...
Ma di programmi, con la Vita, non se ne possono fare. Si può, certo, programmare la propria attività lavorativa, se avere bambini, un futuro trasferimento in un'altra città, un viaggio intorno al mondo ma poi si dovrà sempre tenere conto di ciò che la Vita avrà in serbo per noi. E la Vita, per inteso, non la si può controllare, la si può soltanto VIVERE FLUENDO CON ESSA SENZA OPPORRE ALCUNA RESISTENZA.
Smettiamola di controllare le nostre Vite... Se piove è la natura che lo vuole, se muore qualcuno è la sua anima che lo decide, se un amico ci tradisce occorre prenderne atto e farne esperienza... Nessuno può avere certezza su nulla, solo la morte è certa! Per quanto riguarda tutto il resto bisognerebbe porsi, nei confronti della Vita con le sue dinamiche, in un atteggiamento di abbandono. Quando parlo di abbandono non mi riferisco alla supina rassegnazione ma, semmai, al lasciarsi andare come quando si nuota al mare smettendola di opporre resistenza, di essere rigidi, altrimenti si rischia di affondare...
Lasciamoci guidare dalla Vita, proviamo ad essere più intuitivi, ad aprire i nostri cuori e ad affidarci ad essa con fede e lasciamoci trasportare verso nuove spiagge, accettiamo nuove esperienze, apriamoci allo sconosciuto, diventiamo navigatori nel mare dell'ignoto prendendo tutto ciò con spirito d'avventura e non, come fanno molti, con ansia e paura.
LA VITA E', NON GIUDICHIAMOLA; LA VITA SA, DIVENTIAMO SUOI ALLIEVI; LA VITA SCORRE, LASCIAMOCI ABBRACCIARE E TRASPORTARE DALLE SUE TIEPIDE ACQUE; LA VITA CI TOGLIE CIO' DI CUI NON ABBIAMO PIU' BISOGNO PERCHE', POSSIBILMENTE, I TEMPI SONO MATURI PER INTRAPRENDERE NUOVI PERCORSI E FARE ALTRE SCELTE, ACCETTIAMOLA E RINGRAZIAMO L'UNIVERSO PER QUESTO.
Provate a vivere senza voler controllare. Smettete di desiderare il bel tempo e cominciate a ballare sotto la pioggia; smettete di essere tristi perché il partner se ne è andato e godetevi un attimo di pausa per dedicarvi a voi stessi; smettete di essere arrabbiati se al lavoro vi hanno licenziati per riduzione del personale e inventatevi un nuovo lavoro; lasciate essere, smettete di voler controllare, di resistere alla Vita e al suo naturale divenire...
Non siate mai nostalgici, non vivete nel rimorso, altrimenti probabilmente siete proiettati nel passato; non vivete nell'ansia di ciò che potrebbe accadere perché, scusate la franchezza, quel dopo potrebbe non arrivare mai... Tornate QUI, ORA, SMETTETE DI VOLER CONTROLLARE TUTTO E TUTTI E COMINCIATE A VIVERE, VE LO MERITATE!
Vincenzo Bilotta