lunedì 14 settembre 2020

Non sprecare la tua energia

Stamattina, appena alzato, ho osservato la mia mente. La mente, si sa, dopo una notte di inattività salta giù dal letto prima di noi ed è già pronta a pensare, e pensare, e pensare. Essa fa arrivare, con impeto improvviso, pensieri a raffica, quasi a rifarsi del riposo notturno forzato.

Così, spesso, riemergono ricordi poco piacevoli e, se non si è pronti ad OSSERVARLI, si rischia d'identificarsi con ciascuno di essi rimanendovi intrappolati e, così facendo, si spreca energia. Come dicevo all'inizio di questo articolo, stamattina, appena alzato, ho osservato la mia mente.
(Immagine presa dal web)
 
Continuando l'osservazione ho notato come essa tende a focalizzarsi su problemi inesistenti o su tematiche davvero futili. Se non la si osservasse, la mente prenderebbe già di prima mattina il controllo su di noi, togliendoci la possibilità di gestire al meglio la nostra giornata e facendoci diventare degli zombie, la cui anima è prigioniera del pensiero di turno.

Ma osservarsi non è semplice né, tantomeno, facile. L'osservazione richiede volontà, costanza, coraggio, a volte autoironia, ciò per evitare di prendere troppo sul serio ogni singolo pensiero, si rischierebbe davvero di impazzire. Quando ci si esercita nell'osservazione della mente coi suoi processi di pensiero, si sprecano, di sicuro, delle energie.
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Ciò è naturale ed è, in ogni caso, inferiore allo spreco di energie costante che si avrebbe, invece, attraverso l'identificazione con i pensieri elaborati dalla mente. Non è di certo semplice risparmiare energie quando si comincia a credere e, di conseguenza, ad identificarsi con i circa 60000 pensieri che ogni giorno affollano la nostra mente.

L'osservazione della mente costituisce una forma di gestione ecologica di sé ed evita, sicuramente, l'inquinamento sia interiore che, di conseguenza esteriore (per maggiori approfondimenti puoi cercare il mio articolo dal titolo "Pensieri che inquinano"). 

(Immagine presa dal web)

Se ci fate caso al mattino, quando uscite di casa, il campo energetico che percepite andando in giro per gli uffici, i negozi e le strade, non è di certo alto, ciò perché la maggior parte della gente butta letteralmente nella spazzatura gran parte delle proprie energie lasciandosi fagocitare da pensieri futili e, spesso, ossessivi. Anche i telefonini, in questo, fanno la loro parte, contribuendo a rendere le persone ancora più schiave dell'esterno rispetto al passato.

(Immagine presa dal web)

Questo è inquinamento da pensiero! Per uscirne, per praticare l'ecologia del pensiero, occorre accorgersi di essere pensati, scegliere di disidentificarsi e di pensare quando serve. Solo così si potranno risparmiare energie che serviranno non solo a mantenerci in salute ma a diffondere un pò di luce in un mondo dominato dalle tenebre e dalla dipendenza.

Vincenzo Bilotta