domenica 29 maggio 2016

DNA alchemico

Questa sera ho il piacere e l'onore di condividere con voi un altro capitolo del mio ultimo libro METAMORFOSI SPIRITUALE, YOUCANPRINT EDIZIONI.  Vi ricordo che è già disponibile, così come L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA, YOUCANPRINT EDIZIONI, (mio primo libro), presso le vostre librerie di fiducia oppure online, fra gli altri canali, su: YOUCANPRINT, MACROLIBRARSI, IL GIARDINO DEI LIBRI, FELTRINELLI, MONDADORI, HOEPLI, AMAZON, IBS. Buona lettura e grazie!

Con il termine alchimia si fa riferimento all’insieme dei sistemi esoterici volti all’evoluzione dell’uomo attraverso una conoscenza superiore tramandata segretamente ai soli iniziati. Esso riguarda sia gli esperimenti di laboratorio propriamente detti, volti a ricavare oro dai metalli vili quali il piombo, sia l’insieme degli studi fatti dall’iniziato su di sé e volti alla propria evoluzione attraverso una conoscenza superiore tramandata.
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Poiché l’alchimia ha origini molto antiche si evince come l’uomo, sia nei tempi antichi che nell’era moderna, abbia da sempre cercato gli strumenti per evolvere sia sul piano fisico che su quello spirituale. L’alchimia è nata molto prima della chimica ed ha avuto come oggetto lo studio sia degli elementi chimici presenti in natura che quello dei metalli.

In realtà non è stato mai scoperto dall’alchimia, come dalla scienza, alcun elisir di lunga Vita né, tantomeno, alcuna pietra filosofale. Ciò che, in ogni caso, gli alchimisti hanno avuto il merito di scoprire è sicuramente legato all’evoluzione umana. In alchimia, infatti, sono presenti diversi significati analogici che si possono applicare direttamente all’uomo per la sua evoluzione.
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Quando l’alchimista parla della trasmutazione del piombo, o altro metallo vile, in oro, esso fa riferimento, oltre al significato propriamente detto, anche alla trasmutazione della consapevolezza umana in senso evolutivo superiore. Se prendiamo in considerazione il clima d’inconsapevolezza diffusa che si osserva in giro, si può capire come questo stato di coscienza di livello inferiore possa essere analogicamente paragonato al piombo.

Quando, invece, un soggetto decide di seguire un percorso evolutivo, volto alla conoscenza di sé e delle leggi che governano l’universo, ecco che, in tal caso, una volta raggiunta la consapevolezza che lo libera dall’ego disfunzionale, questo nuovo stato dell’essere da lui raggiunto potrà essere paragonato analogicamente all’oro.
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Ma le analogie, secondo me, non finiscono qui. Essendo l’uomo formato da elementi chimici, come si può evincere da qualsiasi testo di fisiologia, ecco che l’opera di trasformazione potrà e dovrà avvenire anche a livello fisiologico. Ciò come diretta conseguenza del processo che porterà al raggiungimento di un grado di consapevolezza superiore.

Qui, cari amici, entra in gioco il nostro DNA, non potrebbe essere altrimenti! Ma vediamo come. Secondo la nuova branca della biologia che va sotto il nome di epigenetica, il nostro DNA non muta perché, un bel giorno, le nostre cellule decidono casualmente di mutare l’ordine naturale esistente al nostro interno.
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Se avviene una mutazione di carattere genetico, ciò è dovuto al fatto che il nostro cervello, durante una delle nostre interazioni con il mondo esterno, ha interpretato in maniera errata un qualsivoglia stimolo proveniente dall’ambiente, percependolo, in ragione di ciò, come minaccioso per la nostra incolumità.

Possiamo dire, quindi, che l’epigenetica si basa su concetti simili a quelli dell’alchimia, ma si sviluppa attraverso conoscenze ricavate dallo studio diretto della biologia e non mediante studi di tipo esoterico, come invece fa l’alchimia. Va ricordato che l’epigenetica ha scoperto il legame intercorrente tra le alterazioni del DNA e l’ambiente. Il nostro cervello, infatti, è la centralina che smista poi le informazioni tramite il sistema nervoso, che funge da messaggero, alle cellule del nostro corpo.
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Di conseguenza, se il nostro livello di consapevolezza sarà basso, avremo molte più possibilità di codificare in maniera errata gli stimoli provenienti dall’ambiente esterno che porteranno, come conseguenza diretta, ad un cattivo funzionamento della nostra fisiologia e ad un potenziale danneggiamento strutturale a carico del nostro DNA. In questa prima ipotesi, alchemicamente parlando, il DNA sarà trasformato da noi in piombo.

Qualora, invece, a seguito di un cammino evolutivo, avremo conseguito un grado di consapevolezza superiore che ci consenta di interpretare correttamente gli accadimenti del mondo esterno, in questo caso il nostro cervello trasmetterà, attraverso gli impulsi nervosi, buone notizie alle nostre cellule. In questa seconda ipotesi, sempre alchemicamente parlando, il nostro DNA sarà trasformato da noi in oro.
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Ecco che l’epigenetica, secondo me, può essere paragonata all’alchimia in quanto, al pari di essa, va alla ricerca di quell’elisir di lunga Vita, del quale fino ad oggi non si è mai scoperto nulla, forse perché ci si è troppo spesso concentrati nel ricercarlo attraverso le nuove formule chimiche che consentono di scoprire   farmaci sempre più elaborati ma che accorciano la Vita invece di donare l’immortalità, una caratteristica tipica della medicina convenzionale.

Come insegna l’epigenetica ormai da diverso tempo, se vogliamo davvero migliorare la nostra Vita e diventare padroni del nostro destino, dobbiamo solo cambiare il nostro sistema di credenze eliminando, al contempo, le convinzioni limitanti. Una volta cambiato il nostro modo di pensare potremo finalmente cambiare il nostro corpo e le nostre cellule attraverso le corrette informazioni derivanti dall’interscambio cervello-ambiente.
(La copertina del mio libro)

Da quel momento in poi, quando avremo il pieno controllo su noi stessi attraverso la conoscenza superiore, potremo trovare finalmente l’immortalità al nostro interno: essa risiede, infatti, nell’anima.

Vincenzo Bilotta

domenica 22 maggio 2016

Non è mai troppo tardi

Quante cose ci piacerebbe fare, dire, sperimentare, ma le rinviamo puntualmente ad un tempo da stabilire in un futuro prossimo? Si è sempre impegnati a far altro quando si tratta di soddisfare i bisogni dell'anima. "Prima il dovere, poi il piacere", così recita un detto popolare. Il dovere è considerato una priorità, il piacere si può trarre solo se resta del tempo, ma sempre e solo dopo il dovere.

Così succede che le proprie passioni vengano anteposte ad un lavoro che si odia e si esegue non solo in maniera meccanica e senza nessun interesse ma, anche e soprattutto, come bestie da soma, ci si sforza, a volte ci si ammala e se ne muore, altro che pensione.....
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Il problema è che nella nostra società, dominata dall'avere, dal tempo e dal fare, si dà la priorità a ciò che si ritiene "necessario" per il bene della collettività arrivando, per questo, a sacrificare e soffocare quelle che sono le passioni e la creatività del singolo.
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Ma, rifacendomi al titolo di questo articolo di oggi, non è mai troppo tardi per: cambiare Vita, troncare una relazione morta da anni, smettere di credere a ciò che ci raccontano i mass media, sviluppare la propria creatività e il proprio spirito critico, inventarsi un lavoro che possa gratificare, dire ad una persona TI AMO, dire a se stessi TI AMO, mandare al diavolo chi abbiamo sopportato per "educazione" fino ad oggi, rompere i ponti col sistema e crearsi una via alternativa per il raggiungimento del proprio equilibrio psicofisico.
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Quante cose avete deciso di fare da diverso tempo ed avete rinviato fino ad oggi? Cosa aspettate a metterle in atto? La morte vostra o di un vostro caro? "Chi ha tempo non aspetti tempo", recita un altro adagio! Certo, probabilmente per realizzare ciò che avete rinviato fino ad oggi dovete prima risolvere determinati conflitti o superare alcune paure più o meno grandi ma ciò, credetemi, ne varrà la pena.

Perchè non provarci, allora? Perchè non aprire le ali per spiccare il volo liberi? Liberi dalle convenzioni, dall'educazione programmatica e condizionante subita, liberi dalla routine noiosa, soffocante e, a volte, mortale. Non è mai troppo tardi per cambiare Vita, quindi? Che aspettate? La morte?

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Lasciate che quando essa arriverà possa trovarvi col sorriso sulle labbra perché avete realizzato, finalmente, il connubio fra la mente e l'anima che vi ha consentito di poter toccare il cielo con un dito e poter affermare con gioia di aver giocato da titolari quella partita chiamata VITA e non, come fa la maggior parte delle persone-zombie, in panchina da semplici osservatori passivi.

Vincenzo Bilotta

domenica 8 maggio 2016

Basta poco

Viviamo in una società dove più si ha meglio è, almeno così sembra, all'apparenza. Allora tutti giù a capofitto nei centri commerciali per acquistare l'ultimo smartphone, l'abito più alla moda e, in generale, tutto ciò si pensa possa donare la felicità. Fatto sta che, dopo aver dato sfogo all'euforia da shopping, torna tutto come prima, forse anche peggio.

Sì, perchè, nella maggior parte dei casi non basta acquistare un paio di scarpe nuove per essere felici nel lungo periodo, questo è solo oppio per la mente. La mente tace quei pochi minuti o ore durante i quali ci si getta a capofitto a fare le spese pazze, dopo torna tutto come prima o, a volte, anche peggio.
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La delusione maggiore è riservata a coloro i quali aprono gli occhi e hanno un barlume di VITA REALE dietro le azioni da robot da essi compiuti quotidianamente in totale assenza di coscienza. Le persone che cominciano a capire che la felicità non risiede nelle cose esteriori, infatti, vivono una condizione di disagio psicofisico maggiore rispetto a coloro i quali, invece, sono talmente abbrutiti dai loro stessi automatismi e stanno talmente dentro MATRIX da non percepire nemmeno l'esistenza di un'eventuale REALTA' che esula dal mero centro commerciale o dallo smartphone di turno.

In realtà basterebbe davvero poco per potersi accorgere di essere veramente in possesso di tutto ciò che ci serve per vivere felici e pienamente realizzati. Purtroppo la società nella quale viviamo tende, invece, a creare in noi dei bisogni diversamente inesistenti facendoci sentire, per ciò stesso, inadeguati rispetto agli altri se non cominciamo da subito ad inseguire queste inutili chimere.
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Basta poco per accorgersi di essere vivi. Basta svegliarsi presto al mattino per vedere sorgere il sole. Basterebbe ringraziare Dio per il solo fatto di averci messo al mondo in un paese non in guerra e privo di epidemie e povertà. Ma forse la maggior parte di noi è troppo inquadrata nel sistema per poter percepire solo lontanamente quali potrebbero essere le cose che davvero ci renderebbero felici se solo ci accorgessimo della loro esistenza.
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Molti aspettano l'evento catastrofico o luttuoso per aprire gli occhi. Altri ancora, nonostante la sperimentazione di determinate esperienze drammatiche all'interno delle loro Vite continueranno, ciononostante a perseverare nel loro stato di zombie asserviti al sistema. Alcuni di loro potranno addirittura diventare più cinici e indifferenti ai propri come agli altrui disagi.

Tutto questo è voluto, progettato e realizzato dal sistema stesso formato da chi, dall'alto della sua mancanza di coscienza, dirige ed educa un'umanità che non sembra più possedere nè un'anima propria nè lo spirito critico necessario ad affrancarsi da un sistema fatto apposta per creare dei lobotomizzati tecnologici schiavi e non più padroni di quelli che avrebbero dovuto essere i mezzi per migliorare loro la Vita e che sono stati, invece, trasformati da loro in divinità sull'altare delle quali sacrificare la propria consapevolezza e la propria autonoma volontà.
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Per tornare in contatto con la nostra VERA ESSENZA, basterebbe mettersi in contatto con la propria interiorità, lasciando perdere l'esteriorità, abbracciando, per ciò stesso, L'ESSENZA al posto di continuare a rivestirsi di UN'APPARENZA vuota quanto superflua.

Bisogna capire che NOI SIAMO GIA' ciò che cerchiamo senza mai trovare all'esterno, NOI ABBIAMO GIA' la completezza dentro di noi. Basta poco, basta smettere di guardare fuori, di seguire le mode, di sentirsi inadeguati tornando, al contempo, a sentire quel sussurro che ogni giorno, a causa del chiasso mentale, non riusciamo più a percepire perchè le nostre orecchie non sono più abituate: esso è il sussurro dell'anima, il solo che, se ascoltato, ci condurrà nelle braccia di Dio.

Vincenzo Bilotta


domenica 24 aprile 2016

Tu sei unico ed irripetibile!

Ognuno di noi ha dei talenti naturali, delle predisposizioni che gli consentiranno, se riconosciute e coltivate, di realizzare sé stesso e fare della propria Vita un'opera d'arte. Il fatto è che la società in generale e il sistema, in particolare, non hanno alcun interesse allo sviluppo delle reali potenzialità del singolo componente. Il nostro sistema, infatti, è basato su di un'educazione-programmatica, volta a creare dei pensatori mediocri da inquadrare nella massa di pecore.

Creando e formando dei pensatori mediocri, gente che va con le mode dei pecoroni, il sistema vedrà lontana la minaccia di essere sovvertito ed annientato assicurandosi, al contempo, il nutrimento necessario per andare avanti e far prosperare i parassiti che si nascondono dietro questo nome, sappiamo bene chi sia questa gente ma c'è sempre tempo per porre fine alla loro supremazia, dopotutto prima c'è la partita di calcio, rispondere al messaggio sul social network o vedere il reality show di turno.
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Alla luce di tutto ciò, risulta ben chiaro quanto sia importante imparare a riconoscere ed apprezzare la nostra unicità per uscire, in questo modo, dalla massa di pecore belanti (diventando individui pensanti) per potersi finalmente realizzare al massimo delle proprie potenzialità ed aspirazioni.

Per poter riconoscere la propria unicità ed irripetibilità occorrerà, però, smetterla di credere a ciò che la società, i genitori, gli educatori, gli amici, i preti, gli allenatori, ci hanno fatto credere di essere inquadrandoci, per ciò stesso, in una categoria che, in realtà, non ci appartiene.
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Bisogna possedere uno spirito ribelle per poter andare controcorrente, AMARSI INCONDIZIONATAMENTE, solo noi possiamo farlo in quanto gli altri ci ameranno "a condizione che" faremo ciò che essi pretendono da noi per essere felici. All'inizio ci vorrà forza di volontà per poter nuotare controcorrente, per cominciare a dire di NO a ciò che non ci piace fare per gli altri e che fino a quel momento avevamo magari fatto per paura del rifiuto.

Per essere se stessi bisogna prima smettere di essere quello in cui ci hanno trasformato attraverso il processo educativo. Per far ciò dovremo smantellare l'intera struttura educativo-programmatica che ci ha tenuti fino ad oggi prigionieri delle altrui aspirazioni e ci ha dato delle convinzioni limitanti che, pur non essendo nostre, ci hanno tuttavia condizionato la Vita in modo decisivo e limitante.
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Quando riusciamo ad incidere le maglie del sistema riuscendo, per ciò stesso, a vedere ciò che si cela oltre il velo di MATRIX, eccoci fuori dal sistema. Il passo successivo sarà quello che ci porterà a guardarci dentro, a far luce sulla nostra interiorità allo scopo di ritrovare i tesori che vi si celano. 

Dopo averli trovati occorrerà rispolverarli, farli propri e cominciare a muoversi nella direzione del loro sviluppo all'esterno di noi fino a materializzarli nella realtà circostante trasformando, per ciò stesso e in maniera RADICALE E DEFINITIVA, la nostra Vita e arricchendo inevitabilmente, anche le Vite di chi avrà la fortuna di interagire con noi.
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Potrà accadere che sentiremo di dover lasciare il posto fisso per diventare calzolai o, ancora, potremo decidere di diventare barman in un'isola sperduta dei Caraibi. Certo, prima di realizzare questo tipo di aspirazioni, si dovranno fare i conti con le convinzioni limitanti che, se non superate, ci faranno avere paura del cambiamento e, per ciò stesso, ci costringeranno a rimanere nella nostra zona di comfort.

Dovremo fare i conti anche coi nostri genitori, parenti, amici, datori di lavoro che ci prenderanno per matti, capendo che anche loro, magari, avranno avuto le loro aspirazioni ma le paure hanno avuto la meglio rispetto alla realizzazione delle loro aspirazioni artistiche e creative.
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Cominciamo da oggi ad avere coraggio, ad AMARCI ED ACCETTARCI per quello che siamo: un'opera d'arte UNICA ED IRRIPETIBILE. Diventiamo refrattari alle altrui paure che si manifesteranno sotto forma di critiche, giudizi o potranno sfociare in litigi veri e propri. Poniamoci un solo ed unico obiettivo: RICONOSCERCI COME DELLE OPERE D'ARTE UNICHE ED IRRIPETIBILI, QUI E ORA PERCHE' GIA' FRA UN MINUTO POTREBBE ESSERE TROPPO TARDI. 

(Vincenzo Bilotta)

domenica 10 aprile 2016

Da schiavo degli altri a padrone di te stesso

Viviamo in un'epoca in cui conta di più l'apparire rispetto all'essere. E' facile, di conseguenza, assistere ad una perdita di personalità da parte degli individui. Difficilmente, infatti, si può riuscire ad essere se stessi in un mondo dominato dalle mode che tende, proprio in conseguenza di ciò, a giudicare tutto ciò che risulta essere diverso dagli "standard qualitativi".

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La maggior parte dei ragazzi tende ad uniformarsi alle mode del momento a costo di perdere, cosa che succede di fatto, la propria personalità e, di conseguenza, originalità. Ognuno di noi, infatti, ha un proprio talento, un dono che porta con sé dalla nascita. Questo talento, però, per essere espresso andrebbe ESERCITATO E SVILUPPATO, altrimenti rischia di rimanere al rango di mera potenzialità.

Sicuramente, per esercitare i propri talenti spesso occorrerà parecchio coraggio, ciò specie se si possiedono delle doti che vanno contro le "mode" e le altrui opinioni. Detto in altre parole, per prendere in mano le redini della propria Vita occorre prima smettere di essere schiavi dei giudizi altrui e delle "mode" correnti, altrimenti ci si arenerà senza possibilità di scampo.
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Come molti ben sanno, i talenti possono essere più facilmente sviluppati quando si è ragazzi per poterli esprimere da subito. Purtroppo ciò non sempre risulta di facile attuazione in quanto ci saranno elementi di contrasto quali: famiglia, amici, educatori vari. Essi tenderanno a renderci schiavi dei loro giudizi facendoci sentire, al contempo, in colpa se non faremo ciò che loro ritengono sia "giusto" per noi.
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Solo l'adolescente ribelle ha spesso la possibilità di poter esprimere il proprio talento. In questi casi ciò accade in quanto il ragazzo avrà abbastanza coraggio da uscire fuori dalle "mode" e dagli altrui giudizi, primo fra tutti quello dei propri familiari, smettendo, per ciò stesso, di essere schiavo degli altri diventando, di conseguenza, padrone di se stesso e della propria Vita.

Dal momento in cui si riescono a spezzare le sbarre della prigione di MATRIX, solo allora ci si potrà dedicare appieno allo sviluppo del proprio potenziale evolutivo. A volte occorrerà rinnegare tutto, o quasi, quello che si è appreso durante la fase educativa-programmatica. Insomma, occorre smettere di essere dei robottini perfetti e mandare in corto circuito il cervello razionale-analitico a favore di quello creativo-analogico.
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Solo colui il quale riuscirà ad avere il coraggio di mettere in discussione le "mode", i luoghi comuni e i modi di pensare schematici tipici di MATRIX, riuscirà ad essere libero e potente. Una volta che si sarà liberato dalla schiavitù delle apparenze e dall'altrui giudizio, solo in quel momento potrà definirsi realmente libero di proseguire per la sua VERA STRADA, la sola in grado di condurlo alla sua VERA META.

Vincenzo Bilotta


domenica 27 marzo 2016

Ho' oponopono e la guarigione del mondo

Ho' oponopono è un sistema di purificazione interiore molto efficace. Esso ha come obiettivo quello di liberare la mente e, di conseguenza, il corpo da tutte le memorie antiche le quali condizionano tutte le nostre scelte e comportamenti nella Vita di tutti i giorni.

Nessuno, infatti, può ritenersi libero al 100% fin quando non si sarà purificato da tutte le memorie antiche. Ma cosa sono le memorie antiche? Esse sono formate da tutti quei pensieri e convinzioni limitanti che abbiamo acquisito durante il nostro processo di crescita attraverso l'educazione-programmatica ricevuta dalle persone preposte alla nostra formazione.
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Ma cos'è Ho' oponopono? Esso è, come dicevo prima, un sistema di liberazione emozionale volto alla cancellazione delle memorie antiche. Si può annoverare fra i sistemi più efficaci assieme alle tecniche di psicologia energetica quali E.F.T. o logosintesi, tanto per citarne alcune.

Dobbiamo la versione moderna di Ho' oponopono al dott. Ihaleakala Hew Len, psicologo presso le strutture ospedaliere delle Hawaii. Egli ha avuto il merito di creare la versione moderna traendo spunto dagli insegnamenti di Mornnah Nalamaku Simeona della quale è stato allievo.

Il dott. Hew Len ha avuto, altresì, la capacità, attraverso Ho' oponopono, di fare chiudere il reparto in cui lavorava, formato da pazienti psichiatrici pericolosi e violenti. Il bello di tutto ciò è che, dal momento del suo impiego nella struttura fino alla chiusura del reparto stesso, il dott. Hew Len in realtà non visitò mai nessuno dei pazienti internati nella struttura!

Egli, fin dal primo giorno del suo arrivo presso la struttura psichiatrica, si limitò a visionare le foto dei pazienti ricoverati e a ripetere quelle che sono le quattro frasi chiave di Ho' oponopono moderno: mi dispiace, ti prego perdonami, grazie, ti amo! In poco tempo i pazienti smisero di aggredire il personale della struttura e poterono uscire senza più rimanere in catene e, salvo rari casi, poterono tornare in breve tempo in libertà!
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Ma a chi sono rivolte queste frasi e quando si utilizzano? Praticamente andrebbero ripetute in diversi momenti della giornata, ciò allo scopo di ripulire il sistema psicofisico umano da tutte le memorie antiche che "intasano" i canali energetici impedendo, per ciò stesso, la libera espressione della creatività e dell'amore che fanno parte di ognuno di noi ma vengono repressi e sotterrati da questa sorta di "detriti emozionali" legati al passato e, in particolare, ai conflitti irrisolti.

Caratteristica essenziale di Ho' oponopono è l'assunzione al 100% della responsabilità per tutto ciò che accade nel mondo, anche gli eventi che sembrano accadere lontano da noi e non avere alcun nesso con le nostre Vite. Ciò perché, ricollegandoci alla Legge dell'Attrazione, tutto ciò che è fuori di noi è nato da dentro, in maniera più o meno inconscia.

Molti diranno: ma io non creo la guerra, non sono colpevole per la fame nel mondo, la violenza e così via.... Se però queste persone rifletteranno, esse potranno scoprire che ognuno di noi ha dei lati in ombra che tiene nascosti e reprime. Questo fa parte di quella che in esoterismo viene definita polarità. Il mondo della materia è duale per sua natura: buio e luce, bene e male, giorno e notte, buono e cattivo, guerra e pace e così via. 

Come fuori, così dentro... E viceversa! Quindi non ci si deve stupire se, non appena si comprende la procedura di Ho' oponopono e si decide di assumersi il 100% della responsabilità per ciò che accade in qualsiasi parte del mondo, cominciano ad accadere miracoli a partire dalle nostre Vite. E poi, secondo me Ho' oponopono ha a che fare, oltre che con la legge dell'attrazione, anche con l'effetto farfalla di Lorentz.
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Infatti, proprio come il battito d'ali di una farfalla in Italia può, secondo questa teoria, provocare un uragano in Thailandia, anche un'azione come l'assunzione del 100% della responsabilità può guarire il mondo. Mi dispiace, ti prego perdonami, grazie, ti amo..... Non sempre è facile assumersi il 100% della responsabilità, ciò specie se ci si sente feriti, traditi o abbandonati. 

Anch'io la pensavo così. Alla fin fine è semplice chiedere scusa quando ci si sente dalla parte del torto. Altra storia, invece, quando pensiamo di essere stati vittime di abusi, tradimenti e quant'altro non ci saremmo mai aspettati potesse accadere proprio a noi, qui la storia cambia... Perché chiedere perdono e, soprattutto, come si fa a chiedere perdono a chi presumiamo sia stato il nostro persecutore?

Il punto è sempre uno: occorre un metodico e costante lavoro su di se, ciò allo scopo di capire che l'altro è una proiezione della nostra interiorità. Gli accadimenti esterni, di qualsiasi genere essi siano, sono prima stati concepiti al nostro interno, ciò in maniera più o meno conscia. Spesso, infatti, il subconscio non ci da modo di scegliere in merito, avvenendo certi nostri comportamenti, in maniera automatica ed inconscia.

Bisogna osservarsi senza giudizio allo scopo di scoprire le dinamiche più o meno profonde dei processi mentali, se davvero si vuole mettere in pratica ed avere successo con Ho' oponopono. Se si vuole davvero guarire dalle memorie antiche bisogna, inoltre, uscire dal ruolo di vittima per poter passare, finalmente, a quello di co-creatore della realtà esterna.

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Solo una volta che si è presa coscienza del fatto che i nostri pensieri, parole e azioni influenzano tutta la realtà circostante, solo allora si comincerà a sperimentare l'efficacia delle quattro magiche frasi: mi dispiace, ti prego perdonami, grazie, ti amo! NOI SIAMO IL MONDO, ESSO E' UNA NOSTRA CONTINUA CREAZIONE. TUTTO CIO' CHE VIVIAMO E' UTILE E NECESSARIO, DIVERSAMENTE NON ACCADREBBE.

Credetemi, assumersi il 100% della responsabilità, una volta capito il meccanismo di funzionamento di Ho' oponopono, è non soltanto liberatorio ma permette di trasformare radicalmente la vostra Vita. Dal momento in cui vi assumete il 100% di responsabilità per tutto ciò che vi accade ogni giorno, solo allora capirete quanto siete potenti ed importanti e, proprio in quel momento, diventerete padroni del vostro destino e non più vittime inermi di una serie di eventi casuali.
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A chi sono rivolte queste frasi della formula di guarigione di Ho' oponopono? Alla nostra Divinità Interiore. In questo modo, attraverso le frasi: mi dispiace, ti prego perdonami, grazie, ti amo, ci riconciliamo con la nostra parte Divina e riusciamo a passare dalle memorie automatiche alla creatività Divina. 

Da quel momento, se saremo costanti nell'applicazione di questo meraviglioso metodo di guarigione e, al contempo, saremo disposti ad assumerci il 100% di responsabilità per tutto ciò che accade intorno a noi, sia vicino che lontano, proprio in quel preciso istante la nostra come le Vite di tutti gli abitanti di questo meraviglioso pianeta si trasformeranno in AMORE PURO.

Vincenzo Bilotta

domenica 13 marzo 2016

Le vie di accesso all'adesso

Questa sera ho il piacere e l'onore di condividere con voi un altro capitolo del mio ultimo libro METAMORFOSI SPIRITUALE, YOUCANPRINT EDIZIONI. Vi ricordo che è già disponibile, così come L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA, YOUCANPRINT EDIZIONI, (mio primo libro), presso le vostre librerie di fiducia oppure online, fra gli altri canali, su: YOUCANPRINT, MACROLIBRARSI, IL GIARDINO DEI LIBRI, FELTRINELLI, MONDADORI, HOEPLI, AMAZON, IBS. Buona lettura e grazie!


Esiste una dimensione, al di là dello spazio e del tempo, in cui tutto è possibile. Questa dimensione si chiama ADESSO. Al suo interno il tempo non ha ragione di esistere in quanto facente parte delle convenzioni umane. Nell’adesso risiede l’eternità e, al suo interno, troviamo Dio e possiamo entrare in comunione con Lui.
(La copertina del mio libro)

Del resto, se esiste un solo adesso, tante sono le vie d’accesso che permettono ad ognuno di noi di arrivarci. Non tutti nascono illuminati, non tutti arrivano all'adesso per vie brevi o facili. Spesso succede che l’adesso non lo si conosca se non rare volte nel corso della Vita.

Molte persone sperimentano l’adesso dopo aver visto morire persone a loro care, aver vissuto separazioni coniugali, sperimentato malattie proprie o dei propri cari. Anche queste sono delle potenziali vie che possono condurre all’adesso. Certo, questo non dipende solo dagli eventi ma, soprattutto, dalla persona che si trova a vivere determinate esperienze.
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Spesso, quando si vivono determinate situazioni in cui si vedono soffrire persone care senza poter fare nulla o se si stanno vivendo in prima persona degli episodi che non ci permettono di vivere in maniera gioiosa la nostra Vita, ci chiediamo: perché proprio a noi?

Questa domanda non porterà certamente alla soluzione del conflitto o situazione che si starà vivendo, questo no. Certamente, però, potrebbe determinare un cambiamento, sempre se saremo pronti a farlo. La maggior parte non lo è, per questo motivo molte persone scelgono di affondare coi propri problemi senza pensare lontanamente al fatto che avrebbero potuto cambiare la propria Vita proprio attraverso la situazione che stavano vivendo.
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Oltre alla via della sofferenza esiste, tuttavia, la via della gioia, della compassione e della gentilezza. Un atto di gentilezza ci permette, ad esempio, di accedere in maniera rapida ed efficace all’adesso. INFATTI, QUANDO SI E’ GENTILI NON SI PENSA NE’ AL PASSATO NE’ AL FUTURO, SEMPLICEMENTE SI COMPIE L’AZIONE DECONTESTUALIZZANDOLA DALLO SPAZIO E DAL TEMPO PER CONSACRARLA ALL’ETERNITA’.

Bisogna dire che, alla fin fine, tutte le strade saranno in grado di condurci all’adesso se avremo il coraggio di percorrere il cammino. La strada non è lunga in quanto si trova PROPRIO QUI, PROPRIO ORA e può essere percorsa in un lampo: essa, infatti, dista solo un pensiero.


Non importa che situazione state vivendo in questo momento, ciò che importa, piuttosto, è: come volete vivere il resto della vostra Vita? Dopo esservi posti questa domanda, rispondete sinceramente sapendo che SOLO VOI POTETE PORRE FINE ALLA SOFFERENZA IMPOSTA DALLO SPAZIO E DAL TEMPO E COMINCIARE, FINALMENTE, A VIVERE L’ADESSO COME LIBERAZIONE E PUNTO DI SVOLTA PER LA VOSTRA EVOLUZIONE.

A volte può succedere che la via d’accesso all’adesso non sia delle più semplici, specie quando si sta soffrendo. In quei casi occorre smettere di identificarsi con la propria situazione e cominciare ad osservarla come un ospite che da un momento all’altro se ne andrà. La rabbia, l’odio, la gelosia, tanto per citarne alcuni, sono solo stati d’animo transitori che non fanno parte di noi. Essi vivono e si nutrono di tempo e spazio.

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Per uscire da determinati stati d’animo negativi occorre disidentificarsi da essi e stare in ascolto e in osservazione: sarà proprio in quel momento che si aprirà la porta di accesso all’adesso. Una volta fatto questo, ogni emozione negativa non avrà più ragione di esistere. L’adesso ha il potere di affrancarci da ogni negatività facendoci riscoprire, al contempo, il lato divino che è in noi ma che raramente possiamo contattare o sperimentare a causa delle interferenze spaziotemporali create dalla mente.

Vincenzo Bilotta