lunedì 18 settembre 2023

Perché meditare?

Viviamo in un mondo che manda letteralmente in tilt il cervello, ciò a causa dell'eccesso di stimoli che ci arrivano dall'esterno. Fra smartphone, pubblicità, poco tempo a disposizione per mille cose da fare, si arriva a fine giornata fusi, o quasi!

Del resto, questo è il prezzo da pagare per il progresso tecnologico il quale se, da un certo punto di vista, ha agevolato la Vita delle persone, accorciando le distanze, migliorando i collegamenti fra le varie parti del mondo, compresi i luoghi più remoti, da un altro punto di vista ha stressato al limite le risorse psicofisiche dell'uomo moderno.

Questo stress è dovuto, principalmente, al fatto che l'uomo non è stato progettato per correre dietro a mille impegni, stare quasi tutto il giorno, almeno 3 ore in media, dietro ad una lastra di vetro, al secolo smartphone, a chattare e navigare. No, niente di tutto ciò.

(Immagine presa dal web)


L'uomo, in milioni di anni di evoluzione, si è perfezionato per vivere in armonia con l'ambiente che lo circonda, non trascurando mai il contatto con la natura e facendo le cose con la dovuta calma, senza pressioni eccessive. Ma tutto questo è inconcepibile per l'uomo moderno, il quale vive inseguito dal tempo, schiavizzato dal lavoro e dalla tecnologia, senza un minuto libero da poter dedicare a se stesso, alla propria introspezione.

Certo, come valvola di sfogo molti praticano sport, vanno in vacanza, vivono in piccoli centri abitati, preferendo spostarsi solo per lavoro nelle grandi città, ciò per cercare di contenere il più possibile lo stress che potrebbe sorgere dal vivere nelle metropoli.

Ma tutto questo non basta. Conosco persone che si sono trasferite in pianta stabile in aperta campagna, in condizioni di semi-isolamento dal resto dell'universo e, nonostante tutto, sono forse più stressate di chi vive nelle metropoli. Ma perché succede tutto ciò, come mai le persone sembrano guidate, ogni giorno da un'insana follia?

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A mio avviso, la causa di tutti i malanni della nostra civiltà ipertecnologica, sono da ricercare nella mancata cura della propria mente, della propria spiritualità, in quanto questa è la strada da seguire per uscire da questo loop di follia circostante.

Rifugiarsi in se stessi, non importa se ad inizio o a fine giornata, dipende dal tempo che si ha a disposizione, è FONDAMENTALE se si vuole rimanere mentalmente integri e, in generale, psicofisicamente efficienti. Ma come si fa a rifugiarsi in se stessi?

Uno dei metodi più efficaci che io conosca è la meditazione. Perché meditare? Questo è il titolo del mio articolo di oggi. Vi rispondo subito ponendovi, prima, un'altra domanda? Quando tornate a casa dopo l'attività fisica, una giornata di lavoro intensa, vi fate una bella doccia, oppure andate a dormire sporchi?

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Spero tanto che mi rispondiate tutti che no, non andate a dormire se prima non vi siete fatti una doccia! Diversamente non vi sentireste a vostro agio, non è così? Dopo una giornata di lavoro, lavarsi è importante, si ha come la sensazione di cancellare di dosso la stanchezza.

Adesso vi risponderò alla domanda-titolo del mio articolo: perché meditare? Si medita per lo stesso motivo per il quale si fa la doccia: PER RIPULIRSI DOPO UNA GIORNATA DI ACCUMULI ED ANDARE A LETTO LEGGERI. La meditazione ci libera dai pensieri ossessivi, da ciò che nel corso della giornata ci è accaduto e che ci siamo portati, nostro malgrado a casa.

Quando meditiamo entriamo in contatto con la nostra vera natura, che è il silenzio al di là delle parole, la pace oltre il mare in tempesta dei pensieri, l'amore oltre la paura, il vuoto oltre il folle caos dei circa 60000 pensieri sparati a raffica dalla mente. Ovviamente, per avere dei risultati concreti bisogna prendere la sana abitudine di meditare TUTTI I GIORNI per almeno 21 minuti, mantenendosi costanti nel tempo, ciò per abituare il cervello a "staccare" dai pensieri e, al contempo, allenare il nostro OSSERVATORE INTERIORE a disidentificarsi dal pensiero stesso.

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All'inizio sarà difficile mantenere la sana abitudine di meditare ogni giorno, alcune volte troverete delle scuse valide per saltare una o più sedute, molti di voi abbandoneranno ancor prima di cominciare, questa sarà una naturale reazione da parte della mente per salvaguardarsi.

Pochi di voi manterranno costante questa pratica, in questo caso la daranno vinta alla mente. Conosco tante persone che assumono antidepressivi, ciò in quanto, secondo loro, è più comodo e veloce rispetto al meditare, ma questa è la loro verità e io la rispetto. Ma se solo provassero a meditare e mantenessero costante questa meravigliosa pratica nel tempo, in pochi mesi non avrebbero bisogno di zittire la mente con gli psicofarmaci, ciò perché attraverso la meditazione ci farebbero pace!

Meditare significa incontrare in maniera centrata i propri pensieri smettendo, al contempo, di identificarsi con essi, imparando a LASCIARLI ANDARE per la loro strada, rimanendo nel flusso del lasciare accadere senza più opporre alcun tipo di resistenza.

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Chi medita acquisisce, col tempo, maggiore lucidità mentale in qualsiasi lavoro richieda concentrazione e riflessi sviluppando, al contempo, intuito, centratura, flessibilità e migliorando il tono dell'umore e la propensione alle relazioni con il prossimo con un approccio meno stressato e più gentile.

Chi medita riesce a sviluppare un vuoto interiore, un silenzio superiore e da essi scaturiranno intuizioni, creatività e, in generale, tutte quelle qualità che sono proprie soltanto di una mente disciplinata e libera da ogni forma di pensiero parassita.

Il mio augurio è che tutti voi possiate prendere la meditazione come una sana abitudine quotidiana, proprio come il praticare un'attività fisica o il fare la doccia, affinché con il tempo e la PRATICA COSTANTE, i risultati non tardino ad arrivare fino a migliorare la vostra Vita e quella delle persone che avranno la fortuna di interagire con voi.

Vincenzo Bilotta