Ognuno di noi possiede un'anima. Quest'anima, quando discende nel corpo che possiede allo scopo di evolvere su questo piano dimensionale, sa già qual'è la sua missione sulla terra. Tutti noi, nessuno escluso, possediamo dei talenti, tutti abbiamo delle potenzialità, ciascuno in un determinato campo, ognuno in base alle proprie attitudini naturali.
Se molte persone non riescono ad esprimere i propri talenti, ciò è dovuto al fatto che nessuno gli ha mai insegnato a coltivarli, svilupparli ed esprimerli. Non è che ciò dipende solo dal processo educativo-programmatico che tende ad inquadrare le persone e a dar loro un insieme di nozioni da gregge. Il fatto è che, spesso, chi è preposto alla nostra educazione, non sa nemmeno da dove cominciare per aiutarci a seguire la nostra strada e a sviluppare i nostri talenti.
L'educazione-programmatica, poiché tende ad uniformare tutte le menti allo stesso livello, sfornerà dei pensatori mediocri, tutti con le stesse idee sulla Vita e con degli scopi che, molto spesso, non collimano nemmeno lontanamente con quelli che sono i nostri veri bisogni, quelli per soddisfare i quali ci siamo scomodati, anzi, la nostra anima si è scomodata a prendere un corpo in prestito.
Posso garantirvi che pochi seguono la propria strada, perché la strada, prima di seguirla, bisogna cercarla, trovarla e, poi, incominciare a percorrerla. Va da sé che, prima di trovare la propria strada, si dovrebbe riuscire a riconoscere i propri talenti. Solo dopo aver riconosciuto i propri talenti si potrà andare per la propria strada dritti alla meta e senza distrazioni, né influenze negative esterne, di sorta.
Ma se non avremo chiaro lo scopo per il quale ci troviamo qui sulla terra, se non riusciremo a scoprire i nostri talenti, ecco che dovremo contentarci di ciò che riceveremo in pasto attraverso il processo educativo-programmatico e, con lui, tutti i limiti ad esso inerenti.
In questo modo, però, saremo costretti a percorrere una via che, in realtà, non ci appartiene, non è mai stata nemmeno lontanamente contemplata dalla nostra anima. Questa via è la via che gli altri ci fanno credere nostra. Tanto per fare un esempio, se i nostri genitori vogliono farci studiare medicina solo per avere il figlio medico o, peggio, perché loro non hanno avuto la possibilità di completare o intraprende questo percorso di studi, eccoci catapultati in una realtà in cui ci troveremo costretti a soddisfare delle aspettative altrui, percorrendo una via che non ci appartiene.
Questa è una delle peggiori forme di castrazione dell'essere umano. Se poi il figlio avrebbe voluto, invece, studiare recitazione o filosofia, ecco che viene ad essere sabotato uno dei tanti programmi che l'anima aveva in serbo per quel ragazzo.
In questi casi si percorreranno vie che non ci appartengono e i risultati saranno mediocri e, laddove si porteranno a compimento gli studi voluti da altri anche a pieni voti, non si sarà realizzato di certo il proprio di scopo, ma quello dei nostri genitori o insegnanti o, in generale, di chi ci ha indicato una via che nostra, di certo, non era.
Quando si hanno chiare le idee, quando si conoscono i propri talenti, è necessario incamminarsi per la strada che la Vita stessa ci ha tracciata, anche andando contro il volere degli altri, perché qualora non percorriamo e portiamo a termine la nostra missione su questa terra, gli infelici saremo noi, non quelli che ci hanno indicato una via per il nostro bene, di certo, ma che sicuramente non è mai stata la nostra.
Vincenzo Bilotta