lunedì 9 novembre 2020

La paura dell'abbandono

Quello della paura dell'abbandono è uno degli argomenti più delicati che possano essere trattati. Di solito, essa si origina nella primissima infanzia, ma capita anche durante l'età adulta. Si può essere abbandonati o sentirsi tali, non ha importanza. 

Ciò che importa è che il soggetto che si sente abbandonato, costruirà uno schema di abbandono che tenderà ad accompagnarlo all'interno di relazioni di amicizia, lavorative o sentimentali, poco importa, facendogli sabotare, prima o poi, questi legami fino a fargli rivivere il trauma da abbandono, più e più volte.

(Immagine presa dal web)

Come detto prima, la paura dell'abbandono nasce dall'aver vissuto un abbandono da parte di una persona che costituiva per noi un punto di riferimento. Essa avviene improvvisamente, ci lascia sorpresi, spaventati, tristi... Può capitare che, mentre siamo ancora piccoli, uno dei nostri genitori muoia o vada via di casa o, ancora, da adulti, il partner ci tradisca o decida di andarsene all'improvviso.

Ecco che, in quei contesti, nasce la paura dell'abbandono. Questa paura è la conseguenza della mancata accettazione della scelta che l'altra persona fa, di andare via. Dopotutto, ogni anima ha un suo percorso, ma tutto questo va oltre le aspettative della mente. 
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Nessun genitore, infatti, si sognerebbe di morire per il piacere di abbandonare il proprio figlio in tenera età, ma l'anima, probabilmente, aveva in serbo per lui proprio quel progetto, ciò a fini evolutivi, ma vallo a spiegare al bimbo, quando non vede più tornare a casa il papà, o la mamma, per poterlo/riabbracciare...

Questi sono dei traumi che ci si porta dentro a Vita e che, se non elaborati correttamente, tenderanno a sabotare tutte le relazioni future. Ma perché avviene questo sabotaggio? Qui, oltre agli schemi mentali c'entrano molto le energie del soggetto che si porta dentro la paura dell'abbandono. La paura è, essa stessa, energia, e tenderà, se non osservata e trasformata, ad avvelenare tutti i rapporti che vivrà o, almeno, proverà a vivere, la persona che se la porta dentro.

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Di conseguenza, se una donna abbandonata dal primo partner che considerava l'amore della sua Vita, non sarà capace di portare alla coscienza il fatto che non tutti gli uomini sono uguali ma, al contrario, tenderà a portare in un rapporto l'energia della paura del tradimento/abbandono, di conseguenza attirerà a sé, per la legge dell'attrazione, partner che la tradiranno per poi abbandonarla.

Spesso, sempre a causa della paura dell'abbandono, si sabotano le relazioni ancor prima che comincino. Capita, infatti, che la persona che ha paura di essere abbandonata ci metta poca energia/entusiasmo, nella storia, ciò fin dal principio. Questa mancanza di entusiasmo, questa scarsa energia nel rapporto, può essere sentita dal potenziale partner ed interpretata come una forma di disinteresse a che il rapporto cresca portandolo, di conseguenza, ad andarsene prima ancora che la storia possa diventare seria.

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Ma come fare a non cadere sempre nello stesso schema precludendosi, così facendo, la possibilità di essere finalmente felici? Innanzitutto bisognerebbe prendere coscienza del fatto che ci si trascina dentro, in maniera inconsapevole e, a volte da moltissimo tempo, ancora questa paura dell'abbandono associata, spesso, alla paura di rimanere soli.

Dopo aver preso coscienza di queste dinamiche che governano in maniera automatica la nostra mente, occorrerà trasformarle fino ad estirparle, proprio come si fa con le erbacce quando invadono il nostro giardino. Per far questo sono utili diverse metodologie, quali ipnosi regressiva, costellazioni familiari, meditazione. Io personalmente utilizzo E.F.T., logosintesi, T.A.I. da molti anni e mi ci trovo benissimo. Ognuno di voi potrà scegliere la tecnica che fa per sé in base al proprio sentire.

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In ogni caso sarà importante un accurato e profondo lavoro su di sé prima di innamorarsi di un nuovo partner, ciò per evitare di soffrire e far soffrire l'altro/a a causa della paura dell'abbandono inconsapevole che, se non portata alla luce e sanata, tenderà a far perpetuare questi schemi autosabotanti all'infinito.

Vincenzo Bilotta