Ognuno di noi acquisisce, fin dai primi anni di Vita, attraverso il processo educativo e le interazioni con gli altri una propria visione della realtà e di tutti gli accadimenti al suo interno. In base a ciò, com'è ovvio, si tenderà a dare una propria interpretazione a quello che è il concetto di normalità.
Se si nasce in un famiglia di acrobati ed illusionisti, sarà considerato normale chi possiede un'agilità fuori dal comune. Diversamente, se una persona nasce in una famiglia di contabili, ecco che subito cambierà la visione della Vita in se stessa e, con essa, anche quello che è il concetto di normalità. Come potete capire da quanto detto fino ad ora, TUTTO E' RELATIVO E STRETTAMENTE DIPENDENTE DALLA PERSONA CHE VIENE AD OSSERVARE ED INTERAGIRE CON UN DETERMINATO FENOMENO.
Ovvio, per certi fenomeni si potrà avere un parere quasi unanime sul concetto di normalità. Se, ad esempio, chiedessimo a diverse persone cosa possono vedere in cielo di notte quando è sereno, la risposta più probabile sarebbe: "le stelle"! Diverso, invece, sarebbe il caso in cui chiedessimo a quelle stesse persone cosa ne pensano del fenomeno dell'osservatore oppure come considerano i fenomeni di autoguarigione.
Va detto, inoltre, che il concetto di normalità può variare nel corso degli anni ed attraverso le esperienze che il singolo soggetto andrà vivendo all'interno della sua Vita. Man mano che s'interagisce con persone, situazioni e stili di Vita diversi da quelli di cui si era a conoscenza, infatti, i nostri "campi visivi" rispetto a ciò che è normale e ciò che non lo è si amplieranno inevitabilmente.
E' importante poter avere l'opportunità di arricchire ed integrare le proprie conoscenze riguardo al mondo fino a quel momento conosciuto. Anche la scelta di voler lavorare su di sé può determinare un cambiamento della visione prospettica riguardo la Vita e le sue dinamiche e, di conseguenza, trasformare radicalmente la nostra percezione della normalità.
Se di punto in bianco un ragioniere diventa esploratore e comincia ad andare in giro per il mondo, sarà inevitabile un suo cambiamento d'interpretazione rispetto a quello che è il concetto di normalità. Anche il passaggio dalla medicina allopatica a quella olistica in generale porta ad un cambiamento e ad una revisione radicale del concetto di normalità.
Dopotutto, noi tendiamo a definire normale ciò che è comune alla visione di massa rispetto a certi fenomeni mentre tendiamo a definire coi termini di "strano", "particolare", "diverso", "inusuale", tanto per citarne alcuni, tutti quei fenomeni che esulano dai confini delle nostre conoscenze acquisite fino a quel momento.
Detto questo, da ciò si evince come sia importante il saper rispettare ed integrare la propria visione del mondo e del relativo concetto di normalità con quella delle persone con le quali s'interagisce. Ognuno di noi, dopotutto e come abbiamo avuto modo di analizzare in questo mio articolo, ha la propria visione della realtà, della Vita e di ciò che, secondo lui è o, meglio, dovrebbe essere la normalità.
In questo contesto sarebbe auspicabile una corretta integrazione fra i diversi punti di vista relativi alla Vita, attuabile attraverso il non giudizio rispetto alla visione diversa che gli altri possono avere di determinate dinamiche della Vita rispetto a noi. Ognuno ha il suo mondo e in quello vive. Nessuno può nè, tantomeno, deve giudicare chi vive e vede la Vita e il relativo concetto di normalità in una maniera diversa dalla propria.
L'unità la si raggiunge attraverso il superamento dei concetti relativi di bene/male, giusto/sbagliato, bello/brutto e, non da ultimo, normale/anormale. Solo andando oltre le parole e i giudizi sulle singole visioni della realtà da parte di chi ci sta intorno, potremo finalmente realizzare che il mondo è bello perché è vario, per poter tornare all'UNO attraverso l'integrazione nella diversità dei punti di vista perché proprio grazie ad essa, lungi dal criticarci l'un l'altro aggrappandoci a delle stupide visioni relativistiche del mondo, potremo finalmente sviluppare una mentalità aperta e ricettiva gettando via, definitivamente, i paraocchi che ci avevano impedito fino ad oggi di poter cambiare ed evolvere attraverso la condivisione e l'accettazione senza giudizio.
Vincenzo Bilotta