domenica 25 dicembre 2016

La paura collettiva

La nostra è una società dominata dalla paura. Ciò è, innanzitutto, frutto dell'identificazione più o meno totale dell'uomo con la propria mente e i suoi pensieri. Ma ad aumentare queste paure, in un clima di inconsapevolezza, contribuiscono sicuramente gli strumenti utilizzati dall'alto per manovrare le masse: fra questi, i più diffusi sono i mass media con i loro reportage.

Il metodo utilizzato per asservire le persone ai voleri dei pochi che comandano, è sicuramente quello consistente nel creare dei simboli contro i quali aizzare la popolazione, una sorta di capro espiatorio più o meno reale, non importa, ciò che importa è che ci sia qualcosa sulla quale far sì che la popolazione possa riversare il proprio odio, la propria ira repressa, la propria frustrazione.
(Immagine presa dal web)

Ai simboli e al metodo dividi et impera, il popolo è già abituato, ciò grazie alla creazione di club sportivi che, lungi dall'unire in attività ricreative e salutari, creano, invece, delle fazioni avversarie. Si assiste ad una sorta di ammaestramento collettivo, una sorta di riflesso condizionato, un pò come i cani di Pavlov, in base al quale ad ogni stimolo specifico, dall'alto potranno ottenere una risposta controllata.

Ci hanno educati ad essere una massa di agnellini obbedienti, pronti a comportarci così come qualcuno ha già deciso per noi. Altro fattore che, sicuramente, non fa altro che alimentare la paura collettiva è il continuare a parlarne alimentando, per ciò stesso, il clima di tensione instaurato in occasione dell'evento stesso. Se, ad esempio, viene compiuto un attentato, un atto violento o qualcosa che suscita il pubblico dissenso, se si vuole mantenere alto il livello della paura, basta continuare a parlarne, a scriverne sui giornali ed il gioco è fatto.
(Immagine presa dal web)

Il tutto continuerà a ripetersi e diffondersi nei discorsi da bar, al lavoro, nei centri sportivi ed il risultato sarà così raggiunto, il clima di paura collettiva è stato creato. A questo fattore si aggiungerà, in un secondo tempo, la rabbia collettiva e, spesso, impotente di fronte a determinati eventi. Automaticamente si scatenerà il desiderio di coinvolgere quante più persone possibile in questi argomenti, condividendoli tramite social network ed altri canali d'informazione.

Così facendo, la paura verrà non solo alimentata ma, anche e soprattutto, perpetuata. La conseguenza sarà anche l'aumento e la diffusione di situazioni simili a quella originaria della quale si sarà parlato più spesso. Nel caso di un atto violento compiuto negli stadi, ad esempio, potrà accadere il ripetersi di eventi simili in occasione di eventi sportivi in diverse parti della nazione stessa. Ciò grazie alle energie negative alimentate e diffuse per mezzo di una sorta di passaparola.
(Immagine presa dal web)

La situazione per uscire da questo circolo vizioso? BASTA NON RIVOLGERE ECCESSIVA ATTENZIONE A DETERMINATI EVENTI A SFONDO DRAMMATICO RIVOLGENDO, AL CONTEMPO, LA PROPRIA ATTENZIONE, INVECE, VERSO EVENTI A CARATTERE GIOIOSO ED EVOLUTIVO.

Avete notato come i mass media parlino tanto di cronaca nera mentre dedicano solo qualche minuto ad eventi lieti? Pensate sia fatto tutto per caso o solo per aumentare l'audience? Beh vi sbagliate. Questo tipo di trasmissioni hanno lo scopo di far focalizzare l'attenzione dell'uomo medio zombie verso eventi in grado di scaricarlo delle proprie energie portandolo, per ciò stesso, nella direzione voluta dal sistema stesso.
(Immagine presa dal web)

Impariamo a non dare eccessiva importanza agli eventi negativi, parliamone il meno possibile, non lasciamoci condizionare da notiziari, giornali o discussioni da bar. Impariamo a SVEGLIARCI, buttiamo via sto televisore, impariamo ad attingere noi stessi informazioni da diverse fonti e poi filtriamole per tenere quelle più verosimili in merito a determinati accadimenti.

La paura collettiva deriva sempre da un sonno collettivo. Chi dorme fornisce energia a chi riesce a catturare per primo la sua attenzione, ciò perché la maggior parte della gente vive in uno stato sub ipnotico. Bisogna svegliarsi da questo stato di torpore, ciò sta già accadendo grazie al fatto che la terra stessa è pronta ad accogliere una nuova specie di esseri umani.
(Immagine presa dal web)

Chi dorme è destinato a rimanere schiavo di un sistema destinato inevitabilmente a crollare e con esso tutti i suoi schiavi e sottoposti. Solo chi sarà in grado di svegliarsi, se sarà pronto, potrà vivere libero da paure e costrizioni di sorta tagliando, finalmente, i fili che lo tenevano legato ad un sistema che lo pilotava dall'alto fin dalla più tenera età, attraverso il processo educativo-programmatico.

Vincenzo Bilotta