"Un'idea può rendere schiavo l'uomo libero, un'altra idea, invece, può rendere libero l'uomo schiavo". (Vincenzo Bilotta, L'arte della consapevolezza)
Quella di libertà è un idea soggettiva e relativa. Essa, infatti varia da paese a paese e dipende dalle culture, usi, costumi nonché dai sistemi politici in atto. Spesso, quando si parla di libertà, mi viene chiesto: "Ma se viviamo in una democrazia, c'è libertà di stampa, di culto e di libera iniziativa, perché parlare di libertà se essa è implicita nel sistema?".
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Questo tipo di domanda apre spazio ad argomentazioni delle quali si potrebbe parlare per giorni, ognuno col suo punto di vista personalissimo, ognuno con le sue argomentazioni. Intanto, in una società come la nostra, con un sistema mediatico manipolato dall'alto dove l'iniziativa del singolo è disincentivata da un sistema di tassazione repressivo, non parlerei di democrazia. Ad ogni modo, non spetta a me parlare di politica, io mi occupo soltanto di lavoro su di sé ed evoluzione spirituale.
Premesso ciò, vorrei esprimere a proposito della libertà, la mia opinione personale. Essendo un'opinione personale, sarà diversa dalle opinioni comuni della massa abituata ormai a pensare con un unico cervello collettivo da pecora. Ciò lo trovo giusto e naturale. Il bello, del resto, sta proprio nella diversità! Anzi, se ci fosse più gente che non si adeguerebbe alle opinioni della massa, si vivrebbe da UOMINI e non da pecore.
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Non basta vivere in un sistema democratico per essere liberi. La vera libertà nasce da noi, è dentro di noi, ciò fin dalla nostra nascita. Quando parlo di libertà mi riferisco non alle libertà che si danno per scontate in un sistema democratico. Non è con la libertà di parola o di stampa che un uomo può definirsi libero e completo.
Almeno non un uomo che lavori su di sé. Chi è nel cammino di ricerca, infatti, sa bene che non bastano le libertà garantite da uno stato democratico per definirsi persone libere. Ciò perché queste sono libertà esterne, legate a situazioni che non dipendono dal singolo individuo ma da eventi frutto di decisioni legate a contingenze politiche e a decisioni prese dall'alto.
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Chi lavora su di sé sa benissimo che, per essere una persona libera, per diventare una persona DAVVERO libera, dovrà eliminare tutti gli strati, costituiti da convinzioni limitanti, accumulati attraverso il processo educativo-programmatico.
La libertà è già dentro di noi. Questa libertà, NESSUNO potrà portarcela MAI via. Basta riscoprirla, riconoscerla, RICORDARSI di essere nati liberi. Ormai la maggior parte delle persone vive in una prigione senza sbarre, formata dalle proprie convinzioni limitanti sulla Vita, sulle persone, su di sé e sulle proprie potenzialità. In altre parole, viviamo credendo di essere ciò che ci hanno insegnato a credere da piccoli attraverso un'educazione volta a creare degli zombie destinati ad alimentare il sistema.
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Ricordo che molto tempo fa possedevo un canarino. Egli era nato e cresciuto in cattività. Di conseguenza lo tenevo in una gabbia, pur avendolo abituato ad uscirne con una certa frequenza. Un giorno, stanco di vederlo rinchiuso, decisi di liberarlo. Feci ciò aprendo la gabbia e posando il canarino sul pavimento del balcone. L'indomani mattina lo trovai per come lo avevo lasciato! Esso era vicino la gabbia e non aveva nemmeno accennato a volar via!
Noi siamo così. Se ci facessero notare che siamo creature libere, probabilmente molti di noi cercherebbero subito altri tipi di dipendenza simili alla scienza, religione o, in generale, a qualcosa che possa dar loro un punto di riferimento. CI HANNO INSEGNATO A VIVERE DA SCHIAVI MA NOI SIAMO, FIN DALLA NASCITA, PERSONE LIBERE E MOLTO, MOLTO POTENTI.
Non abbiate paura, quindi, a sperimentare la vostra libertà personale, liberandovi dalle zavorre ereditate dal passato e, in generale, da un processo educativo-programmatico. Non dimenticate in ogni caso che, una volta aperta la gabbia, dovrete cominciare ad esercitarvi nel volo, essendo le vostre ali da troppo tempo fuori esercizio, a causa del vostro permanere all'interno delle sbarre delle vostre stesse convinzioni limitanti.
Vincenzo Bilotta