domenica 24 novembre 2013

Frammenti di realtà

La realtà che percepiamo ogni giorno è quella che afferriamo coi nostri cinque organi di senso: vista, udito, gusto, olfatto e tatto. D'altronde si è visto come i mistici, fin dall'antichità, abbiano affiancato a questi cinque sensi un SESTO SENSO. Questo ci permetterebbe di cogliere la VERA realtà che si cela al di là delle apparenze. 

Anche la fisica quantistica, a partire dall'inizio del ventesimo secolo, ha cominciato ad intuire che il mondo che ci circonda assieme agli oggetti di comune utilizzo, altro non sono, in realtà, se non illusioni. Certo, le cose possiamo toccarle, utilizzarle, ma, secondo la fisica dei quanti, esse non sarebbero poi così materiali come sembrerebbero all'apparenza.
(Immagine presa dal web)

In poche parole, tutti gli oggetti, altro non sarebbero se non energia condensata, formata da particelle oscillanti ad altissima velocità. Sarebbe proprio questa velocità elevata a conferire loro un aspetto solido. Del resto, diversi studi in neuroscienze hanno dimostrato come noi percepiamo i colori e le forme in base ad un sistema di codificazione che passa attraverso il "vaglio" da parte del cervello.

In pratica, secondo le ricerche effettuate in neuroscienze, il nostro cervello si comporterebbe proprio come un lettore di codici a barre. Attraverso il cervello, poi, noi siamo in grado di percepire colori, suoni, forme, sensazioni visive e tattili. Ciò significa che la nostra percezione della realtà è limitata a ciò che il cervello comunica attraverso i neurotrasmettitori.

La conseguenza di ciò è fin troppo ovvia. Noi siamo in grado di percepire dei frammenti di realtà. A questi frammenti di realtà si può avere accesso solo attraverso l'intuizione, la meditazione e, in generale, tutto ciò che ci porta a sperimentare una sorta di stato alterato di coscienza che ci rende permette di vedere le cose COSI' COME NON SONO.

Del resto, i buddisti affermano da secoli che siamo immersi in MAYA, termine che sta ad indicare l'illusione. Per riscoprire ciò, in un secolo come il nostro, dominato da supertecnologie e realtà virtuali, ci volevano la fisica quantistica e le neuroscienze. Forse ciò per avvalorare e rivestire di credibilità quella che (il buddismo) è vista solo come una religione dai più.
(Immagine presa dal web)

Fatto sta che, oggi come 5000 anni fa, si è riscoperta l'illusorietà, la fallacia dei nostri cinque sensi. Cos'è vero allora? Sicuramente, ciò in cui crediamo, quello che percepiamo quando il nostro dialogo interiore cessa e i nostri condizionamenti psicofisici vanno in vacanza, almeno per un pò, a volte, ci si augurerebbe, per sempre.

Un giorno potremmo scoprire che le esperienze che viviamo, il cibo che mangiamo e, perchè no, la casa in cui viviamo, altro non sono se non proiezioni del nostro subconscio elaborate dal nostro cervello per dar loro una forma reale. Fino ad allora, dovremo accontentarci dei frammenti di realtà che riusciamo a sperimentare quando, aperta la gabbia delle nostre illusioni, ci abbandoniamo alla nostra percezione creativa volando fianco a fianco con Dio.

Vincenzo Bilotta