lunedì 12 dicembre 2022

Belli fuori e marci dentro

La nostra è la società dell'apparire. Domina la scena chi ha il SUV più grande, l'orologio con più pietre preziose, lo smartphone con più grafica e memoria. Si vestono abiti firmati, scarpe lucide, ci si sottopone a lampade solari, tagli all'ultima moda, il tutto da esibire il sabato sera in giro per i locali. Ah... Quasi dimenticavo! Si sbiancano i denti, ci si sottopone a depilazione definitiva e si ostenta un sapere superiore alla cosiddetta "massa".

Con tutte queste pratiche da esibire nei vari pub-circhi equestri sparsi per la città si fa bella figura con le altre scimmiette ammaestrate, questo è sicuro. Un grossa percentuale del popolino ama le belle auto, i vestiti alla moda, le belle frasi di convenienza, quindi è tutto ok.

(Immagine presa dal web)


Ma... C'è un ma... Dietro tutto questo apparire, essere belli alla luce del sole, all'avere questo e quell'altro, al far parte della bella società dell'ostentare ciò che si ha, pochi, quasi nessuno, riescono ad ESSERE e a fregarsene del SUV potente o del culo rifatto.

Il sistema, la società occidentale stessa, ci hanno educato, cresciuto, impresso quasi fosse un marchio a fuoco, che se vogliamo essere stimati, amati e rispettati, dobbiamo apparire, mostrare, dimostrare agli altri ciò che abbiamo, sappiamo, conosciamo.

(Immagine presa dal web)


Bisogna essere laureati, con l'auto di marca, il posto in banca, per potersi ritagliare uno spazio di attenzione nei locali alla moda dove altri cultori dell'apparire si riuniscono il sabato, quasi fossero gli organizzatori di una fiera dell'ostentazione...

Ma, sapete, dietro tutto questo essere belli fuori, molte persone nascondono il marciume, la spazzatura che portano dentro, come se un orologio d'oro tempestato di brillanti bastasse a nascondere la loro infelicità e mancata realizzazione spirituale.

(Immagine presa dal web)


Viviamo nella società dell'apparire, dove l'essere sembra non contare nulla, quasi fosse un optional e pure costoso. Ma la spazzatura dentro resta, questo è certo, che tu abbia un attico a New York o ti faccia una crociera intorno al mondo all'anno.

In occidente, in questo momento storico molto particolare, è diventata di vitale importanza la pratica della meditazione. Un popolo che ostenta lo fa solo per compensare ciò che non riesce ad essere. Ma il vuoto interiore non lo riempirà, di certo, l'ultimo modello di auto con le sue centinaia di cavalli, o le scarpe da 700 euro.

(Immagine presa dal web)


ESSERE rappresenta un atto di coraggio, specie in un mondo in cui, se non si possiede, non si è tenuti in considerazione. Per cominciare ad essere, occorre, dapprima, accorgersi di aver puntato tutto, fino a quel momento, sull'apparire, sull'avere, sul voler a tutti i costi dimostrare di essere belli, famosi, importanti.

Dopo essersi accorti di aver dato, sprecandola, energia all'apparenza, solo in quel momento si potrà cominciare a lavorare su di sé, a guardarsi dentro per cominciare a ripulirsi dal marciume emozionale stratificato attraverso anni di programmazione scolastica, familiare, sportiva, sociale. Solo liberandosi interiormente e, in un secondo tempo, centrandosi su di sé, si potrà essere, finalmente, liberi, potenti e VERI.

(Immagine presa dal web)


Chi ha imparato ad essere non avrà paura se non mostrerà il SUV ultimo tipo o non andrà in locali alla moda, perché per questa persona, centrata, umile e potente, ciò che conterà davvero sarà mostrare agli altri la propria leggerezza, pulizia interiore e sicurezza derivanti dall'aver riscoperto la propria creatività, indipendenza da fattori esterni e l'essere VERO, al di là di ogni lampada solare, abito firmato o locale alla moda frequentato. Lascerà tutto il resto, il mero apparire e giudicare dall'aspetto, alle masse addormentate.

Vincenzo Bilotta