domenica 4 settembre 2022

La differenza fra l'essere soli e il sentirsi soli

Oggi voglio parlarvi di una sostanziale differenza, quella che intercorre fra l'essere soli e il sentirsi soli. È una differenza molto importante che influisce sullo stato d'animo, la qualità della Vita, dei rapporti sociali e, non da ultimo, sulla qualità della salute.

Noi nasciamo soli. Siamo soli, al buio e nel silenzio quando siamo nel grembo materno (salvo i casi in cui ci siano dei fratelli gemelli), in seguito siamo soli nella Vita. La solitudine è una condizione naturale dell'essere umano, il socializzare, il relazionarsi con gli altri è, sì, necessario, ciò nei rapporti di lavoro, nelle relazioni sentimentali o quando capita di uscire a condividere una tazza di caffè. 

(Immagine presa dal web)


Tuttavia, rimane di fondamentale, VITALE importanza, la solitudine, quella sana, quella ricercata allo scopo di raggiungere il silenzio interiore, la centratura, quella VERA. È nel silenzio, infatti, che ci si evolve, non nel caos delle vuote parole scambiate con chi interagiamo quotidianamente. Molte persone, lungi dall'arricchirci attraverso i loro discorsi, ci riempiono la testa del caos che hanno essi stessi, e lo fanno attraverso le parole.

Ecco perché è di VITALE importanza, torno a ripeterlo, imparare a stare da soli, centrarsi. Solo così sarà possibile, poi, selezionare le persone con le quali conversare, uscire, condividere i propri modi di vedere la Vita, il tutto uscendone arricchiti e non confusi o svuotati di energie.

(Immagine presa dal web)


Essere soli è, quindi, lo stato naturale, Divino, all'interno del quale si vivrà nella centratura, nella completezza, nel silenzio creativo attraverso l'introspezione e il riconoscimento delle proprie capacità interiori.

Molte persone, però, fanno della solitudine non un'opportunità di crescita ed evoluzione personale ma, lungi da tutto ciò, un problema. Questo avviene perché le persone, lungi dal considerare la solitudine come una condizione naturale dell'essere umano, la trasformano in un'imposizione. Così, molte persone si sentono sole.

(Immagine presa dal web)


Quando ci si sente soli si trasforma la solitudine da stato naturale dell'essere a psicoprigione. Sì, perché in realtà non siamo MAI soli, ci crediamo soli, ma è solo frutto di fantasie mentali e modi di vedere la Vita ereditati dal processo educativo-programmatico e, in generale, dalla massa, una massa fatta di persone che hanno paura di restare una sola sera da sole a casa senza vedere nessuno, in compagnia di sé stesse e dei silenzi della propria anima.

La solitudine è essenziale se ci si vuole centrare e crescere a livello evolutivo, ma se si teme, ecco che diventa un problema, un demone da sconfiggere a tutti i costi. Dovremmo imparare ad ascoltarci, a rimanere più tempo in compagnia di noi stessi, del silenzio sacro che scaturisce dal nostro esserci allontanati dalle folli parole pronunciate dalle masse incoscienti. 

(Immagine presa dal web)


Stando da soli saremo liberi di cominciare a selezionare le compagnie con le quali uscire e quando uscirci, senza più paura di stare un giorno a casa da soli, senza più temere l'abbandono ma, lungi da tutto ciò, entrando dentro questi sogni ad occhi aperti fino a capire che il potere di renderci infelici glielo avevamo dato noi credendoli reali.

Vincenzo Bilotta