domenica 12 settembre 2021

Smettila di essere un "bravo ragazzo"

Smettila di essere un "bravo ragazzo", non serve e non ti porterà dove ti piacerebbe arrivare. No, non ti sto invitando a diventare un criminale, uno che trasgredisce le regole e va contro gli interessi altrui. Piuttosto, ti sto esortando a disobbedire agli insegnamenti scolastici e familiari, laddove essi vadano contro la tua realizzazione, contro le tue passioni.

Si usa dire "è un bravo ragazzo" per indicare il figlio di famiglia che segue in tutto e per tutto gli insegnamenti e i consigli (ordini, aspettative?) dei genitori, senza mai dire di no, senza mai chiedere perché. In pratica, il mondo è pieno di "bravi ragazzi". "Bravo ragazzo" è anche chi continua la professione paterna attraverso il conseguimento di un titolo di studio che gli farà rinunciare, di fatto e per sempre, alla realizzazione dei propri sogni.

(Immagine presa dal web)


Ne conosco tanti, di bravi ragazzi, anche io ero uno di loro e, se avessi continuato ad esserlo, questo blog e i miei libri probabilmente non esisterebbero oggi e starei dietro una scrivania a timbrare documenti o, in ogni caso, farei ciò che mi hanno insegnato a scuola, a casa, senza nemmeno chiedermi il perché, in pratica farei parte della massa.

Ma così, per fortuna, non è stato. Certo, non è mai stato facile per nessuno andare contro il volere dei genitori, degli insegnanti, dei preti e della società in generale, per poter, infine, fare ciò che piace e, non più, ciò che gli altri si sarebbero aspettati da noi.

(Immagine presa dal web)


Il senso di colpa, in un primo tempo, si fa sentire: si pensa di aver deluso i nostri genitori, i nostri insegnanti, il sistema intero, in pratica. A volte si ha paura di andare oltre e scoprire cosa c'è... Ma quando si intuisce che solo così si potranno realizzare i propri e, non più, gli altrui progetti, ecco che ogni senso di colpa sparisce per lasciare il posto alla voglia di fare, di esprimere i propri talenti, di lavorare su di sé.

Solo chi lavora su di sé, infatti, può essere in grado di prendere coscienza del fatto che la strada che ci indicano gli altri, siano essi famiglia, preti, allenatori, insegnanti, amici, partner o conoscenti, il più delle volte non è quella che fa per noi. La nostra strada, infatti, non è ancora stata costruita, saremo noi, attraverso il nostro impegno, il nostro senso di responsabilità e la perseveranza che potremo cominciare a realizzarla.

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La strada indicataci dagli altri, invece, esiste già e sappiamo pure dove potrà portarci: lavoro impiegatizio, stipendio sicuro, ma niente spazio per la creatività e no, i sogni nel cassetto possono pure fare la muffa, bisogna avere la testa sulle spalle, non fra le nuvole, come mi diceva sempre la mia insegnante di italiano alle medie quando mi perdevo a guardare incantato il cielo in primavera.

Il "bravo ragazzo" è un ragazzo concreto, che sa quello che vuole... Ce lo avranno ripetuto milioni di volte... Ma la realtà è ben altra. Il "bravo ragazzo" non si è mai chiesto cosa voglia dalla Vita, piuttosto si è sempre limitato ad accontentare gli altri. In altre parole, il "bravo ragazzo" sa cosa vogliono gli altri da lui e cerca di contentarli mentre non si è mai chiesto, o ha rinunciato in partenza a chiederselo, cosa volesse lui dalla Vita.

(Immagine presa dal web)


In ognuno di noi c'è uno spirito ribelle, ribelle al conformismo, alla muffa, all'obbedienza, che vuole solo uscire fuori, guidarci verso il successo e farci raggiungere il massimo delle nostre potenzialità. Per lasciare libero il nostro vero spirito, la nostra vera natura, sarà necessario centrarsi su di sé, fregandosene se per questo si deluderanno gli altri e le loro aspettative.

La Vita è UNA e va vissuta seguendo le proprie attitudini, sviluppando la propria creatività fino a realizzare se stessi. Se, viceversa, si contenteranno i genitori, gli insegnanti, amici, allenatori o conoscenti, solo per paura di deluderli o di essere giudicati dei "cattivi ragazzi", beh, ricordate sempre una cosa: gli infelici rimarrete voi.

(Immagine presa dal web)


I vostri genitori un giorno moriranno, il vostro partner potrebbe andar via, gli amici voltarvi le spalle, ma voi vi ritroverete a svolgere un lavoro e, di conseguenza, a vivere una Vita non vostra, non vera, ma voluta da altri. Quindi? Cosa avete deciso? Le persone che vi circondano non sono eterne, così come il tempo per decidere se realizzare i vostri sogni o, al contrario, se buttare la Vita dei vostri sogni nel cassonetto dei rifiuti allo scopo di far contenti gli altri... A voi la scelta!

Vincenzo Bilotta