"A tutti porgi orecchio, a pochi voce. Accogli sempre l'opinione altrui, ma pensa a modo tuo". (William Shakepeare)
La Vita Vera comincia fuori dagli schemi mentali. La maggior parte delle persone è legata ed affezionata a questi schemi mentali. Il più potente condizionamento presente fra i tanti a livello mentale è, sicuramente, il giudizio. Si ha paura del giudizio, si esprimono giudizi in maniera costante su cose, eventi, persone, ci si erge a giudici delle Vite altrui ma, al contempo, si teme l'altrui giudizio.
La Vita Vera comincia fuori dagli schemi mentali. La maggior parte delle persone è legata ed affezionata a questi schemi mentali. Il più potente condizionamento presente fra i tanti a livello mentale è, sicuramente, il giudizio. Si ha paura del giudizio, si esprimono giudizi in maniera costante su cose, eventi, persone, ci si erge a giudici delle Vite altrui ma, al contempo, si teme l'altrui giudizio.
Gran parte delle nostre azioni è condizionata dalla paura di essere giudicati, di ciò che potranno pensare gli altri riguardo alle scelte da noi fatte, ai percorsi intrapresi, al seguire nuovi modelli di pensiero che potranno risultare, ai più, quantomeno strambi.
Il fatto è che noi dipendiamo dal giudizio degli altri e raramente facciamo qualcosa che possa andare contro l'opinione comune, ciò a costo di perdere l'occasione di evolvere ed uscire, finalmente, dal branco di umanoidi medi o pecore belanti che dir si voglia.
Fin da piccoli cominciamo ad essere giudicati. Tutto comincia non appena cominciamo a camminare e a vestirci. Già in casa, prima ancora di frequentare l'asilo, i nostri genitori cominciano col giudicare come mangiamo, come vestiamo, cercando di correggerci allo scopo di educarci, ma questa, seppur fatta a fin di bene, costituisce pur sempre una forma di giudizio.
Quando finiamo a scuola per essere educati-programmati saremo giudicati dai nostri insegnanti, allenatori, preti, amici. Le pagelle sono un esempio di giudizio. A volte potrà succedere, però, che questo giudizio non saprà cogliere gli eventuali disagi che la persona starà vivendo e finirà col peggiorare le cose, definendo l'alunno come introverso, timido, aggressivo o svogliato.
Insomma, fin da piccoli, per star bene, ci insegnano a dipendere dall'altrui giudizio. Se questo giudizio sarà a noi favorevole, allora noi saremo, a nostra volta, felici. Diversamente, qualora verremo giudicati troppo aspramente, tenderemo a sviluppare un senso di inadeguatezza e la paura, per il futuro, di poter deludere le persone alle quali teniamo.
Man mano che ci abitueranno ad essere giudicati, noi stessi sentiremo il bisogno di chiedere il giudizio degli altri prima di compiere determinate scelte. Quando si chiede un parere su come si è vestiti, su quale percorso di studi intraprendere dopo le scuole superiori o, semplicemente sul ristorante dove poter mangiare una buona cena, queste non sono altro che forme di richiesta volontaria di giudizio agli altri.
Si finisce col dipendere dagli altrui pareri prima di effettuare delle scelte non sapendo che, così facendo, ci si limita nella libertà di fare ciò che più si ama. La conseguenza di questa forma di dipendenza dall'altrui parere, la si può notare nella nostra società, dove ci sono persone che svolgono lavori in modalità "sopravvivenza", sposano persone perché temono di rimanere sole quando, in realtà, così facendo, saranno ancora più sole di quanto avrebbero mai potuto immaginare.
Insomma, la nostra è una società che fa per paura di essere giudicata, vive di ragione e non di sentimento, trae spunto dai pareri e ha smesso di seguire le proprie passioni, i propri talenti e, in generale, i progetti della propria Anima, quelli per i quali è venuta al mondo.
Ecco nascere da questa situazione di disagio la società attuale, fatta di persone depresse, insoddisfatte, alla ricerca di oppio per le menti iperattive ed irrequiete, persone sorde al linguaggio del cuore, che hanno orecchie solo per sottoporsi all'altrui giudizio dal quale fanno dipendere la loro felicità e il loro futuro.
Queste persone non sanno, però, che facendo dipendere il loro avvenire, la loro felicità, dall'altrui parere, giocheranno alla roulette russa, riuscendo raramente ad essere in grado di raggiungere i propri obiettivi in quanto, il più delle volte, raggiungeranno gli obiettivi consigliati dagli altri attraverso i loro pareri.
Per uscire da questo circolo vizioso, da questa fabbrica in grado di generare solo persone infelici, bisognerà avere coraggio, apertura di cuore smettendo, al contempo, di avere paura del giudizio degli altri, di chiedere agli altri il loro parere prima di intraprendere una determinata strada.
Ricordate sempre che: SE FATE UNA SCELTA SARETE GIUDICATI; SE LA SCELTA NON LA FATE, ANCHE IN QUEL CASO SARETE GIUDICATI; SE RIMANETE INDECISI SUL DA FARSI, ANCHE IN QUEL CASO SARETE GIUDICATI; PROPRIO PER QUESTO, IMPARATE A FARE O NON FARE FREGANDOVENE DI CIO' CHE DIRANNO GLI ALTRI IN PROPOSITO.
Ricordate sempre che: SE FATE UNA SCELTA SARETE GIUDICATI; SE LA SCELTA NON LA FATE, ANCHE IN QUEL CASO SARETE GIUDICATI; SE RIMANETE INDECISI SUL DA FARSI, ANCHE IN QUEL CASO SARETE GIUDICATI; PROPRIO PER QUESTO, IMPARATE A FARE O NON FARE FREGANDOVENE DI CIO' CHE DIRANNO GLI ALTRI IN PROPOSITO.
Tenete a mente che chi vi da dei pareri lo fa sempre in base alla propria personale esperienza e, a volte, questa esperienza, in realtà, non l'ha mai fatta e la basa sui "sentito dire", quindi non potrà esservi di nessuna utilità. Chiedete i pareri, se ciò vi può tranquillizzare riguardo determinate scelte e cambiamenti che intendete fare all'interno delle vostre Vite, ma riservatevi voi il diritto ad avere l'ultima parola in merito perché, la vera esperienza è quella che si fa attraverso le proprie azioni compiute sul campo pratico e non in base alle teorie ascoltate da chi, magari, il coraggio di fare le vostre scelte non lo ha mai avuto e adesso si permette pure di darvi delle direttive in merito.
Vincenzo Bilotta