domenica 7 ottobre 2018

Diventare adulti

Crescere comporta uno sviluppo, una maturazione che porterà alla fase finale, l'età adulta. Quello della crescita è un fenomeno presente in natura in tutte le creature, sia terrestri che acquatiche. Anche nell'essere umano, in teoria, ciò dovrebbe avvenire ma, di fatto, avviene raramente. La conseguenza sarà una terra popolata da individui che, nella migliore delle ipotesi, avranno un livello di maturità simile a quello di un bambino dell'età di sette anni circa.

Certo, fisicamente si cresce, si diventa adulti, ci si sposa, si mettono al mondo dei figli. Infatti, questo articolo parla del divenire adulti non in senso fisico, quello è un processo naturale, spontaneo, che non necessita di alcuno sforzo, ci pensa il nostro codice genetico ereditato in milioni di anni di evoluzione. Questo articolo parla del diventare degli adulti completi nel senso non solo fisico ma, anche e soprattutto, psichico.
(Immagine presa dal web)

Il vero adulto non è chi ha già la barba o, nel caso della donna, chi ha già una terza di seno e dimostra una certa precocità. Vero adulto sarà quella persona che avrà saputo sviluppare quelle capacità che ogni essere umano possiede in embrione, ma che solo una minima percentuale riesce ad esprimere appieno. Queste potenzialità psichiche sono le sole che potranno far sì che una persona possa essere considerata adulta.

Ma come si fa? Non basta il crescere e l'andare a scuola, molti di voi si staranno chiedendo? No, è la risposta, non basta, anzi a volte proprio l'educazione- programmatica ci rende degli eterni bambini e ci ancora a delle abitudini che, se non bypassate in maniera cosciente, ci lascerà fermi ad un'età che non si avvicina per nulla a quella di un adulto.
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Cosa manca alle persone, oggi più che mai, per essere considerate a pieno titolo e a livello psicofisico adulte? Ciò che manca è la crescita e il distacco innanzitutto dalla famiglia di origine e dall'attaccamento-dipendenza ai genitori. Di solito i maschi tendono a dipendere dalle madri e le femmine dai padri.

Certo, molti si sposano giovani, ma ciò, molto spesso, lungi dall'essere segnale di un'avvenuta maturazione, porta i segni della una ricerca di un "genitore di scorta" nel futuro partner. Così, spesso, molto spesso, gli uomini cercano una donna che continui ad accudirli, lavandogli gli indumenti, cucinandogli i pasti e quant'altro, mentre le donne cercano una figura paterna, che sappia dare loro protezione e sicurezza economica.
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Insomma, l'uomo e la donna non completamente adulti cercano nel rapporto di coppia una continuazione del rapporto genitore-figlio/a per non crescere mai perché, in questi casi non si potrà quasi mai maturare. Una fase importante, infatti, affinché si possa divenire degli adulti completi ed indipendenti, è costituita dalla Vita fuori dal guscio protettivo della famiglia.

Sempre più persone, specie in Italia, vivono fino a tarda età coi genitori e ne dipendono, spesso, anche a livello economico. In molti paesi europei i giovani vanno via da casa anche prima del raggiungimento della maggiore età e così hanno modo di conoscere il mondo e la Vita coi propri occhi e non solo attraverso il processo educativo-programmatico.
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Per diventare adulti, per cominciare ad essere indipendenti, bisognerebbe passare dalla famiglia alla Vita da single, per cominciare ad essere perfettamente autonomi, indipendenti e imparare a vivere con gioia in compagnia di se stessi. Solo chi si separa dalla famiglia e vive per un periodo di tempo più o meno lungo, da solo/a, può cominciare a conoscere realmente se stesso/a con le proprie reali potenzialità.

Solo imparando a cavarsela da soli potrà sorgere quel senso di responsabilità tipico dell'adulto in senso psichico. Pian piano, uscendo dalla famiglia e vivendo in maniera autonoma, si comincerà ad esplorare il mondo esterno ma, soprattutto, si avrà modo di conoscere e valorizzare se stessi, con il proprio mondo interiore, ricco di potenzialità e qualità che possono essere sviluppate solo distaccandosi dai genitori, ciò per legge di natura.
(Immagine presa dal web)

Ciò non significa rinnegare la famiglia di origine o smettere di convivere perché, come qualcuno potrebbe fraintendere, questo costituirebbe un sintomo di immaturità o una forma di dipendenza, niente di più falso. Se convivete potete continuare a farlo, se avete dei genitori potete continuare, in ogni caso, a vederli/sentirli.

Quello che potreste cambiare, semmai, è il vostro atteggiamento nei confronti del partner o genitore di turno e chiedervi se li frequentate in una condizione di dipendenza/bisogno di attenzione tipica dell'infanzia, oppure se riuscireste a farne a meno avendo maturato la capacità di cucinarvi un pasto caldo, di badare a voi stessi sapendo anche stare da soli e di fare le scelte giuste in maniera totalmente autonoma, responsabile ed evoluta.

Vincenzo Bilotta